AMCO ha sottoscritto con Intesa Sanpaolo un accordo per l’acquisto di circa 1,4 miliardi di euro lordi di crediti leasing non performing e un altro per l’acquisto di un portafoglio di single name UTP da 120 milioni lordi (si veda qui il comunicato stampa).
Il portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing, riguarda contratti principalmente verso clientela corporate, con sottostante di natura per lo più immobiliare. Nella gestione del portafoglio, AMCO farà leva sulle competenze della Direzione Real Estate che coordina le attività di valorizzazione degli asset immobiliari sottostanti i contratti di leasing. La vendita si perfezionerà entro fine anno.
AMCO è stata assistita nell’acquisto dei crediti leasing dallo studio legale Legance e nell’acquisto del portafoglio single name dallo studio legale White & Case.
Ricordiamo che AMCO ha chiuso il 2021 con 33 miliardi di euro di crediti deteriorati in gestione, di cui 13 miliardi di UTP, relativi a 45 mila imprese italiane (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi gli asset in gestione sono 32 miliardi di euro, di cui 13,4 miliardi di UTP per il 75% relativi a 43 mila imprese italiane e conta 349 professionisti che operano su Milano, Napoli e Vicenza.
Quanto a Intesa Sanpaolo, a fine marzo aveva ancora sui libri 14,4 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi (6,8 miliardi netti), pari a un NPL ratio lordo del 3% (1,4% netto), che però, considerando la finalizzazione della vendita di 3,9 miliardi di NPE a fine aprile, portano lo stock pro-forma a 9,6 miliardi di NPE lordi ( 6,6 miliardi netti), pari a a un NPL ratio lordo del 2% (1,2% netto) (si veda qui la presentazione dei risultati trimestrali agli analisti).
Ricordiamo che il Piano d’Impresa 2022-2025 presentato dall’amministratore delegato Carlo Messina lo scorso febbraio, in tema di derisking prevede (si veda altro articolo di BeBeez):
- NPE lordi ridotti nel 2025 a 9,3 miliardi di euro (da 15,2 miliardi nel 2021) e a 4,6 miliardi al netto (da 7,1 miliardi nel 2021);
- NPL ratio in diminuzione nel 2025 all’1,6% al lordo delle rettifiche, dal 2,4% nel 2021, e allo 0,8% al netto, dall’1,2% nel 2021;
- rettifiche nette su crediti in calo a 1,9 miliardi di euro nel 2025, da 2,8 miliardi nel 2021 (-9% CAGR);
- costo del rischio (accantonamenti ai relativi fondi rischi) in calo a circa lo 0,4% del monte crediti nel 2022-2025 e a 38 punti base nel 2025 da 59 nel 2021 (-21 pb).