![Daniele Colantonio, Partner Product Development di Anthilia Capital Partners sgr](https://bebeez.it/files/2020/10/Daniele-Colantonio-Partner-Product-Development-di-Anthilia-Capital-Partners-sgr.png)
Gli Eltif (European Long Term Investment Fund) sono stati lanciati in Europa nel 2011 e introdotti in Italia nel 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). Da allora, molta strada è stata percorsa e i principali operatori si sono mossi per lanciarne sempre di più con l’obiettivo di avvicinare il risparmio privato all’economia reale e quindi in sostanza al capitale e al debito di aziende non quotate.
Ieri Aifi (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt) ha fatto il punto dello stato dell’arte nel nostro paese nel corso della conferenza “Eltif e imprese non quotate. Il risparmio privato a sostegno dell’economia reale”, alla quale hanno partecipato alcuni dei protagonisti del mercato degli investimenti alternativi in Italia.
Daniele Colantonio, partner product development di Anthilia Capital Partners sgr, ha ricordato che la società ha costruito un Eltif di 7 anni, con 2 classi: una per il wealth management e una per gli operatori istituzionali. Le sue peculiarità sono: la cedolarità, in quanto la sgr è convinta che i prodotti di investimento a lungo termine debbano offrire dei flussi finanziari; la conoscenza del territorio, utile a realizzare deal di valore.
![Claudia Vacanti, Head of Product Development di Banca Generali](https://bebeez.it/files/2020/10/Claudia-Vacanti-Head-of-Product-Development-di-Banca-Generali-.jpg)
Dal canto suo, Banca Generali ha lanciato Real Italy Eltif all’interno del suo programma BG4Real, volto a dare nuova benzina al sistema imprenditoriale italiano e nuove opportunità di investimento a clienti di Banca Generali (si veda altro articolo di BeBeez). L’Eltif ha un’asset allocation formata per l’80% da debito e per il 20% da equity, di cui il 10% in pmi quotate e il 10% in investimenti diretti e coinvestimenti in aziende.
Claudia Vacanti, Head of Product Development di Banca Generali ha spiegato: “Real Italy Eltif si avvale di asset class multistrategia ed è multigestore, per generare un ritorno sul capitale abbastanza anticipato rispetto il lungo orizzonte di investimento richiesto per supportare economia reale”. La sgr ha riscontrato grande interesse dei clienti verso questi nuovi prodotti e in generale programma BG4Real, raccogliendo 1,8 miliardi di euro nei private asset. “Abbiamo avuto grande successo con le cartolarizzazioni, che danno la sensazione di vicinanza tra asset e risparmio. Per l’Eltif abbiamo fatto un grande sforzo per far comprendere le specifiche caratteristiche che lo avvicinano all’economia reale con lo stesso meccanismo delle spv”, ha aggiunto Vacanti.
![Rossano Rufini, Managing Capital di Equita Capital sgr](https://bebeez.it/files/2020/10/Rossano-Rufini-Managing-Capital-di-Equita-Capital-sgr.png)
Equita Capital sgr ha invece lanciato un Eltif che investe per il 60-70% in private equity verso aziende piccole (fatturato di 25-30 milioni di euro) tramite minoranze qualificate per sostenere il percorso di crescita delle aziende (buy&build), con attenzione agli aspetti ESG, sopratutto in fase di exit dall’investimento e un focus sulla digitalizzazione (smart working, e-commerce, cybersecurity ecc). Il restante 20-30% dell’Eltif è dedicato a investire in small-cap (con capitalizzazione inferiore a 500 milioni di euro e valutazioni decorrelate dai fondamentali perché poco studiate dagli analisti).
Equita punta a essere in questo caso un azionista attivo che incide sulla corporate governance. L’Eltif avrà una dimensione di 140 milioni di euro (100 milioni per il private equity e il resto per il public equity) e una durata di 8 anni, con potenziale estensione di 2 anni ulteriori. Secondo Rossano Rufini, managing cpital di Equita Capital sgr, “il problema dell’Eltif oggi non è di domanda ma di offerta, che è scarsa, perché il mercato e competenze per operarvi sono di nicchia”.
![Alessandra Manuli, ad di Hedge Invest sgr](https://bebeez.it/files/2020/10/Alessandra-Manuli-ad-di-Hedge-Invest-sgr.jpg)
Ha una diversa filosofia l’Hedge Invest Algebris Italia Eltif, lanciato nel giugno scorso da Hedge Invest sgr e Algebris (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo è focalizzato sul mercato azionario e sulle società quotate o quotande sotto i 500 milioni di capitalizzazione, che costituiscono il 70% del portafoglio. “Abbiamo scelto le aziende quotate o vicine alla quotazione perché il private equity ci sembra un segmento di mercato oramai affollato e per valorizzare l’imprenditore che quota in Borsa la sua azienda”, ha chiarito Alessandra Manuli, ad di Hedge Invest sgr. L’Eltif di Hedge Invest e Algebris ha un orizzonte temporale più breve: un anno di periodo di sottoscrizione, 5 anni di periodo di investimento e il sesto anno di liquidazione. Hedge Invest e Algebris si affiancano agli imprenditori per far crescere le loro aziende, con orizzonte temporale coerente con questo obiettivo. “Ci aspettiamo numerose quotazioni nei prossimi mesi”, prevede Manuli.
![Filomena Cocco](https://bebeez.it/files/2019/03/FilomenaCocco_HighRes-1.jpg)
Il gestore americano Muzinich & Co. è stato uno dei primi operatori a interessarsi degli Eltif in Italia. “Abbiamo sempre creduto nell’Eltif e abbiamo iniziato a parlarne in Italia nel 2016, subito dopo l’entrata in vigore della normativa”, ha raccontato Filomena Cocco, managing director European Marketing & Client Relations di Muzinich & Co. La società ha già lanciato due Eltif e collabora con diverse case in Europa. Il primo Eltif aveva raccolto 450 milioni in Europa, di cui 280 in Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Recentemente Muzinich ha lanciato un Eltif Pir in collaborazione con Azimut per i clienti retail, che investe in aziende sane in temporanea crisi di liquidità.
Marco Belletti, ceo di Azimut Libera Impresa sgr, ha precisato che gli Eltif si collocano nel progetto di Azimut di fare da ponte tra pmi e risparmio gestito tramite la democratizzazione dei private market, come annunciato nell’ottobre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). “Ci siamo mossi con largo anticipo, per cui l’offerta di Azimut prevede già gli Eltif: un Eltif Pir in partnership con Muzinich; l’Eltif Ofelia, che punta a investire in quote di minoranza di aziende, con una dotazione di 200 milioni. Abbiamo creato anche un Pir Box, ossia un contenitore che il cliente target può riempire con prodotti Pir-compliant di Azimut o che possono restare nel box per 5 anni. Il Pir Box serve a diversificare l’investimento in asset illiquidi, beneficiando di un trattamento fiscale favorevole”, ha affermato Belletti.
A questo proposito, Ilario Scafati, responsabile della fiscalità finanziaria nella direzione legislazioni tributaria e federalismo del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze, ha ripercorso le principali tappe che hanno portato alla attuale regolamentazione dei PIR e degli Eltif.
“Il Pir nella sua concezione originaria era positivo dal punto di vista della fiscalità, però non è stato raggiunto il target più importante: le società non quotate, ossia il 95% circa delle aziende italiane, che sono importanti sia in termini numerici sia di occupazione”, ha sottolineato Scafati. E’ stata pertanto modificata la regolamentazione dei PIR per raggiungerle meglio. Così, ha continuato Scafati, “in prima battuta abbiamo così inserito gli strumenti illiquidi nella regolamentazione, ma questo ha bloccato l’espansione del mercato perché non è stata raccolta dagli operatori finanziari. Allora abbiamo inserito agevolazioni per gli Eltif, uno strumento europeo che vuole unire le esigenze del risparmiatore con quelle delle imprese non quotate. E con il DL Rilancio del maggio scorso, è stata sostituita la normativa agevolativa degli Eltif con una più ampia: quella del PIR Pmi, che permette di raggiungere le imprese non solo tramite Eltif, ma anche tramite qualsiasi fondo di private equity e private debt (si veda altro articolo di BeBeez, ndr”.
E’ stata costituita quindi una normativa di carattere generale con condizionalità minime, anche per convogliare i risparmi degli italiani verso le imprese. “Mentre il PIR originario era funzionale al collocamento dei fondi aperti, la nuova normativa punta più ai fondi chiusi, per cui le soglie di investimento minime sono maggiori: un limite annuale di 150 mila euro e un limite complessivo di 1,5 milioni di euro in 5 anni”, ha detto ancora Scafati. Con il DL Agosto è stato poi ampliato limite di investimento da 150 mila a 300 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Andrea Turi, responsabile dell’ufficio vigilanza sgr e Oicr di Consob, ha aggiunto che gli Eltif approvati da Consob finora hanno un taglio minimo di 100 mila euro. Le autorità di vigilanza devono anche individuare peculiarità degli Eltif rispetto ad altri prodotti concorrenti, ossia i fondi di investimento alternativi riservati: i primi infatti godono del passporting anche verso clienti retail all’estero, ha detto Turi. Infine Antonella Massari, segretario generale della Associazione Italiana Private Banking (Aipb), ha sottolineato come proprio il mondo da lei rappresentato sia un attore fondamentale per lo sviluppo del mercato degli Eltif: investitori che possono decidere di collocare parte del loro portafoglio in investimenti di lungo periodo e con un tasso di liquidità contenuto e che stanno iniziando a guardare con interesse a tali strumenti dopo anni di rendimenti negativi o nulli delle obbligazioni.