Unicredit Leasing ha cartolarizzato 1,6 miliardi di euro di Npl leasing immobiliari in un’operazione che prevede la richiesta della GACS per la tranche senior delle note abs emesse dal veicolo di cartolarizzazione, la prima operazione di questo tipo con sottostante crediti leasing (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione era attesa dallo scorso ottobre, ma all’epoca si ipotizzava una cartolarizzazione di un più ampio portafoglio da 2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
La cartolarizzazione è stata strutturata da Unicredit Bank. Unicredit Leasing è stata assistita da Cappelli RCCD, mentre Unicredit Bank da Legance; Ernst & Young ha svolto il ruolo di consulente di Unicredit Leasing.
Nel dettaglio, i crediti sono stati trasferiti da Unicredit Leasing a una società veicolo (Relais SPV srl) e gli immobili a una lease company, una società subordinata prevista dalla legge italiana sulla cartolarizzazione per la gestione del patrimonio immobiliare (Relais LeaseCo srl). Entrambe le società sono state costituite da Banca Finint, che ricopre anche i ruoli di corporate servicer, monitoring agent, calculation agent, representative of noteholders, and back-up servicer facilitator. Italfondiario e doValue agiscono rispettivamente come master e special servicer della cartolarizzazione.
Relais spv ha emesso tre classi di titoli a scadenza legale luglio 2040: 466 milioni di euro di titoli senior con cedola variabile pari al tasso euribor 6 mesi più 150 punti base; 91 milioni di titoli mezzanine con cedola variabile pari al tasso euribor 6 mesi più 950 punti base; e 10 milioni di titoli junior. Le note senior hanno ricevuto da Moody’s un rating di Baa2 e daScope rating BBBsf. Nelle note delle due agenzie di rating si legge che il portafoglio cartolarizzato è composto per l’86,5% da contratti leasing garantiti da asset che devono ancora essere ceduti e per il 13,5% da crediti non garantiti, cioé contratti leasing i cui asset relativi sono già stati venduti. I debitori sono per il 99,2% aziende e gli immobili ancora da vendere sono per la maggior parte di tipo commerciale (56,4%) e industriale (36,4%), con una piccola porzione di immobili residenziali, terreni e altri asset. Le proprietà sono concentrate in Nord Italia (49,2%, con il 19% in Lombardia), con il resto distribuito nelle regioni centrali e meridionali.
Sinora Unicredit aveva adottato un approccio diverso per la gestione e il recupero degli Npl leasing. Per esempio, nel maggio 2017 Unicredit Leasing aveva lanciato un processo di remarketing relativo alla commercializzazione e la valorizzazione di ben 1,5 miliardi di euro di valore lordo di patrimonio immobiliare rimpossessato, riveniente da contratti di leasing risolti e tornati nella disponibilità di Unicredit Leasing in Italia (si veda altro articolo di BeBeez). A questo fine aveva siglato un accordo con Sistemia spa (servicer), Yard spa (gruppo specializzato in gestione, acquisizione e dismissione dei grandi patrimoni immobiliari), IT Auction srl (specializzata nell’organizzazione, nella gestione e nella pubblicizzazione di aste competitive online) e Unicredit Subito Casa (gruppo Unicredit). Il portafoglio comprendeva immobili di vario genere: industriale, commerciale, uffici, turismo e residenziale.
Nell’aprile 2019 era poi divenuta operativa UniCredit Leased Asset Management spa, una Reoco (Real Estate Owned Company) interamente posseduta da UniCredit Leasing, destinata a ottimizzare la gestione degli immobili tornati in possesso di UniCredit Leasing e salvaguardare il valore delle garanzie immobiliari sottostanti i prestiti alla clientela del gruppo, attraverso un’attività di intervento in asta, in modo da consentire una migliore valorizzazione e un più efficiente collocamento degli immobili sul mercato. La nuova società, il cui focus è rivolto agli immobili provenienti da attività di impresa, è divenuta operativa a seguito alla scissione del ramo d’azienda della divisione Leased Asset Management e degli immobili già rimpossessati di UniCredit Leasing.
Detto questo, evidentemente le modifiche alla legge 130/1999 apportate dal Decreto crescita dell’aprile 2019 iniziano a rendere interessante anche la strada della cessione dei crediti Npl leasing attraverso cartolarizzazione. Le modifiche alla legge 130/1999 riguardano in particolare le inadempienze probabili (Utp) e le Reoco (Real Estate Owned Company), cioé le società immobiliari costituite appositamente per acquistare e valorizzare gli immobili a garanzia di crediti deteriorati di proprietà della banca che abbia erogato quei crediti o di un investitore che quei crediti li abbia acquistati in un secondo tempo (per un approfondimento, si veda qui la nostra Insight View, riservata ai sottoscrittori dell’abbonamento Combo o a BeBeez News Premium, scopri qui come abbonarti).
Tra il 2017 e i 2019 le società di leasing hanno ceduto crediti deteriorati per circa 6,5 miliardi di euro, su un totale di crediti deteriorati delle istituzioni finanziarie italiane passati di mano nello stesso periodo per 197 miliardi di euro (scarica qui la tabella con tutte le operazioni). Lo ha calcolato BeBeez aggiornando il suo contributo al report To Lease 2020 (scarica qui l’intero report, focus Npl da pag. 81, e vedi qui il video), pubblicato da Assilea e presentato lo scorso luglio in occasione di una web conference dell’associazione. Inoltre, lo stock di crediti deteriorati sui libri delle società di leasing del 43,6% a 14,5 miliardi di euro dai 25,7 miliardi di fine 2016 (fonte Assilea), mentre i deteriorati sui libri di tutte le istituzioni finanziarie sono passati da 325 miliardi a fine 2016 a circa 145 miliardi, con un calo del 55,4% (si veda altro articolo di BeBeez). Sul fronte delle cessioni delle posizioni, nel 2019 si sono registrati deal poco più di 2,4 miliardi di euro lordi.
Le operazioni più significative sono state quella su un portafoglio da 689 milioni di euro ceduto da UBI Banca a Credito Fondiario e quella su un portafoglio da 650 milioni di euro ceduto da Banco Bpm a Illimity. Entrambe le operazioni sono state perfezionate utilizzando sia una spv per la cartolarizzazione dei crediti sia una leasing company (LeaseCo) che ha comprato rapporti e beni, applicando la nuova disciplina delle cartolarizzazioni introdotta dal Decreto crescita.
Ricordiamo che in tema di cessione dei crediti deteriorati leasing, Assilea sta studiando intanto un fondo immobiliare ad apporto per crediti deteriorati leasing e i corrispondenti immobili ripossessati, nell’ambito di un più ampio progetto Npl per i propri associati, a cui l’associazione offrirà a breve servizi di analisi dei portafogli e consulenza di gestione che si spingerà appunto sino alla promozione del fondo, in modo da poter offrire gli associati anche una soluzione chiavi in mano di cessione delle posizioni deteriorate (si veda altro articolo di BeBeez).
Inoltre è in arrivo sul mercato entro fine anno il Progetto Titan, una cartolarizzazione multi-originator di Npl leasing, anche questa con GACS, alla quale parteciperanno varie banche, compreso Banco Bpm che ha previsto di cartolarizzare un portafoglio di 200 milioni di euro. Non si conosce però l’entità complessiva dell’operazione (si veda altro articolo di BeBeez).
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