Unicredit starebbe per cedere tre portafogli di Npl per un controvalore complessivo di 2,4 miliardi. Lo riferisce MF- Milano Finanza, precisando che si tratta del portafoglio Roma, da 1,4 miliardi di crediti non garantiti, del portafoglio Matera, da 750 milioni di crediti garantiti; e del portafoglio Capri, che comprende 300 milioni di Npl assistiti da garanzie.
Il gruppo bancario a fine 2018 aveva 38,2 miliardi di crediti deteriorati lordi, pari al 7,7% del totale crediti, con un rapporto di copertura di ben il 61%, in calo dai 48,3 miliardi di fine 2017, quando l’NPE ratio era del 10,3%. Lo ha annunciato la banca in occasione della presentazione dei risultati del 2018 lo scorso febbraio, precisando che le dismissioni del portafoglio di Npl considerato “non core” sono continuate in linea con il piano Transform 2019, presentato a fine 2016 (si veda altro articolo di BeBeez).
In particolare, le esposizioni deteriorate lorde non core sono scese di 7,5 miliardi di euro a quota 18,6 miliardi, quindi al di sotto del target di 19 miliardi fissato per fine 2018 (si veda qui la presentazione agli analisti dei risultati 2018), mentre è stato confermato l’obiettivo per fine 2019, per cui la banca dovrà ridurle di altri 3,7 miliardi tra cessioni e gestione.
Le sofferenze lorde di gruppo sono scese a 21,2 miliardi a fine 2018, le inadempienze probabili lorde a 16,2 miliardi e le esposizioni deteriorate scadute si sono attestate a 840 milioni.
Sul fronte delle sofferenze, nel 2017 Unicredit aveva concluso il progetto Fino, ossia la vendita di uno stock da oltre 17 miliardi di Npl a Fortress e Pimco, poi oggetto di cartolarizzazione con garanzia pubblica (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre nel 2017 era stato ceduto il portafoglio Firenze da 715 milioni di euro lordi derivanti da contratti di credito chirografario e ipotecario verso piccole e medie imprese italiane che era stato ceduto a MBCredit Solutions e Cerberus Capital Management (si veda articolo di BeBeez). L’anno scorso era poi la volta del progetto Torino, costituito da tre portafogli di crediti deteriorati unsecured per un totale di 1,26 miliardi di euro, ceduti a Banca Ifis (si veda altro articolo di BeBeez). E sempre nel 2018 sono stati ceduti anche altri due portafogli. Uno è il progetto Milano da 675 milioni di euro di Npl secured venduto a Fortress e l’altro il progetto Amalfi da 590 milioni di Npl unsecured verso pmi, che sono stati ceduti per 384 milioni a un veicolo di cartolarizzazione gestito da J-Invest spa e per 206 milioni a un veicolo di cartolarizzazione gestito Illimity (si veda altro articolo di BeBeez). L’altra cessione di Npl ha riguardato un portafoglio misto secured e unsecured da 537 milioni venduto a Banca Ifis (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto agli Utp, sono invece stati ceduti in prevalenza uno per uno (modalità single name).
Intanto procede l’operazione Sandokan 2, cioé la cessione di un portafoglio di crediti deteriorati costituito soprattutto da unlikley to pay immobiliari, quindi secured, che sarebbe la riedizione del progetto Sandokan, varato nell’autunno 2015, che aveva poi portato il gruppo bancario a cartolarizzare un portafoglio da 1,3 miliardi di euro. Questa volta, però, il portafoglio in questione avrebbe una dimensione maggiore, tra i 2 e i 3 miliardi di euro. L’istituto guidato da Jean Pierre Mustier non dovrebbe lanciare una gara ma rivolgersi direttamente agli interlocutori della prima operazione conclusa a fine 2016, cioè Pimco, Gwm e Finance Roma, tramite la newco Aurora Recovery Capital (si veda altro articolo di BeBeez).