doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha perfezionato il Progetto Souq, ovvero la cessione al servicer svedese Intrum di due portafogli di NPL del valore complessivo di 630 milioni di euro lordi legati ai veicoli di cartolarizzazione HAPS Cairo 1 e Cairo 2 (entrambi gestiti da doValue Greece). Advisor dell’operazione è stato Hellenic Finance (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, che permetterà a doValue di accelerare l’attività di collection in Grecia e di mantenere il mandato di servicing di lungo-periodo sui portafogli acquisiti da Intrum, segue di pochi mesi l’esecuzione in Grecia del Progetto Virgo, con cui doValue aveva ceduto a un fondo del Gruppo EOS un altro portafoglio di NPL da 450 milioni di euro lordi sul mercato secondario (si veda qui il comunicato stampa).
L’ultima operazione è stata resa possibile anche grazie a doLook, la piattaforma digitale per il trading di NPLl che doValue ha sviluppato nel 2020 congiuntamente con la società fintech Debitos, per negoziare crediti deteriorati e immobili (si veda altro articolo di BeBeez).
doValue, quotato Piazza Affari, è il principale operatore del Sud Europa nel campo della gestione del credito e del patrimonio immobiliare per banche e investitori. Una volta era la piattaforma di gestione dei crediti deteriorati di UniCredit. Presente in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro, oggi vanta oltre 20 anni di esperienza nel settore e gestisce asset per circa 140 miliardi di euro di valore lordo, con oltre 3.200 dipendenti e un’offerta integrata di servizi come lo special servicing di crediti npl, utp, early arrears e performing, servicing di asset real estate, master servicing, servizi di elaborazione e fornitura dati e altri servizi ancillari.
Nel 2021, il gruppo ha registrato un fatturato lordo di circa 572 milioni di euro e un ebitda, escluse gli elementi non ricorrenti, di circa 201 milioni di euro. La liquidità netta ammonta a 401,8 milioni.
Stando a quanto calcolato da PwC nel suo report semestrale sul settore degli NPE (si veda (si veda altro articolo di BeBeez e qui l’intero report), nel primo semestre 2022 doValue ha confermato lo status di servicer più importante in Italia, sia per quanto riguarda le masse gestite (74,1 miliardi di cui 72,9 di bad loans e 1,7 miliardi di altri crediti deteriorati come utp e crediti scaduti) sia per il margine finanziario netto pari a 271,2 milioni. Al secondo posto della classifica stilata da PwC per asset in gestione, c’è poi con 37,9 miliardi di masse tutti di sofferenze Intrum Italy, la società guidata da Alberto Marone (ex UBS a Londra) e controllata al 51% dall’omonimo gruppo con sede a Stoccolma e partecipata per il restante 49% da Intesa Sanpaolo,
Quanto a Intrum, è il maggiore operatore mondiale del credit servicing di origine scandinava, nato nel giugno del 2017 dall’unione della norvegese Lindorff (controllata da Nordic Capital) e della svedese Intrum Justitia (si veda altro articolo di BeBeez).