
F2i sgr ha annunciato il primo closing della raccolta del suo primo fondo di debito infrastrutturale, l’Infrastructure Debt Fund 1 (IDF1), il primo di questo tipo gestito da un asset manager italiano, il cui lancio era stato annunciato un anno fa (si veda altro articolo di BeBeez). A sottoscrivere questa prima fase della raccolta, per un totale di 310 milioni di euro, sono stati investitori italiani ed esteri, tra i quali assicurazioni, banche, casse di previdenza e fondazioni bancarie (si veda qui il comunicato stampa). Con questa raccolta F2i sgr ha raggiunto così i 7 miliardi di euro di raccolta complessiva.
Con un target finale di 500 milioni di euro, il nuovo fondo, che è guidato da Gianluca Gustani, fornirà finanziamenti senior e junior attraverso loan (direct lending) e bond, a supporto dello sviluppo e rinnovo di infrastrutture in Italia e nei Paesi UE in settori chiave della sostenibilità come ad esempio Energy & Utilities (rinnovabili, efficienza energetica, reti), Telecomunicazioni (banda larga, data center e torri), Social Infrastructure (ospedali, PPP), Environment (servizi idrici, economia circolare), Trasporto e Mobilità Sostenibile. IDF1 si qualifica infatti come prodotto ex art. 8 del Regolamento UE SFDR. Secondo quanto previsto dalla normativa europea, il fondo è dunque un prodotto che, oltre a integrare il rischio di sostenibilità nel processo decisionale relativo agli investimenti e a tener conto dei principali impatti negativi sulla sostenibilità, promuove caratteristiche ambientali e sociali nel rispetto di principi di buona governance adottati dalle società oggetto di finanziamento.
Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i sgr, ha commentato: “F2i è il maggior investitore italiano in infrastrutture, capace di convogliare risorse da soggetti privati e pubblici, italiani e stranieri verso progetti essenziali per la crescita sostenibile della società e dell’economia. Il lancio del primo fondo di debito aggiunge un importante strumento alla nostra strategia, offrendo maggiore flessibilità, diversificazione e opportunità per i nostri investitori. L’iniziativa assume una particolare rilevanza per soddisfare il fabbisogno di capitali privati a supporto e complemento delle risorse pubbliche nel contesto del Next Generation EU/PNRR. Attraverso il lancio del fondo e più in generale della strategia di investimento nell’infrastructure debt, F2i sgr offre uno strumento complementare e addizionale rispetto alle tradizionali fonti di finanziamento a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture, ponendosi in forte sinergia con il mercato bancario, e agli interventi in capitale di rischio”.
Ricordiamo che lo scorso gennaio il Fondo V di private equity infrastrutturale di F2i sgr, battezzato Fondo Infrastrutture Sostenibili (FIS), che punta a raccogliere 1,5 miliardi di euro, aveva siglato un secondo closing della raccolta, guidato in particolare da CDP Equity, senza però che fosse comunicato a quanto ammontava l’impegno. Il primo closing del fondo era invece stato annunciato a quota 900 milioni di euro nel maggio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Con quella raccolta, la sgr aveva superato i 6 miliardi di euro di masse gestite e aveva dichiarato di voler raggiungere i 7 miliardi di euro nei mesi successivi, obiettivo che oggi è stato appunto raggiunto.
F2i ha invece chiuso lo scorso maggio a quota 516 milioni di euro la raccolta del suo quarto fondo di private equity infrastrutturale, battezzato Fondo Ania F2i, finanziato dalle compagnie assicurative associate ad Ania (Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici) il cui obiettivo iniziale era 500 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).