DoBank, il gruppo bancario specializzato nella gestione di Npl nato dall’ex-Uccmb (si veda altro articolo di BeBeez) e controllato da Fortress dovrebbe sbarcare sul listino milanese dopo l’estate, in leggero ritardo rispetto alle aspettative (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, precisando che l’ipo prevederà molto probabilmente un’offerta pubblica di vendita (opv, dunque senza aumento di capitale) con un flottante compreso tra il 40 e il 49% e un equity value tra 650 e 750 milioni.
La società, presieduta da Giovanni Castellaneta e guidata dall’amministratore delegato Andrea Mangoni ha dato mandato per l’operazione all’advisor Rothschild e ai global coordinator Citi, Jp Morgan e Unicredit.
DoBank lo scorso luglio ha acquisito Italfondiario, il secondo servicer indipendente in Italia. A vendere sono stati gli stessi fondi di Fortress (che controllavano Italfondiario all’88,75% e vi avevano investito inizialmente nell’agosto 2000) e Intesa Sanpaolo, che aveva in portafoglio una quota dell’11,25% del capitale. Il valore della transazione non è stato reso noto, ma secondo quanto riferito da PwC nel suo penultimo report sul settore, doBank ha fatturato 90 milioni di euro nel 2015, mentre Italfondiario ne ha fatturati 56,4 (si veda MF NPL).
L’operazione ha dato vita al più grande gruppo indipendente nazionale dedicato alla gestione e al recupero di non performing loan, dato che doBank e Italfondiario erano, rispettivamente, i numeri uno e due nella classifica per asset in gestione stilata da PwC sui dati a fine giugno 2016. Entrambi hanno il rating massimo previsto da Fitch (RSS1 e CSS1) e da S&P’s (strong). Le due società resteranno due entità separate, ma si avvantaggeranno di sinergie ed economie di scala.