DBRS Ratings ha abbassato il rating delle note di Classe A emesse dal veicolo di cartolarizzazione di NPL Belvedere spv srl. Il rating è stato abbassato a BB da BBB. Il rating era stato messo sotto osservazione con potenziali implicazioni negative lo scorso maggio (si veda qui il comunicato stampa). Lo scorso luglio Moody’s aveva fatto la stessa cosa passando da Baa2 a Ba1 (si veda qui il comunicato stampa).
Bayview Global Opportunities Fund S.C.S. SICAV-RAIF aveva cartolarizzato tramite Belvedere spv srl nel gennaio 2019 otto portafogli di Npl italiani acquisiti sul mercato secondario e originati per 2 miliardi di euro da Intesa Sanpaolo (ex portafoglio Beyond the Clouds) e per altri 540 milioni da un gruppo di banche cooperative per un totale complessivo lordo di 2,54 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Belvedere aveva emesso tre classi di titoli: 320 milioni di euro di titoli senior di classe A con rating di Moody’s Baa2, DBRS BBB e Scope BBB, 70 milioni di euro di titoli di Classe B senza rating e 95 milioni di euro di titoli junior, sempre senza rating. Belvedere aveva comprato i portafogli da cinque spv: Gemini spv srl, Sirius spv srl, Antares spv srl, SPV Project 1702 srl e Adige spv srl. Le note senior sono state sottoscritte da Mediobanca e da altri investitori istituzionali.
Successivamente, come si legge nella relazione Terzo Pilastro Basilea 3 di Mediobanca al 31 dicembre 2019, l’itstituto di Piazzetta Cucci ha conferito a Negentropy RAIF – Debt Select Fund, fondo di investimento alternativo mobiliare di diritto lussemburghese, gestito da Negentropy Capital Partners Limited, le quote delle tranche senior di Belvedere detenute da Mediobanca (110 milioni di euro) al fine di allargare la base di investitori. Al 31 dicembre 2019 l’investimento diretto nel fondo si è ridotto a 75,6 milioni. Special servicer della cartolarizzazione sono Bayview Italia srl e Prelios Credit Servicing. Prelios è anche master servicer.
Circa il 51% del portafoglio cartolarizzato era costituito da crediti secured, mentre il 43% dei crediti è di tipo first-lien. I crediti secured sono garantiti da immobili distribuiti in tutto il territorio italiano: per il 55,5% al Nord, per il 26,5% al Centro e per il 18% al Sud.
La cartolarizzazione prevedeva la possibilità di costituire una Reoco e infatti a fine giugno 2019 è stata costituita la prima struttura ReoCo realizzata in Italia, ai sensi dell’art. 7.1, comma 4 della Legge 130 del 1999, nel contesto di un’operazione di cartolarizzazione con titoli muniti di rating (si veda altro articolo di BeBeez). Questa norma è stata introdotta dal Decreto Crescita (Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34) , che ha apportato una serie di modifiche all’art. 7.1 della Legge 130/99 sulle cartolarizzazioni, in particolare in tema di Utp e appunto di Reoco (si veda altro articolo di BeBeez). Queste ultime (Real Estate Owned Company) sono società immobiliari costituite appositamente per acquistare e valorizzare gli immobili a garanzia di crediti deteriorati di proprietà della banca che abbia erogato quei crediti o di un investitore che quei crediti li abbia acquistati in un secondo tempo, come è il caso di Belvedere spv.
DBRS riferisce che alla fine dello scorso giugno le performance della cartolarizzazione erano inferiori alle aspettative iniziali dei servicer, con recuperi effettivi per 74,5 milioni contro una stima di 161,9 milioni nello stesso periodo, cioé il 54% in meno. In particolare, Prelios ha registrato recuperi inferiori per 63 milioni (-75%) mentre per Bayview la sottoperformance è di 22,4 milioni (-31,2%). DBRS Morningstar aveva stimato recuperi cumulati per 93,5 milioni di euro in uno scenario di stress a fine giugno, ma appunto i recuperi effettivi si sono rivelati poi inferiori anche a quelli. La ragione della sottoperformance è certamente l’effetto del lockdown dovuto all’emergenza Covid, ma non solo. Sia Moody’s sia DBRS sottolineano che i problemi erano iniziati già prima del lockdown. In particolare DBRS sottolinea che la sottoperformance del portafoglio gestito da Prelios si era già mostrata subito dopo il closing dell’operazione e che Prelios ha fatto presente la ragione principale del ritardo nei recuperi è da ascriversi ai ritardi nelle operazioni di presa in consegna dei portafogli stessi e di una qualità del credito degli stessi portafogli più bassa delle attese.
A fine aprile le performance delle cartolarizzazioni di Npl italiani a cui DBRS aveva assegnato un rating entro metà 2019 erano notevolmente peggiorate rispetto a inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez). L’ammontare medio dei recuperi lordi registrato dopo lo scoppio della crisi Covid-19, e quindi tra metà febbraio e fine aprile, si è ridotto per tutte le operazioni in un range che è andato da un minimo del 15% a un massimo del 70%, rispetto ai precedenti sei mesi. Non solo. In molti casi si stava già osservando un trend negativo delle performance già a partire da gennaio. Di conseguenza, il cumulative collection ratio osservato ad aprile era peggiorato per tutte le operazioni rispetto a quello osservato a dicembre 2019, con riduzioni che sono andate da un minimo del 3% a un massimo del 25,5%.
Osservazioni simili aveva condotto Moody’s, che sempre ad aprile aveva messo sotto osservazione 11 cartolarizzazioni di NPL italiane (si veda qui il Report di Moody’s). A luglio, poi, contemporaneamente al downgrade di Belvedere, Moody’s aveva annunciato il downgrade delle note di altre 5 cartolarizzazioni NPL e cioé di Popolare Bari NPLs 2016 srl, Popolare Bari NPLs 2017 srl, BCC NPLs 2018 srl, Prisma SPV srl e BCC NPLs 2019 srl (si veda qui il comunicato stampa).
Anche Scope ratings ad aprile aveva diffuso un suo report in cui mostrava che in aprile in media i recuperi condotti dalle cartolarizzazioni di Npl italiane erano stati del 44% inferiori ai recuperi registrati per gennaio e febbraio, nello scenario pre-Covid (si veda qui il Report di ScopeRatings).