IBL Banca, capogruppo dell’omonimo gruppo bancario specializzato nei finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione, ha acquistato Banca Capasso (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 1912, Banca Capasso al 30 giugno 2020 ha registrato un Tier 1 ratio al 47,66%, con oltre 32 milioni di euro di fondi propri e crediti alla clientela per circa 60 milioni di euro.
IBL è stata assistita dallo studio legale internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, mentre Banca Capasso è stata affiancata da Negri-Clementi Studio Legale Associato sul piano legale e da Kpmg come advisor finanziario.
Si tratta della seconda acquisizione annunciata in pochi giorni, dopo che la scorsa settimana IBL Banca ha acquisito anche Banca di Sconto e Conti Correnti di Santa Maria Capua Vetere spa (si veda qui il comunicato stampa). Banca di Sconto e Conti Correnti è nata nel 1904 a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e oggi la banca conta 22 dipendenti, crediti alla clientela per circa 57 milioni di euro, un totale attivo per oltre 84 milioni di euro e una raccolta da clientela per circa 70 milioni di euro. Anche in quel caso, IBL è stata assistita dallo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, mentre Banca di Sconto è stata supportata da Negri-Clementi Studio Legale Associato sul piano legale e da Kpmg come advisor finanziario.
Entrambe le acquisizioni sono soggette ad autorizzazioni di Bce e Banca d’Italia, attese entro il primo semestre del 2021. Le due operazioni prevedono il mantenimento e la crescita dei livelli occupazionali e si inseriscono in una strategia che prevede, nel medio termine, l’ampliamento dell’operatività del Gruppo IBL Banca anche attraverso la diversificazione del business e un maggior livello di penetrazione territoriale.
Mario Giordano, amministratore delegato di IBL Banca, a proposito della prima operazione aveva commentato: “L’operazione rientra in un disegno strategico più ampio che prevede il rafforzamento del Gruppo Bancario IBL Banca sia per linee interne sia esterne, e l’allocazione di capitale in nuovi segmenti di attività con adeguati livelli di rendimento (IRR). Tale impostazione deriva dall’andamento della nostra attività core che ci permette di essere una banca con indici di solidità patrimoniale elevati e dalla volontà di dare nuovo impulso allo sviluppo del Gruppo, nonostante il difficile momento storico che l’economia del paese sta vivendo.”
IBL Banca, tra i leader di mercato nel credito contro cessione del quinto, è molto attiva ultimamente sul fronte dei non performing loan. Lo scorso ottobre la banca ha sottoscritto una partnership con Prelios Innovation (società del Gruppo Prelios focalizzata sul fintech) finalizzata all’adozione di BlinkS, la piattaforma digitale sviluppata dal Gruppo Prelios per negoziare crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez).L’accordo, che vede l’adesione di Ibl Banca sia come venditore di Npl chirografari sia come acquirente di crediti ipotecari e chirografari, ha già portato all’onboarding sulla piattaforma BlinkS di un portafoglio di circa 30 milioni di euro di valore lordo. In tema di Npl, IBL Banca sta anche studiando una partnership con Banca Ifis che punta al recupero degli crediti non performing attraverso l’erogazione di prestiti in cessione del quinto. Una partnership che potrebbe essere rafforzata con l’ingresso di IBL Banca nel capitale sociale di Capitalfin, società di intermediazione finanziaria rilevata da Banca Ifis nel 2018 e oggi controllata al 100% (si veda altro articolo di BeBeez). IBL Banca nel giugno 2019 aveva già rilevato il 9,9% del servicer Frontis Npl. L’operazione era stata perfezionata attraverso la sottoscrizione da parte di IBL Banca di un aumento di capitale riservato da 4,4 milioni di euro, che corrispondeva a una valutazione di Frontis Npl di oltre 44 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
IBL Banca aveva tentato di quotarsi a Piazza Affari dal 2015, ma aveva poi ritirato l’offerta per attendere un momento di mercato più favorevole (si veda qui il commento nella relazione al bilancio 2015). Prima del tentativo di quotazione era entrata nel mirino di fondi di private equity internazionali (si veda altro articolo di BeBeez), che in quel periodo erano particolarmente attenti al settore del credito al consumo (si veda altro articolo di BeBeez). Anche dopo il ritiro dell’ipo si è parlato per qualche tempo di trattative con i fondi, ma poi non c’è stato alcun deal e tuttora la banca fa capo a Delta 6 Partecipazioni della famiglia Giordano e a Sant’Anna della famiglia d’Amelio, entrambe con il 50%.
IBL Banca è nata nel 1927 come istituto finanziario. Si è trasformata in banca nel 2004 ed è diventata gruppo bancario nel 2008. Conta filiali in tutta Italia. Il Gruppo IBL Banca è costituito dalla capogruppo IBL Banca spa, da IBL Servicing spa, IBL Real Estate srl, partecipate al 100%, e da IBL Family spa partecipata al 70%. Sono inoltre controllate al 100% le società IBL Assicura srl, che svolge attività di collocamento di prodotti assicurativi, e Lavoro Finance srl, società veicolo per la cartolarizzazione dei crediti. IBL Banca è attiva nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio forte di 54 filiali e oltre 700 dipendenti.
Al 30 settembre 2020 il Gruppo IBL Banca ha visto gli impieghi alla clientela superare i 3,2 miliardi di euro e la raccolta diretta da clientela a circa 2,1 miliardi di euro, con un utile netto di 21,1 milioni di euro e un patrimonio netto di 419 milioni di euro. I fondi propri ai fini di vigilanza hanno raggiunto i 409 milioni di euro, con un Tier 1 ratio del 18,2% e un Tcr al 18,7%.