Ha festeggiato con una grande e meritata festa la seconda stella ieri sera l‘Inter a San Siro, ma intanto rischia di finire con una guerra di carte bollate il rapporto tra Steven Zhang, presidente del club di calcio nerazzurro, e Oaktree, il fondo statunitense che tre anni fa gli ha prestato 275 milioni di euro, sottoscrivendo un bond PIK con cedola 12% in scadenza oggi 20 maggio e che quindi oggi (o meglio domani, visto che la società emittente del bond è di diritto lussemburghese e oggi in Lussemburgo è bank holiday) deve essere rimborsato per un totale di 385 milioni di euro, includendo gli interessi capitalizzati.
Dopo settimane in cui si è dato per scontato che il debito sarebbe stato rifinanziato grazie all’intervento di PIMCO, altro asset manager Usa specializzato, che avrebbe messo a disposizione sino a 430 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), si è infatti arrivati alla scadenza del bond senza alcun accordo con il nuovo investitore. Zhang dice per colpa di Oaktree che si è messo di traverso, ma Oaktree sta semplicemente facendo quello che ci si aspetta faccia un fondo di credito opportunista, che ora, a meno di sorprese dell’ultim’ora, potrà escutere il pegno sulla quota di maggioranza del capitale dell’Inter in mano a Zhang che è stata data a garanzia del bond.
Ricordiamo che il bond è stato emesso nel maggio 2021 da Grand Tower sarl, controllata al 100% da Grand Sunshine sarl, a sua volta al 100% di proprietà di Great Horizon sarl, il veicolo lussemburghese a sua volta controllato al 100% da Suning Holdings Group Co Ltd, la multinazionale cinese attiva nel mercato retail dell’elettronica di consumo di proprietà della famiglia Zhang. Al momento dell’ingresso nel capitale da parte di Suning nel 2016, Great Horizon era inizialmente la diretta controllante di FC Inter con il 68,55% del capitale, affiancata da International Sport Capital spa (veicolo italiano del fondo Lion Rock) con il 31,05% e da altri soci di minoranza 0,4%. Nel maggio 2021, poi, Great Horizon sarl ha trasferito le sue quote del club nerazzurro alla newco Grand Tower sarl, che è quindi diventata la nuova controllante diretta della capogruppo FC Inter. Una struttura societaria che è ricordata in tutti i documenti finanziari ufficiali del club, da ultimo nella semestrale al 31 dicembre 2023 di Inter Media and Communication spa, unico amministratore e gestore dei settori media, broadcasting e delle sponsorizzazioni di FC Inter ed emittente di un bond da 415 milioni di euro con cedola 6,75% e scadenza dicembre 2027, quotato alla Borsa del Lussemburgo (si veda altro articolo di BeBeez).
Ma perché il braccio di ferro tra Zhang e Oaktree? Sabato pomeriggio 18 maggio sul sito internet dell’FC Inter è stata pubblicata una nota a firma di Zhang da cui emerge chiaro lo scontro in atto, così come era peraltro parso di capire negli ultimi giorni dalla miriade di voci circolate sulla stampa italiana e internazionale, che riferivano di un certo ostruzionismo da parte di Oaktree a un’ipotesi di rifinanziamento del debito da parte di un terzo investitore. Questo perché, è emerso nei giorni scorsi, il bond sottoscritto da Oaktree era stato strutturato in modo tale da prevedere una clausola che stabilisce che, in caso di passaggio di mano dell’Inter, il fondo incasserà il 20% della differenza tra una valutazione predefinita (si dice 800 milioni) e il reale prezzo di vendita, che si immagina a oggi potrebbe aggirarsi attorno a 1,3 miliardi. Si dice che questa clausola possa restare valida anche in caso di rifinanziamento del debito, ma evidentemente a patto che Oaktree sia d’accordo, dato che si allontanerebbe l’ipotesi di una vendita a breve, che quel punto ragionevolmente potrebbe arrivare alla scadenza del nuovo debito.
Ma c’è un’altra clausola di cui non si parla mai e la cui esistenza era stata resa nota lo scorso gennaio da Panorama, che aveva pubblicato il testo dell’atto di costituzione del pegno in favore di Oaktree che riguarda tecnicamente non le azioni del club nerazzurro, bensì le azioni della controllante lussemburghese. Da quel documento emerge che, nel caso di escussione del pegno,Zhang avrebbe diritto a incassare da Oaktree una cifra pari all’equo valore di mercato (fair value) stabilito con una perizia imparziale, meno il totale dei debiti, incluso quello verso Oaktree, che a quel punto dovrebbe gestire il club sino a quando non troverà un nuovo investitore al quale venderlo, auspicabilmente a una cifra superiore a quella del fair value.
E il nodo del contendere con Oaktree parrebbe proprio questo: il fondo aveva finanziato Suning prevedendo che alla scadenza del bond avrebbe venduto il club, per cui ha strutturato il suo prestito in modo tale da partecipare ai profitti di una vendita andata a buon fine, concedendo a Suning una certa protezione nel caso in cui il tycoon cinese non fosse stato in grado di rimborsare il debito e quindi Oaktree dovesse escutere il pegno. Se ci fosse un rifinanziamento da parte di un terzo, si allontanerebbe il momento della vendita e questo, dal punto di vista di Oaktree, dovrebbe avere un prezzo.
Scrive Zhang (si veda qui il comunicato stampa): “Nel corso dei mesi che hanno condotto alla data di scadenza della struttura di finanziamento con Oaktree, abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner, compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato. Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree. Tutto ciò è stato molto frustrante e deludente, ma questo comportamento sta ora creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità. A nome dell’Inter e in qualità di Presidente, voglio rassicurare le centinaia di milioni di tifosi in tutto il mondo che faremo tutto il possibile per proteggere i nostri colori, i nostri valori fondanti e la nostra stabilità. Ci impegniamo a lavorare per una risoluzione pacifica con Oaktree e a continuare la nostra storia di successi per la nostra amata Inter”.
La storia è quindi davvero intricata ed evidentemente mancano dei pezzi del puzzle importanti per poterla davvero capire. Quello che è chiaro è comunque che tra oggi e domani si arriverà a un dunque.