Unicredit ha annunciato ieri la conclusione dell’attesa cartolarizzazione del portafoglio di Npl originariamente di circa 6,1 miliardi di euro, che prevede il ricorso alla Gacs per la tranche senior (si veda qui il comunicato stampa), così come annunciato due settimane fa (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, si legge sul sito di Unicredit, sono stati cartolarizzati crediti derivanti da contratti di mutuo, di apertura di credito o da finanziamenti erogati in altre forme tecniche concessi a persone fisiche nel periodo compreso tra il 1973 e il 2017. Il valore dei crediti cartolarizzati, al netto delle svalutazioni parziali dovute a minori aspettative di recupero, alle spese di recupero e altri costi impliciti, è di 4,1 miliardi.
L’operazione è stata condotta tramite la spv Prisma SPV srl, strutturata da Unicredit Bank AG come sole arranger. Prisma ha emesso come già annunciato tre classi di titoli: 1,21 miliardi di euro di abs senior di classe A, 80 milioni di titoli mezzanine di classe B e 30 milioni di notes junior di classe J. Le classi A e B pagheranno un tasso variabile pari al tasso euribor a sei mesi, più un margine rispettivamente dell’1,5% e del 9%. Le note senior e mezzanine hanno ricevuto da Moody’s un rating rispettivamente di Baa1 e B3 e da Scope rispettivamente BBB+ and B-. Per quanto riguarda le note mezzanine e junior, il 95% sarà ceduto a un’istituzione finanziaria non appartenente al gruppo Unicredit, mentre il restante 5% sarà trattenuto dalla banca in qualità di originator, così come previsto dalla normativa (sulle proposte dell’EBA di modifica delle norme europee in tema di cartolarizzazione, gli abbonati a BeBeez News Premium possono leggere qui l’ultima Insight View di BeBeez, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Italfondiario e doValue agiscono rispettivamente come master e special servicer della cartolarizzazione mentre Securitisation Services spa (Banca Finint Group) ricopre i ruoli di monitoring agent, calculation agent, representative of noteholders e back-up servicer facilitator. UniCredit Bank AG e JP Morgan hanno agito come placement agent della mezzanine e della junior e quest’ultima anche come settlement agent. UniCredit Bank AG ricopre inoltre il ruolo di swap counterparty e fornisce la linea di liquidità alla spv. I crediti oggetto dell’operazione sono, per la quasi totalità, già gestiti da doValue come parte del contratto spipulato con Unicredit nel 2015.
Per Unicredit questa è la seconda maggiore cessione dopo il progetto Fino lanciato nel 2017, del valore di 17,7 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). La banca ha altre operazioni in corso sul fronte Npl: nell’agosto scorso ha inviato a un ristretto numero di investitori i teaser per la cessione di un portafoglio di crediti unlikely to pay denominato Project Dawn del valore lordo di un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, a inizio giugno Unicredit ha annunciato l’avvio della seconda fase del programma Sandokan con la sigla dell’accordo per affidare la gestione e le attività di special servicing relative al portafoglio di crediti unlikely to pay immobiliari battezzato Sandokan 2 a Pimco, Gwm e Arec (Aurora Recovery Capital) per un importo massimo di 2 miliardi di euro, da cedere in più tranche successive (si veda altro articolo di BeBeez). E’ sempre di Unicredit una delle maggiori operazioni attese nei prossimi mesi: la banca infatti ha deciso di mettere sul mercato parte di un portafoglio di Utp da 13,3 miliardi di euro e concedere un mandato di gestione sull’altra parte (si veda altro articolo di BeBeez), sulla falsariga dell’accordo che Intesa Sanpaolo ha stretto con Prelios sgr in relazione a un portafoglio complessivo da 10 miliardi di Utp.
Nel settembre scorso Unicredit ha annunciato la cessione di altri 730 milioni di euro di crediti in sofferenza a un veicolo di cartolarizzazione di Illimity (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta del cosiddetto portafoglio Matera, costituito da posizioni corporate secured garantite prevalentemente da asset industriali e commerciali, che inizialmente doveva avere un perimetro più ampio, si parlava di 750 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Alla fine dello scorso giugno i crediti deteriorati lordi di gruppo erano scesi a 34,4 miliardi (dai 37,6 miliardi di fine marzo) con l’NPE ratio lordo che è così sceso al 7% (dal 7,6%), con un tasso di copertura del 61% (dal 61,7% ). Le esposizioni deteriorate core erano scese a 18,7 miliardi (da 19,8 miliardi), con un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 3,9% (dal 4,2%) con un tasso di copertura al 56,7% (dal 58,1%). I crediti deteriorati lordi non core erano invece scesi a 15,7 miliardi (da 17,7 miliardi) con un tasso di copertura del 66% (dal 65,8%).