“Se vogliamo che il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale degli impieghi in Italia scenda almeno al 5%, ciò significa che le banche devono vendere ancora 70 miliardi di euro di crediti”. Lo ha detto Luca Cosentino, Partner Financial Services EY, in occasione della sua presentazione alla sessione dedicata all’Italia del convegno Global NPL organizzato a Londra da Smith Novak lo scorso 1-2 ottobre e di cui BeBeez è stato media partner.
Cosentino ha ricordato infatti che “i recuperi di crediti deteriorati vengono in media compensati ogni anno dai flussi di nuovi crediti deteriorati, quindi su un totale di circa 165 miliardi di euro di deteriorati che a fine giugno giacevano ancora sui libri delle banche italiane, almeno 70 miliardi devono essere ceduti per poter raggiungere la soglia target del 5% di NPE ratio lordo fissata dall’EBA”.
Quanto alla massa di crediti deteriorati italiani ancora in circolazione, tra quelli sui libri delle banche e quelli passati ad altri investitori, Cosentino ne ha calcolati per 350 miliardi. Una cifra che sta in mezzo a quella dei 330 miliardi calcolati da Banca Ifis (si veda altro articolo di BeBeez) e a quella di 380 miliardi calcolata da BeBeez (si veda qui Beez Peak di lunedì). In ogni caso il punto non sono i 10 miliardi in più o in meno, ma il fatto che quei crediti sono ancora tutti lì da gestire e recuperare. Al momento una parte di loro ha solo cambiato di posto e si è trasferita dai libri delle banche a quelli degli investitori. E’ sempre più importante, quindi, il ruolo dei servicer e quello di investitori specializzati in particolari tipologie di crediti. Secondo Cosentino, nei prossimi mesi il mercato secondario vedrà un boom di operazioni, con portafoglio passati di mano una prima volta che torneranno sul mercato e con investitori specializzati in precise asset class e quindi con maggiori capacità di recupero di quelle specifiche categorie di credito, che li compreranno.