Nuovo business in vista per Clessidra sgr, che sta ragionando sull’ingresso nel settore dei crediti deteriorati in vista del rilancio delle aziende debitrici. “Come Clessidra siamo focalizzati sul nostro core business” e cioè “il private equity,però non escludiamo di cominciare a gua rdare alle ristrutturazioni aziendali e in particolare ai crediti Unlikely to pay“, ha detto infatti ieri in serata l’ex amministratore delegato di Unicredit, oggi vice presidente esecutivo della sgr, Federico Ghizzoni, a margine dell’incontro sulle Non performing exposure organizzato a Milano dallo studio legale Fivelex.
Ghizzoni ha aggiunto: “A fianco degli Npl si è aperto il mondo degli Utp che è molto interessante”, perché investire in questi crediti significa avere “un approccio molto diverso, perché non parliamo di recupero crediti ma di gestione del credito”. E infine: “Non bisogna dimenticare che con le nuove normative bancarie ogni credito classificato se non ha garanzie particolari entro due anni deve essere coperto al 100%. Penso che le banche cercheranno interlocutori su base continuativa”.
All’incontro di Fivelex hanno partecipato anche Francesco Canzonieri (Mediobanca), Enrico Fagioli (Spaxs Illimity), Roberto Saviane (DeA Capital Alternative Funds) e Salvatore Maccarone, presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi e of counsel di Fivelex.
In particolare, Maccarone ha sottolineato che “uno smaltimento completo per lo stock” di Npl che “è ancora significativo non può avvenire senza un intervento in qualche modo del sistema pubblico, come è accaduto in tutti gli altri Paesi”. E ha aggiunto: “Qualche cosa è stato fatto con la Gacs e altre cose potranno essere fatte”. Tuttavia, “nell’ottica della Commissione europea, pubblico è anche il fondo di garanzia dei depositanti” a cui “non consentono di intervenire”, sebbene sia “una struttura autonoma che viene finanziata dai privati, dalle banche” e che quindi “non ha nulla a che fare con lo Stato”.