Anche Intesa Sanpaolo Divisione IMI Corporate & Investment Banking sottoscrive note senior del programma triennale di cartolarizzazione di crediti commerciali strutturato da Generalfinance a fine 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), affiancandosi così a BNP Paribas nel ruolo di senior lender (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che, nell’ambito del programma, l’intermediario specializzato nel factoring soprattutto per le imprese in tensione finanziaria, impegnate nell’ambito di piani di turnaround e composizione della crisi di impresa, cede pro-soluto, su base rotativa, alla società veicolo General SPV srl, portafogli di crediti commerciali performing originati nell’esercizio della propria attività. Inizialmente l’ammontare massimo delle note abs party paid da emettere nei tre anni era stato fissato a quota 295 milioni, ma ora, con il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo, l’ammontare complessivo è stato alzato a 590 milioni.
Più nel dettaglio, Intesa Sanpaolo si è impegnata a sottoscrivere nei tre anni fino a un massimo di 200 milioni di euro di senior notes A2 con un commitment iniziale di 50 milioni. BNP Paribas si era impegnata invece a sottoscrivere un massimo di 200 milioni di senior notes A1, attraverso il conduit Matchpoint Finance Ltd con un impegno iniziale di 75 milioni.
L’spv si finanzierà emettendo tre classi di titoli ABS di tipo partly paid, con differente grado di subordinazione, in particolare: un massimo di 200 milioni di euro di senior notes A1, che saranno sottoscritte da BNP Paribas, attraverso il conduit Matchpoint Finance Ltd con un impegno iniziale di 75 milioni, Alle note senior si affiancano inoltre 42,4 milioni di euro di mezzanine notes A1 e A2, inizialmente sottoscritte e ritenute dalla stessa Generalfinance e che verranno successivamente collocate presso investitori istituzionali; e infine un massimo di 29,6 milioni di junior notes, integralmente sottoscritte e ritenute da Generalfinance, anche al fine di soddisfare la retention rule regolamentare. La cartolarizzazione non determina il deconsolidamento dei crediti verso la clientela, che continueranno dunque a rimanere iscritti nel bilancio del factor, con Generalfinance che opera come sub-servicer.
BNP Paribas agisce in qualità di arranger nella strutturazione dell’operazione, mentre Banca Akros (Gruppo Banco BPM) è advisor finanziario di Generalfinance. Lo studio legale BonelliEerede ha assistito BNP Paribas, mentre lo studio legale Hogan Lovells ha assistito Generalfinance. Nel contesto dell’operazione Zenith Service ha assunto i ruoli di Master Servicer, RoN, Calculation Agent, Portfolio Agent e Corporate Servicer mentre The Bank of New York Mellon SA/NV, Milan Branch agisce in qualità di Account Bank e Paying Agent.
L’operazione si affianca alle altre fonti di finanziamento a disposizionedi Generalfinance e in particolare alla linea revolving a medio lungo termine da 133 milioni di euro a scadenza gennaio 2025 rinnovata lo scorso maggio con Banco BPM (Banca Agente e banca finanziatrice), Credit Agricole Italia e Intesa Sanpaolo (in qualità di Mandated Lead Arranger, Bookrunner e banche finanziatrici); BCC Milano, Banca Popolare di Bari, BPER Banca, Banca Monte dei Paschi Di Siena, Banca Carige, Banco Desio e Banca Galileo (si veda altro articolo di BeBeez). Oltre alla linea revolving, ricordiamo poi che Generalfinance a inizio ottobre 2021 ha collocato un bond subordinato Tier2 da 5 milioni di euro con scadenza a 6 anni a inizio ottobre (si veda altro articolo di BeBeez) mentre a luglio ha condotto la prima emissione da 15 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) del programma triennale di cambiali finanziarie (Euro Commercial Paper Programme), che era stato lanciato a fine maggio per un massimo di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance, a proposito dell’ingresso di Intesa Sanpaolo nella cartolarizzazione, ha commentato: “Siamo particolarmente orgogliosi che anche Intesa Sanpaolo, dopo BNP Paribas, abbia deciso di finanziare Generalfinance attraverso la struttura di securitization avviata lo scorso anno. Questa operazione consentirà alla società di realizzare gli obiettivi ambiziosi di crescita del turnover, previsto a 2,7 miliardi a fine 2024 rispetto a 1,4 miliardi del 2021. Alla luce del progetto di quotazione in corso, ringrazio, personalmente e a nome della nostra società, la struttura Corporate Finance Mid-Cap della Divisione IMI CIB per il supporto che il Gruppo Intesa Sanpaolo sta fornendo a Generalfinance in questa fase di grande importanza,. Ringrazio nuovamente anche BNP Paribas per aver creduto, per prima, in questa operazione di funding per noi strategica”:
A proposito di quotazione, ricordiamo che l’avvio dell’ipo è atteso entro fine mese. Lo ha annunciato la società lo scorso maggio, contestualmente alla pubblicazione del Piano industriale 2022-2024 (si veda altro articolo di BeBeez). Generalfinance farà domanda di ammissione a quotazione al segmento Star di Euronext Milan. L’ipo avverrà attraverso un collocamento privato riservato a investitori qualificati e investitori istituzionali e riguarderà sia azioni di nuova emissione, rivenienti da un aumento di capitale, sia azioni esistenti poste in vendita. Saranno inoltre previste un’opzione di over allotment e un’opzione greenshoe. Oggi la società è controllata dal Gruppo General Holding srl (GGH), holding dell’amministratore delegato Massimo Gianolli, titolare del 53%, mentre al Credito Valtellinese, oggi gruppo Crédit Agricole, cui fa capo il restante 47%
Nell’ambito dell’offerta, Banca Akros e Intesa Sanpaolo – IMI Corporate and Investment Banking agiranno in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner. Ceresio sim agirà in qualità di lead manager. Banca Akros agirà inoltre in qualità di sponsor. In caso di quotazione sul segmento Euronext Star Milan, Intesa Sanpaolo – IMI agirà inoltre in qualità di specialista.
I proventi derivanti dall’aumento di capitale saranno utilizzati dalla società per supportare il proprio percorso di crescita e sviluppo, che prevede una importante crescita dei volumi del turnover prevista dal Piano Industriale: dagli 1,4 miliardi di euro di fine 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), la proiezione è a 1,8 miliardi per fine 2022 e a ben 2,7 miliardi nel 2024, con un margine di intermediazione che passerà dai 23,9 milioni di fine 2021 ai 28,7 milioni di fine 2022 e ai 37,4 milioni del 2024.
Detto questo, la società “intende prioritariamente mantenere un ottimo profilo di rischio, sia con riferimento al costo del rischio (pari allo 0,01% nel trimestre al 31 marzo 2022, allo 0,02% nell’esercizio al 31 dicembre 2021, allo 0,13% nell’esercizio al 31 dicembre 2020 e allo 0,08% nell’esercizio al 31 dicembre 2019) sia con riferimento al livello di crediti non performing, registrando un NPE Ratio lordo pari allo 0,4% al 31 marzo 2022 (allo 0,2% nell’esercizio al 31 dicembre 2021, allo 0,6% nell’esercizio al 31 dicembre 2020 e all’1,2% nell’esercizio al 31 dicembre 2019)”.