Cogne Acciai Speciali, uno dei leader mondiali nella produzione e distribuzione di prodotti lunghi in acciaio inossidabili, ha chiuso il 2019 con ricavi ed ebitda rettificato in calo dal 2018, rispettivamente del 3% (a quota 574 milioni di euro) e di 14 milioni, attestandosi a 46,1 milioni. Lo ha reso noto ieri l’azienda in occasione della presentazione del bilancio 2019 (si veda qui il comunicato stampa e qui il bilancio 2019). I cali sono dovuti alla crisi del settore auto, ma anche agli investimenti per 28,2 milioni dedicati all’ambiente, allo sviluppo strategico e a un costante miglioramento della produttività.
Nel frattempo, la posizione finanziaria netta dell’azienda è passata da 85,3 a 92,6 milioni, anche a seguito dell’emissione di minibond appunto per finanziare investimenti di mantenimento e i nuovi progetti produttivi strategici finalizzati a sostenere la crescita organica e il continuo sviluppo tecnologico. La nuova finanza è arrivata infatti in parte dai proventi dell’emissione di un prestito obbligazionario per un valore di 15 milioni di euro, quotato a giugno 2019 all’ExtraMot Pro e sottoscritto da Cdp e Iccrea BancaImpresa e, in misura minoritaria, da altri investitori (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione ha seguito quella dell’ottobre 2018 da 20 milioni di euro, sottoscritta in private placement per una metà dai fondi Anthilia Bond Impresa Territorio e Anthilia BIT Parallel, e per l’altra metà da altri investitori tra i quali Banco Bpm (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre a dicembre, è stato sottoscritto un contratto di finanziamento a medio termine da 10 milioni di euro con Intesa San Paolo destinato al ripristino della finanza a medio termine con ultimo rimborso a dicembre 2024 ed è stato deliberato un aumento di capitale a titolo gratuito da 25 milioni di euro a favore dei soci MEG saa e REM Holding saa, mediante imputazione a capitale delle riserve disponibili, portando quindi il capitale sociale a 140 milioni.
“Il 2019 è stato un anno in bilico tra ripresa e recessione, con un Pil nazionale stagnante e un rallentamento dell’economia della vicina Germania, in particolare nel settore automotive, più importante e duraturo di quanto atteso. Nonostante ciò, come Cogne Acciai Speciali, grazie all’imprescindibile contributo di tutti i lavoratori, siamo riusciti a mantenere un trend sostanzialmente positivo e a raggiungere risultati, in termini di ricavi, in linea con quelli dell’anno precedente. Per questo, a tutti gli addetti dei siti italiani, con la busta paga di maggio erogheremo un premio di risultato di 700 euro. La guerra dei dazi promossa dall’amministrazione Trump sui prodotti di acciaio e alluminio e, in generale, le politiche protezionistiche commerciali poste in essere da diversi Paesi a tutela del mercato nazionale e fortemente distorsive delle pratiche di libera concorrenza, nonché la crisi di due dei più importanti settori di utilizzo dei prodotti inox, l’automotive e l’oil&gas, hanno influito notevolmente sul mercato, soprattutto nel secondo semestre”, ha commentato Emilio Giacomazzi, membro del board e direttore commerciale del Gruppo.
Per Cogne Acciai Speciali, che esporta circa l’80% della produzione, il mercato del settore mobility pesa infatti per il 35% della produzione; l’oil&gas e l’industria estrattiva arrivano al 25%; la power generation all’8%, così come l’alimentare, mentre costruzioni e infrastrutture assorbono il 7% della produzione e l’aerospace il 3%. Nonostante il freno dell’export, nel 2019 la società ha ampliato il portafoglio ordini: l’aerospace sta crescendo, e si stanno affacciando comparti interessanti come quello medicale, dei semiconduttori e dell’orologeria”. Giacomazzi ha spiegato: “Con il Piano Industriale 2020/2023, l’azienda conferma l’impegno nel mercato delle specialties e la volontà di mantenere l’eccellenza operativa e tecnologica per garantire la sostenibilità del business nel futuro, che si preannuncia ricco di sfide ma anche di opportunità. Nell’arco del prossimo quadriennio, come gruppo ci poniamo infatti l’obiettivo di sviluppare oltre 90 milioni di euro di investimenti rivolti all’ambiente e alla sicurezza, all’industria 4.0, alla riduzione dei costi e all’ammodernamento degli impianti per essere sempre all’avanguardia”.
Per quanto riguarda le prospettive per l’anno in corso, soprattutto alla luce dell’emergenza da Covid-19, al momento l’azienda non è in grado di prevedere le eventuali ripercussioni sulla situazione economica e patrimoniale aziendale, né per la sua durata né per gli effetti. “Tuttavia, – si legge sulla relazione degli amministratori – in riferimento al primo trimestre 2020, stimiamo che la perdita di fatturato non dovrebbe eccedere il 10%, ma siamo dotati dei mezzi e delle persone per poter affrontare l’emergenza senza troppi timori”.
Nata nel 1916 come Società Miniere di Cogne, con un altoforno alimentato dalla magnetite locale e dall’energia prodotta nelle centrali idroelettriche della regione, nella seconda parte del secolo scorso Cogne Acciaiai Speciali è entrata nell’orbita dell’Ilva e ha rischiato di chiudere, fino all’acquisizione nel gennaio 1994 da parte della famiglia Marzorati, che ne ha pianificato la ristrutturazione industriale e il successivo rilancio. Con circa 1.300 addetti, oggi il gruppo Cogne Acciai Speciali è tra i leader mondiali nella produzione e distribuzione di prodotti lunghi in acciaio inox e leghe di nichel con sede e principale unità produttiva ad Aosta e stabilimenti in Cina, Svizzera e Messico e una rete vendite mondiale.
Per iscriverti alla newsletter Private Debt di BeBeez, clicca qui
Riceverai l’elenco delle notizie di private debt (e i rispettivi link) pubblicate da BeBeez nelle ultime 24 ore