Reviva, prima startup in Italia specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari fondata da Ivano De Natale e Giulio Licenza, ha archiviato il primo trimestre di quest’anno registrandone 52.627, dato in crescita del 17,7% rispetto al primo trimestre del 2021, anche se ancora in flessione del 10% rispetto al 2019, ultima annata prima del biennio pandemico (si veda qui il comunicato stampa).
Sempre nei primi tre mesi del 2022, la somma delle offerte minime è stata di 6,6 miliardi, mentre per quanto riguarda la tipologia degli immobili interessati, il 54% è di tipo non residenziale a dispetto del periodo pre-covid in cui avevano prevalsi invece le abitazioni. Un dato che non fa ben sperare visto che gli immobili srtrumentali sono più difficilmente liquidabili.
Ciononostante, il 2022 sembra presentarsi in modo diverso rispetto all’anno precedente. Infatti nell’intero 2021 ci sono state in Italia 185.555 aste, relative a 126.425 lotti in vendita. Dunque l’aumento del numero delle aste del 58% rispetto al 2020, anno in cui per diversi mesi i tribunali hanno sospeso le attività di vendita, non è bastato a evitare un -27% rispetto al 2019 (si veda qui il comunicato stampa). Anche in questo caso cambia, inoltre, la natura degli immobili in asta: il 38,7% di questi, infatti, è di tipo non residenziale (laboratori, uffici, locali commerciali, alberghi ecc). In proposito Licenza ha commentato: “Siamo molto felici di vedere che il settore sta finalmente ripartendo. La sospensione delle aste prima casa, che aveva rallentato le vendite ma anche le procedure stesse, ha cambiato la natura degli immobili. Infatti si è assistito a un’impennata degli stabili non residenziali, più difficili da vendere per tipologia e dimensione. Ora piano piano si sta ritornando ai numeri pre-pandemici. La grande sfida sarà quella di essere efficaci nel marketing in modo da sostenere le vendite di un maggior numero di immobili, in presenza di una mutata situazione del mercato immobiliare.”
In ogni caso, da inizio pandemia il calo delle aste ha superato quota 206 mila il che ha comportato vendite mancate per un valore stimato di 8 miliardi di euro. Quindi c’è ancora parecchio terreno da recuperare.
Nata nel luglio del 2017, Reviva si propone di vivacizzare le aste immobiliari, rendendole più liquide, con l’utillizzo dell’intelligenza artificiale e del marketing esperienziale. La combinazione dei due strumenti consente di aumentare il numero di immobili venduti in asta ed evitare che i cespiti si svalutino a causa delle numerose aste deserte. Da settembre 2020 Reviva, che fa parte del Fintech District, sta studiando l’espansione all’estero, con un progetto che potrebbe coinvolgere dal 2023 anche Francia e Spagna.
Tra gli obiettivi da raggiungere in tempi più rapidi spicca il lancio del nuovo progetto ideato da Reviva, la piattaforma Immobiliallasta.it, della quale saranno curati con particolare attenzione la user experience e i processi di inbound marketing, di lead e conversioni. Il portale, il primo in Italia dedicato esclusivamente alle aste immobiliari, punta a favorire e rendere più rapida e agevole la ricerca di un immobile da acquistare in asta attraverso un’interfaccia e più in generale una user experience quanto più semplice e lineare possibile. Immobiliallasta.it punta ad aiutare chi è alla ricerca di un immobile, fornendo in modo chiaro informazioni quali la valutazione degli immobili, fornendo gratuitamente possibili preventivi di ristrutturazione e, grazie ad una prossima partnership con un importante istituto di credito a supportare nell’ottenimento del mutuo al 100%.
Proprio la pandemia, peraltro, potrebbe avere dato un grande aiuto ai progetti di Reviva. Con il Covid, infatti, c’è stata una svolta nella modalità delle aste, essendo stato registrato un aumento medio del 185% di quelle svolte in modalità telematica o mista, rispetto a quelle in presenza fisica. Un dato che fotografa chiaramente la tendenza al lavoro a distanza, che ha avuto un forte sprint durante la pandemia e che, si spera, possano portare ad una maggiore dimestichezza verso una modalità di acquisto più digitale, seppure allo stato dell’arte la vendita telematica ha ancora necessità di miglioramenti importanti.
Secondo le stime di Reviva, nel 2023 inizieranno ad aumentare nuovamente le procedure iscritte, frutto anche dei nuovi default, e ci sarà quindi un maggior numero di immobili in asta, dovuto all’aumento degli NPLs causato dalla pandemia.
Ricordiamo che nel novembre scorso Reviva aveva comunicato il lancio della sua Reeco (Real Estate External Company), un’alternativa alle Reoco (Real Estate Owned Company), ovvero società possedute da società di gestione di crediti deteriorati, adottate proprio nelle aste immobiliari in quei casi in cui la valutazione di un immobile, seppure potenzialmente elevata, è eccessivamente penalizzata dalla mancanza di offerenti in asta. La prima acquisizione da parte di Reeco, che intende completarne almeno altre 10 entro metà 2022, è avvenuta il 21 settembre scorso a Milano: all’asta vi erano 6 laboratori e 4 box ubicati in via Mola, nella periferia milanese. Il prezzo di base asta era di 275 mila euro, ma l’immobile aveva un alto potenziale di apprezzamento, in quanto convertibile in 6 loft di elevato standard qualitativo con i rispettivi box auto. Reviva ha quindi stimato tutti i costi (dalla ristrutturazione, fino al cambio di destinazione d’uso) e i valori di rivendita, decidendo di partecipare quindi all’asta, che l’ha vista rilanciare fino ad aggiudicarsi la proprietà intera per un valore di 520 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Nello scorso luglio, invece, Reviva ha incassato un round da 300.000 euro sottoscritto da business angel (si veda altro articolo di BeBeez). La società aveva aperto il round nel maggio precedente (si veda altro articolo di BeBeez), dopo quello da 250.000 euro incassato due mesi prima e preceduto da trattative condotte con un fondo di venture capital, che non si erano poi concretizzate (si veda altro articolo di BeBeez).