Prosegue spedita l’attività di pulizia dell’attivo di UniCredit che, nel quarto trimestre del 2022, ha visto scendere al 48,2% la copertura sui crediti in difficoltà (NPE), Russia compresa, mentre il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi (NPE ratio lordo) è a sua volta diminuito al 2,6% su base trimestrale (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione dei risultati).
Nel complesso, le esposizioni deteriorate lorde sono state pari a 11,9 miliardi di euro, in calo dell’8,1% su base trimestrale, e del 29,4% su base annuale. In miglioramento anche lo scenario delle esposizioni deteriorate nette, passate a 6,3 miliardi con un rapporto rispetto al totale crediti netti dell’1,4%. I dati sono coerenti, addirittura migliori, con le stime del piano presentato alla fine del 2021 dal ceo, Andrea Orcel (si veda altro articolo di BeBeez), che avevano previsto al 2024 un NPE ratio lordo in miglioramento al 3,5% e un NPE ratio netto stabile all’1,8%.
Quanto alle inadempienze probabili lorde (UTP) del quarto trimestre, queste si sono attestate a 9,1 miliardi, in calo del 6,6% su base trimestrale e in diminuzione del 22,5% su base annuale.
E non è tutto, secondo quanto riportato da MF, UniCredit starebbe preparando proprio in queste settimane la dismissione di un portafoglio misto di crediti deteriorati (sofferenze e UTP) dal valore compreso tra 900 milioni e un miliardo di euro. Lo stock in vendita, inferiore rispetto a 1,5 miliardi inizialmente previsti, sarebbe nel mirino dei principali operatori del settore, tra cui Prelios, Intrum e Dovalue, con quest’ultima in vantaggio sulle prime due grazie agli accordi storici con UniCredit.
Tra le operazioni più rilevanti del quarto trimestre effettuate dall’istituto di credito, la vendita lo scorso dicembre a Credit Factor spa e a Kruk Italia, filiale italiana del servicer polacco Kruk sa, attraverso il veicolo di cartolarizzazione italiano Kruk Investimenti srl, di tre portafogli di crediti non-performing retail unsecured per un valore lordo complessivo di circa 90 milioni. UniCredit e Kruk hanno inoltre raggiunto in quella circostanza un accordo per la cessione di un massimo di 460 milioni di crediti al consumo italiani non garantiti, classificati come crediti inesigibili dal primo trimestre 2023 alla fine del 2024 (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine novembre risale, invece, l’acquisto pro soluto da parte della società veicolo PAC Italy 130 SPV srl, in base a un contratto di cessione concluso lo scorso 28 ottobre con CPI Italy 130 SPV srl, dei crediti relativi a linee concesse dall’istituto bancario a favore della società oggi in liquidazione, Parsitalia spa, facente parte del gruppo Parnasi (si veda qui la Gazzetta Ufficiale e qui altro articolo di BeBeez). L’accordo con UniCredit si era necessario perché la banca era esposta complessivamente verso il gruppo Parnasi per 500 milioni di euro. In particolare, Capital Dev ha 300 milioni di euro di debiti con la banca, seguita da Parsitalia (200 milioni) e da Eurnova (30 milioni).