Dovrebbe arrivare a giorni il decreto legge sul rinnovo della GACS per le tranche senior delle cartolarizzazioni di sofferenze bancarie, che sarà approvato dal consiglio dei ministri tra il fine settimana e martedì prossimo.
Lo scrive Reuters, precisando che la nuova GACS verrà inserita nello stesso decreto legge sulla Brexit, insieme alle misure necessarie a garantire la corretta operatività di mercati e intermediari, in caso uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza un accordo.
La GACS nel suo schema precedente è scaduta lo scorso 6 marzo e il governo aveva tentato di far passare al Bruxelles l’ampliamento della garanzia anche alle cartolarizzazioni di crediti unlikley-to-pay (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia pare invece che su questo fronte non ci saranno novità. L’ipotesi di inclusione degli UTP era stata accennata all’interno della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018 pubblicata a fine settembre 2018 a firma del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria.
Il nuovo schema di garanzia pubblica avrà durata di due anni e il costo, spiegano più fonti, sarà leggermente più alto rispetto al costo della precedente GACS, per riflettere l’ampliamento dello spread di rendimento tra Btp e Bund e l’accresciuta volatilità dei mercati.
Nel conto condotto da BeBeez nel suo Report Npl e altri crediti deteriorati 2018, ci sono 14 cartolarizzazioni per un valore lordo dei portafogli da cartolarizzare di quasi 51 miliardi, che prevedono il ricorso alla garanzia pubblica per le tranche senior, sebbene in alcuni casi il decreto di concessione della garanzia a fine dicembre 2018 non fossa ancora stato emesso. Le ultime in ordine di tempo nell’anno sono state la cartolarizzazione multi-originator e multi-tranche da 2 miliardi di euro di Npl originati da 73 banche organizzate da Iccrea Banca (si veda altro articolo di BeBeez) e la cartolarizzazione del portafoglio di Npl da 7,4 miliardi di euro da parte di Banco Bpm che prevede la cessione delle tranche mezzanine e junior a Credito Fondiario ed Elliott e la richiesta della Gacs appunto per la tranche senior, contestualmente a una quota del 70% della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez). In attesa di conferma della Gacs a fine 2018 c’erano anche le tranche senior della cartolarizzazione multioriginator da 1,6 miliardi di euro organizzata da 16 banche popolari socie della Luigi Luzzati, alla quale Banca Popolare di Bari ha contribuito con un portafoglio da 800 milioni e a cui potrebbe seguire a ruota una seconda operazione gemella per un altro miliardo (si veda altro articolo di BeBeez). Poi c’è il gruppo Bper che, dopo la cartolarizzazione (sempre con Gacs) da 900 milioni di euro varata lo scorso giugno dal Banco di Sardegna, ha chiuso una seconda operazione da 1,9 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). E sempre in attesa del decreto c’è anche la cartolarizzazione di Banca Popolare di Ragusa da 350 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). In coda per la Gacs al momento non c’è invece la tranche senior della cartolarizzazione del portafoglio da 10,8 miliardi di euro di Npl di Intesa Sanpaolo, nell’ambito dell’accordo con Intrum per la cessione della piattaforma di crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez). Al momento, infatti, è stato scelto di non chiedere la garanzia pubblica, a differenza di quanto si era immaginato inizialmente al momento dell’annuncio dell’operazione.
Tenendo conto anche di queste ultime istanze e facendo il calcolo da quando la garanzia pubblica del governo italiano è stata resa disponibile per le tranche senior, sono in totale quasi 51 miliardi di euro lordi le sofferenze cedute dalle banche italiane con cartolarizzazioni che hanno fatto ricorso alla GACS , a cui poi vanno sommati i 7-7,8 miliardi di euro della prevista cartolarizzazione di Banco Bpm, appena annunciata. Lo ha calcolato Consap, che ha presentato i numeri riassuntivi sull’utilizzo del fondo Gacs in occasione del Caffé di BeBeez su Private capital e Npl, quanto fintech c’è in dataroom, che si è tenuto lo scorso martedì 11 dicembre (si veda qui il video del Caffé e qui altro articolo di BeBeez).