Quest’ultimo punto sarà probabilmente quello più discusso, visto che sono in arrivo provvedimenti sullo stesso tema da parte della vigilanza della Banca Centrale Europea. La Bce infatti nei prossimi mesi non solo dovrà pubblicare una versione definitiva del “famigerato” addendum alle linee guida operative di trattamento dei nuovi crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez), ma dovrà anche precisare che tipo di approccio dovranno avere le banche per trattare lo stock dei crediti deteriorati già in portafoglio (sul tema si veda una recente intervista della responsabile della vigilanza della Bce, Danièle Nouy, al quotidiano portoghese Pùblico). Il tutto, tenendo conto del fatto che l’adozione del nuovo principio contabile internazionale IFRS9 obbliga ora le banche a ragionare sulla probabilità di default prospettica dei crediti in portafoglio e quindi anche a introdurre una nuova macro-categoria di crediti, quella dei sub-performing, cioé dei crediti in bonis che potrebbero però diventare deteriorati. Con la conseguenza che aumenterà i peso dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze in termini di patrimonio di vigilanza da accantonare.