E’ un’estate calda per i minibond italiani e anche l’autunno già fa prevedere faville. Le aziende hanno bisogno di liquidità e lo strumento ben si adatta allo scopo, soprattutto ora che c’è la possibilità di ottenere garanzie al 90%. Ma il vero trend del momento è quello dei basket bond, cioè di cartolarizzazioni di prestiti obbligazionari emessi da società diverse ma con caratteristiche che le accomunano, che vengono quindi reimpacchettati in asset backed security e rivendute a investitori istituzionali. Negli ultimi due anni e mezzo BeBeez ha contato emissioni complessive per circa 350 milioni di euro da parte di pmi parte di programmi basket bond (si veda qui il Report BeBeez sui Basket Bond per gli abbonati a BeBeez News Premium e qui la tabella riassuntiva). Se ne è parlato ieri al Caffé di BeBeez su Basket bond per pmi, che ha riunito un parterre di protagonisti di questo mercato (guarda qui il video del Caffé).
E non è finita qui. Perché, come ha spiegato Giovannni Perissinotto, amministratore delegato di Banca Finint, “in questo momento c’è bisogno di risposte rapide soprattutto per le pmi che hanno grandi qualità di flessibilità e capacità di sopravvivenza ma sono fragili e hanno bisogno di aiuto. I basket bond permettono una riduzione dei costi di emissione, un allungamento della durata dei bond e una maggiore tutela per gli emittenti, visto che i regolamenti dei bond vengono standardizzati e quindi perché ciascun emittente beneficia di quanto viene concesso agli altri, e poi è un ‘soft landing’ sul mercato dei capitali, ai quali l’azienda ha accesso ma in maniera guidata. E’ un primo approccio con gli investitori, peraltro investitori istituzionali importanti ai quali queste aziende non avrebbero accesso, perché le loro singole emissioni sarebbero troppo piccole per attrarre simili soggetti. E questo vale sia per i basket bond sia per altri tipi di strumenti finanziari simili, strutturati su altri sottostanti come per esempio i finanziamenti bancari.”.
Quanto ai sottostanti, non è infatti detto che debbano per forza essere dei titoli obbligazionari a medio-lungo termine. Già si è visto che il mercato ben risponde anche quando a essere cartolarizzati sono finanziamenti bancari. Proprio nei giorni scorsi Elite, Banca Finint e ADB Corporate Advisory hanno lanciato il progetto Basket Loan, che prevede la cartolarizzazione di finanziamenti a pmi piemontesi e il collocamento delle note presso investitori istituzionali (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, le operazioni di cartolarizzazione saranno condotte dalla spv Basketloan srl, che emetterà le note a valere su un portafoglio di finanziamenti garantiti al 90% dal Fondo Centrale di Garanzia pmi. La prima tranche di note ammonterà ad almeno 50 milioni di euro. e riguarderà prestiti erogati a un portafoglio di aziende piemontesi, con Banco P. Azzoaglio e Banca di Asti che sottoscriveranno le abs. “Già a luglio si faremo le prime operazioni e la cartolarizzazione sarà ai primi di agosto. Dopodiché replicheremo anche su altre regioni”, ha anticipato Massimiliano Lagreca, Head of Capital Services di ELITE, che ha aggiunto: “Complice il lockdown, abbiamo anche digitalizzato tutto il processo, quindi tutto il percorso per chiedere e ottenere il prestito può essere fatto online”.
Il tema della garanzia è centrale per lo sviluppo del mercato e, “sebbene la normativa permetta al Fondo Centrale di Garanzia pmi di garantire minibond sin dal 2014” (si veda altro articolo di BeBeez), i successivi aggiustamenti hanno via via facilitato le cose, ha ricordato Giampaolo Pavia, responsabile garanzie di Mediocredito Centrale, e poi ovviamente il mercato ha beneficiato delle norme varate per fronteggiare l’emergenza Covid-19 che hanno portato al 90% la copertura (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, proprio “l’emergenza Covid ha ritardato il varo di alcuni decreti che avrebbero semplificato ulteriormente l’utilizzo delle garanzie”, ha aggiunto Pavia, riferendosi a una bozza di decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro dello Sviluppo Economico pronta da tempo, ma rimasta nel cassetto, in cui in particolare è prevista “la possibilità di cedere il titolo sul secondario, insieme alla garanzia. L’altro tema è la possibilità che la richiesta di garanzia possa essere fatta a monte dall’azienda emittente o dal suo advisor su tutto l’ammontare dei minibond in emissione, che poi vada a distribuirsi tra i vari investitori. Oggi, invece, la procedura è più complicata, perché è necessario che ogni investitore faccia richiesta per la sua quota di garanzia”(si veda BeBeez Peak del 9 marzo).
Sul fronte dell’evoluzione del mercato, Andrea Nuzzi, head of corporate and financial institutions di Cdp, ha detto che in tema di investimenti e di partner con i quali condurre le operazioni “Cdp è neutrale sia sul canale sia sulla tipologia di originator e di arranger. Il mondo extrabancario è una formidabile opportunità per attrarre altri investitori oltre a noi. E infatti una prima operazione che stiamo guardando insieme a una piattaforma di lending avrà una capital structure completa, nel senso che sulla tranche senior ci saremo noi, mentre ci saranno altri investitori sulle tranche mezzanine e sulla junior. Vorremmo replicare poi il modello dei basket bond Campania e Puglia anche in altre regioni, in particolare stiamo ragionando ora con due regioni del Nord Italia, ma ci piacerebbe anche lavorare in ottica di cluster delle regioni del Mezzogiorno“. Di questi temi Nuzzi aveva già accennato lo scorso giugno in occasione del suo intervento al webinar sul private debt organizzato dall’Osservatorio minibond della School of Management del Politcenico di Milano (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito del Garanzia Campania Bond, Mario Mustilli, presidente di Sviluppo Campania, ha anticipato che “nei prossimi 20 giorni mi aspetto altre emissioni del Garanzia Campania Bond per un totale di 35-38 milioni di euro, mentre per fine agosto arriveremo a un totale emesso di oltre 80 milioni, per poi chiudere l’emissione a 145-147 milioni entro fine anno. Ma la domanda è stata molto più elevata. Abbiamo raggiunto richieste per 370 milioni da 125 imprese “. Il programma Garanzia Campania Bond prevede l’emissione di bond da parte delle pmi per complessivi 148 milioni di euro, con una garanzia della Regione Campania pari al 25% dell’importo totale. I titoli vengono poi cartolarizzati e i titoli abs vengono sottoscritti da Cdp e Mcc, con FISG (Gruppo Banca Finint), che agisce in qualità di arranger, supportato da Elite nella promozione dell’iniziativa sul territorio che è avvenuta con il supporto attivo degli Elite desk campani di Confindustria. La prima tranche di emissioni, portata sul mercato in aprile, è stata da 21,5 milioni di euro con sottostanti 8 minibond (si veda altro articolo di BeBeez). La seconda tranche del basket bond ha avuto come sottostanti titoli emessi da altre dieci aziende per un totale di 23,75 (si veda altro articolo di BeBeez). Mustilli ha aggiunto: “Se mettessimo in pista un volume più importante di garanzie rispetto ai 37 milioni attuali, potremmo dar vita a emissioni molto più grandi e penso che sarà possibile, grazie alla nuova pianificazione comunitaria. Potremo immaginare strumenti con vari livelli di garanzie, adatti quindi a diversi tipi di investitori, e potremo immaginare anche garanzie a supporto di strumenti di equity e non solo di debito. Abbiamo creato un format, che adesso andrebbe sviluppato nei suoi contenuti”.
L’altro basket bond regionale lanciato di recente è il Puglia Basket Bond. Il progetto prevede che Unicredit, arranger dell’operazione, acquisti via via i bond emessi dalle pmi pugliesi non quotate, che li cartolarizzi e ceda i titoli asset backed a investitori istituzionali, con Cdp che è l’anchor investor e con Unicredit che a sua volta acquista il 5% delle abs. Gli altri investitori saranno Mcc e le tre banche popolari della regione,La prima tranche, con sottostanti otto minibond, è arrivata sul mercato lo scorso giugno per complessivi 33,4 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Alessandro Mallo, managing director capital markets di UniCredit, ha detto che “il Basket Bond Puglia si è rivelato un successo. Dopo la prima tranche con mini bond emessi da 8 aziende del territorio, stiamo lavorando con la Regione e Puglia Sviluppo alla seconda, che contiamo di chiudere nell’arco di due-tre mesi. La garanzia di portafoglio del 25% sulle prime perdite fornita dalla Regione sotto forma di cash collateral consentirà di raggiungere i 160 milioni di euro a disposizione delle imprese per finanziare investimenti, operazioni straordinarie e capitale circolante”.