Ci sono 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati di Carige sul mercato, di cui un miliardo di Npl e il resto di unlikely-to-pay. La cessione in blocco del portafoglio residuto di crediti deteriorati è una novità degli ultimi giorni, a seguito del commissariamento della banca da parte della Banca Centrale Europea.
Candidata naturale per entrambe le operazioni è segnalata da più parti la SGA, che già era entrata nell’ultimo aumento di capitale di Carige (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte delle sofferenze, prima di Natale Carige aveva chiuso la cartolarizzazione di 964 milioni di euro di Npl per la quale sarà chiesta la Gacs (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso novembre Carige aveva già ceduto 366 milioni di euro di Utp a Bain Capital (si veda altro articolo di BeBeez), mentre poco prima di Natale ha siglato con il gruppo Ignazio Messina l’accordo per la ristrutturazione del debito del gruppo armatoriale (si veda altro articolo di BeBeez), che vedeva Carige come principale creditore con circa 420 milioni di euro di esposizione che era stata classificata tra gli Utp della banca genovese a fine 2016.
Restano quindi appunto circa un miliardo di euro di Npl da gestire rispetto agli 1,8 miliardi di euro di sofferenze calcolati a fine settembre nella Presentazione dei risultati dei 9 mesi al netto dell’ultima cartolarizzazione, così come restano ancora 1,8 miliardi di Utp ancora da gestire, rispetto ai circa 2,5 miliardi di Utp calcolati sempre a fine settembre al netto della cessione a Bain Capital e dell’accordo su Messina.