C’è finalmente l’accordo politico tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta di Direttiva sui servicer e gli acquirenti di credito, adottata dalla Commissione Ue nel 2018, che ha come obiettivo quello di migliorare l’accesso e la trasparenza dei mercati secondari per i crediti deteriorati. A condurre le trattative per il Parlamento Ue con i rappresentanti dei vari governi è stata la capo negoziatrice Irene Tinagli, presidente dell’Economic and monetary affairs committee del Parlamento Ue (si vedano qui il comunicato stampa del Parlamento Ue e qui quello della Commissione Ue).
Ricordiamo che la direttiva risponde a uno dei principali obiettivi dell’Action Plan della Commissione Ue per prevenire l’accumularsi di crediti deteriorati in tutta l’Unione europea a seguito della crisi del coronavirus. La strategia mira a garantire che le famiglie e le imprese dell’UE continuino ad avere accesso ai finanziamenti di cui hanno bisogno nel corso della crisi (si veda altro articolo di BeBeez). In particolare, appunto, uno degli obiettivi del piano, nel suo ultimo aggiornamento del dicembre 2020, è proprio quello di favorire l’ulteriore sviluppo dei mercati secondari delle attività deteriorate: in questo modo le banche potranno rimuovere i crediti deteriorati dai loro bilanci e allo stesso tempo sarà ulteriormente rafforzata la tutela dei debitori.
In particolare, la direttiva stabilisce obblighi di segnalazione comuni per gli acquirenti di crediti e l’obbligo di nominare un servicer per i consumatori e gli investitori terzi. In questo modo, le nuove regole creeranno un mercato unico per gli acquirenti e i servicer di credito. Ciò favorirà la concorrenza, aumenterà il prezzo medio di vendita dei crediti deteriorati e ridurrà significativamente i costi di servizio a vantaggio dei debitori. Inoltre, la direttiva modifica la Direttiva sui contratti di credito al consumo e su mutui. Tali modifiche garantiscono che i consumatori beneficeranno delle misure di tolleranza, siano debitamente informati al momento della cessione del credito e siano in grado di mantenere gli stessi diritti contrattuali che avevano con i cedenti del credito.
Mairead McGuinness, commissario responsabile per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e la Capital Markets Union , ha dichiarato: “Le nuove regole rafforzeranno e miglioreranno la trasparenza del mercato e la protezione dei consumatori e contribuiranno a garantire che l’attuale crisi e il potenziale aumento dei crediti deteriorati non influiscano sulla stabilità finanziaria nella Ue”. L’accordo riguarda le regole specifiche relative ai mercati secondari degli NPL. Al Parlamento europeo sono ancora in corso i lavori sulla parte restante della proposta di marzo 2018. Questa parte mira a facilitare il recupero delle garanzie dalle imprese al fine di aumentare le loro possibilità di ottenere credito.
“Con questa direttiva chiariamo che lo sviluppo di un mercato secondario europeo reale, efficiente e ben regolamentato per gli Npl deve andare di pari passo con tutti gli sforzi possibili da parte dei creditori per rendere il credito nuovamente performante e il più alto livello possibile di protezione per i mutuatari”, ha detto la presidente dell’Economic and monetary affairs committee del Parlamento europeo, Irene Tinagli, convinta che “non possiamo rischiare che la ripresa venga messa a repentaglio da decisioni che penalizzano famiglie e imprese”.