
Pirola Corporate Finance ha agito in qualità di advisor finanziario dell’operazione, gli aspetti legali sono stati curati invece dallo studio Pirola Pennuto Zei & Associati.
Il finanziamento, con ammortamento da dicembre 2023 e assistito da garanzia SACE al 90%, finanziaerà il piano di investimenti di Caffaro Industrie incentrato sull’internalizzazione della produzione di prepolimero, composto chimico centrale nelle lavorazioni complesse effettuate per i propri clienti. L’integrazione di questo processo, realizzata grazie a nuovi impianti e macchinari, permetterà al gruppo di migliorare i volumi di produzione e i margini di profitto. Inoltre, il finanziamento sosterrà operazioni di manutenzione straordinaria degli impianti industriali.
Caffaro Industrie spa, con sede a Torviscosa (UD), ha aperto il primo impianto produttivo nel 1938 ed oggi è guidata dalla famiglia Bertolini che da più di 60 anni è attiva nel settore della chimica. Lo scorso dicembre, la società ha acquisito da Snia spa in amministrazione straordinaria lo storico marchio Snia, il brand che ha fatto conoscere Torviscosa nel mondo (si veda qui il comunicato stampa). Con più di 100.000 tonnellate l’anno di soluzioni chimiche prodotte e commercializzate, il Gruppo nel 2020 ha generato ricavi per 47 milioni di euro, con EBITDA di 5 milioni (EBITDA margin del 11%), a fronte di un debito netto di 20,6 milioni.
Barbara Ellero, Partner e Head of Private Debt di Anthilia Capital Partners ha commentato l’operazione: “Caffaro Industrie è un player storico, che vanta un portafoglio clienti di alto profilo con cui ha saputo instaurare rapporti commerciali solidi e duraturi, garantendo attività ad alto valore aggiunto. Grazie al supporto di Anthilia, la società potrà rafforzare il proprio posizionamento competitivo tramite un piano di investimenti mirato e in linea con le richieste del mercato”.
Quanto ad Anthilia, la sgr è sempre più attiva nel direct lending. Per esempio lo scorso maggio, gli stessi fondi che hanno finanziato Caffaro hanno erogato insieme a BIT IV (sempre di Anthilia) un prestito da 19 milioni di euro al private equity tedesco Auctus Capital (si veda altro articolo di BeBeez) che ha utilizzato le risorse per finanziare l’acquisizione della maggioranza del produttore di nastri adesivi PPM Industries spa dalla famiglia Pellegrini. Operazione, quest’ultima, che era stata definita all’inizio di maggio (si veda altro articolo di BeBeez) e che ha visto il presidente e ad di PPM Matteo Pellegrini, esponente della famiglia venditrice, reinvestire per una minoranza mantenendo la guida dell’azienda. In precedenza, i fondi BIT III ed Eltif Economia Reale Italia avevano concesso con 8A+ Real Italy Eltif un prestito da 15 milioni di euro a favore di FAB, società pesarese leader in Italia nella realizzazione di componenti in laminato plastico e melaminico per l’arredamento, prevalentemente piani cucina, mensole, scrivanie, ante e pannelli decorativi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, l’operazione prevede l’erogazione di due finanziamenti. Il primo, con scadenza dicembre 2027, è di 5 milioni e sarà integralmente erogato alla data del closing. Il secondo, con scadenza settembre 2028, è di 10 milioni e sarà erogato in due tranche: il 25% al closing, il restante 75% dopo sei mesi. In tutto, 8A+ Real Italy Eltif ha investito 2 milioni, mentre il resto è stato sottoscritto dai fondi Anthilia.