Il Gruppo WRM, che fa capo al finanziere Raffaele Mincione, ha acquisito un portafoglio di crediti deteriorati garantiti da 74 impianti fotovoltaici con una potenza complessiva di oltre 85 MWp del valore lordo di 180 milioni di euro da Mediocredito Italiano (si veda qui il comunicato stampa di WRM e qui quello di uno degli advisor). I crediti derivano da contratti di leasing e prestiti a medio-lungo termine.
L’operazione era stata annunciata nel febbraio scorso: all’epoca si era parlato di un portafoglio da 187 milioni, per una potenza complessiva di 90 MWp (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è la prima del suo genere nel mercato italiano dei crediti energy da fonte rinnovabile e rientra piano di crescita di WRM Group che punta a generare valore supportando nel contempo le imprese italiane.
Il finanziamento del debito per l’acquisizione è stato sottoscritto da Archmore IDP II Sub – Fund I Holding II S.à r.l (la piattaforma di debito infrastrutturale gestita da UBS am) e da Glennmont REBS (la piattaforma di debito per l’energia rinnovabile gestita da Glennmont Partners).
La gestione del portafoglio crediti sarà affidata a Banca Finint Group, attraverso Securitisation Services, in qualità di master servicer, e a Green Vir srl, in qualità di special servicer. WRM Group è stato assistito dall’advisor finanziario WRM Capinvest, da Banca Finint e da FISG srl. in qualità di arranger, dai consulenti tecnici Viride spa e Green Utility spa, e dai consulenti legali Orrick Herrington & Sutcliffe, Gitti and Partners e Studio Zappalà. Archmore IDP è stato supportato dal consulente tecnico EOS e dal consulente legale Ashurst. Glennmont Partners è stata assistita dal consulente tecnico EOS e dal consulente legale Orrick Herrington & Sutcliffe. Mediocredito Italiano è stato affiancato da Deloitte Financial Advisory, dal consulente tecnico Praxi e dal consulente legale Grimaldi Studio Legale.
Il portafoglio era stato identificato come Progetto Luce e originariamente era stato messo sul mercato con un perimetro più ampio, cioé di 250 milioni di euro. L’asta era iniziata la scorsa estate (si veda altro articolo di BeBeez) e la short list dei potenziali acquirenti era stata individuata dall’advisor Deloitte lo scorso settembre (si veda altro articolo di BeBeez) ed erano stati ammessi alla seconda fase dell’asta soltanto soggetti con esperienza nel settore, visto che via via tutti i fondi generalisti che di norma partecipano alle aste Npl si erano sfilati.
Il tipo di asset in questione, infatti, richiede delle specifiche capacità di analisi e gestione degli impianti sottostanti per essere in grado di recuperare il valore dei crediti acquisiti. Per questo in lizza, oltre a WRM, era rimasto per esempio anche Tages Capital-Credito Fondiario, mentre operatori come Fortress e Cerberus erano usciti dalla partita.
ll Gruppo WRM, controllato dalla holding di diritto lussemburghese Time and Life sa, è attivo, attraverso le sue società operative, nel private equity, activist investing, ristrutturazione aziendale, investimenti immobiliari, Npl e gestioni patrimoniali.
(Articolo modificato martedì 9 luglio alle 0re 13.45. Si aggiungono informazioni sugli advisor dell’operazione)