L’Italia sta negoziando con la Commissione europea l’estensione di un anno, e quindi fino al maggio 2022, della Gacs Fondo di Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze, la copertura statale sulle cartolarizzazioni di Npl a tutela dei detentori dei titoli senior in caso di mancato pagamento delle somme dovute a titolo di capitale e interessi. Lo riferisce Reuters, secondo la quale i colloqui tra Roma e Bruxelles sono partiti a inizio 2021 e dovrebbero protrarsi almeno per tutto il mese di marzo.
La trattativa in corso non prevede l’estensione delle Gacs agli Utp, come richiesto più volte dagli operatori del mercato degli Npe (si veda altro articolo di BeBeez). Il Ministero dell’Economia non è favore di un’estensione a questo tipo di asset. Le autorità italiane, riferisce ancora l’agenzia din stampa britannica, ritengono che le agenzie di rating non siano in grado di valutare adeguatamente la capacità di recupero dei gestori di Utp. Se ricompresi nel perimetro delle Gacs, i crediti in portafoglio sarebbero di conseguenza valutati più facilmente come inesigibili.
Nel frattempo le stesse Gacs, secondo l’ultimo Market Watch di Banca Ifis, hanno contribuito al rialzo al 36% dal 27% del 2019 del prezzo medio delle operazioni su Npl secured (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre secondo la banca veneta, dal 2016 a oggi le Gacs sono state 35, per un totale di 85 miliardi di euro lordi di Npl cartolarizzati. Banca Ifis ricorda che, a eccezione di due, tutti gli altri portafogli Gacs hanno subito un calo delle performance per effetto della pandemia, come già riferito da BeBeez lo scorso novembre, quando erano stati diffusi gli ultimi dati dalle agenzie di rating Moody’s e Scope (si veda altro articolo di BeBeez).