Inter Media and Communication spa, gestore delle attività di media, trasmissione e sponsorizazione di FC Internazionale (meglio nota come Inter) ha emesso un bond da 415 milioni di euro, con scadenza 2027 (si veda qui il comunicato stampa dell’emissione).
La notizia era attesa da metà gennaio, quando era emerso che il club aveva incaricato Goldman Sachs di rifinanziare il bond da 375 milioni di euro con cedola 4,875% in scadenza il 31 dicembre di quest’anno, attraverso l’emissione di un nuovo bond a scadenza 5 anni (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, l’emissione è stata di importo leggermente inferiore al previsto: 415 milioni invece di 425, ma in ogni caso superiore ai 400 milioni di cui si parlava lo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez).
Il nuovo bond quindi servirà a riacquistare quello in circolazione da 375 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Ricordiamo che il bond in scadenza era stato emesso in due tranche successive dalla controllata dell’Inter al 100% Inter Media and Communication spa. Il prestito obbligazionario era stato emesso in una prima tranche da 300 milioni nel 2017 (si veda altro articolo di BeBeez) e in una seconda tranche da 75 milioni nell’agosto 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto nei giorni scorsi FitchRatings ha confermato il rating B+ per la squadra di calcio, con outlook stabile. L’agenzia di rating ha evidenziato che l’Inter presenta un’elevata leva finanziaria attuale e prevista. Inoltre, il coronavirus ha avuto un impatto significativo sul club, in un periodo tra l’altro contraddistinto da alti stipendi dei calciatori, creando una maggiore dipendenza dalle prestazioni in campo e dal sostegno degli azionisti. Il piano di business prevede una normalizzazione dei livelli di leva finanziaria, ma non prima del 2025. Fitch inoltre ritiene che il nuovo bond appena emesso porti con sè un significativo rischio di rifinanziamento e che il club chiuderà il 2022 con un ebitda negativo. L’agenzia di rating in particolare prevede che il rapporto tra debito netto ed ebitda toccherà quota 21 volte nel 2023 per poi scendere a 9,5 volte nel 2024 e a 5,6 volte nel 2025. Ricordiamo che lo scorso 22 dicembre FitchRatings aveva declassato il rating assegnato ai bond a B+ dal precedente BB-, con outlook stabile.
I ricavi totali di Inter per i tre mesi chiusi al 30 settembre 2021 sono scesi di 48,3 milioni di euro (ossia del 40,4%), attestandosi a 71,2 milioni, contro i 119,5 milioni al 30 settembre 2020. Ha pesato il coronavirus e in particolare: lo spostamento dell’ultima parte della stagione 2019-2020 ai primi due mesi del 2020-2021, con conseguente differimento di 62 milioni di euro di ricavi da giugno a settembre 2020 e incremento; lo slittamento dell’inizio della stagione 2020-2021 a settembre 2020, con il differimento di ricavi per 16 milioni; le partite giocate a porte chiuse fino a settembre 2020 e quelle con gli stadi a metà capienza nei 3 mesi terminati il 30 settembre 2021. La diminuzione netta dei ricavi totali nei tre mesi chiusi al 30 settembre 2021 rispetto ai tre mesi chiusi al 30 settembre 2020 è stata determinata anche dalla cessazione del contratto con Beijing Imedia Advertising Co., Ltd con effetto dal 1° luglio 2021 (mentre, nei tre mesi chiusi al 30 settembre 2020, il club ha registrato 6,3 milioni di euro di ricavi nell’ambito di tale accordo). Parallelamente, i costi operativi totali dell’Inter sono aumentati di 18,9 milioni, ossia del 17,1%, attestandosi a 129,3 milioni, rispetto ai 110,5 milioni al 30 settembre 2020. Il loro incremento è stato dovuto a:
- i costi diretti (spese di rappresentanza e contributo di solidarietà FIFA) sostenuti per la cessione dei diritti pluriennali dei calciatori Achraf Hakimi al Paris Saint-Germain Football Club nel mese di luglio 2021 e di Romelu Lukaku al Chelsea Football Club nell’agosto 2021;
- svalutazioni di attività per 15,3 milioni di euro al 30 settembre a causa della svalutazione del valore netto contabile del diritto alle prestazioni sportive alla data di risoluzione consensuale del contratto con il calciatore Christian Eriksen a seguito di un grave infortunio occorso durante gli Europei di giugno;
- costi diretti di organizzazione delle partite in casa legati alla riapertura parziale di San Siro;
- una penalità sostenuta per la cancellazione causa coronavirus del tour estivo commerciale originariamente previsto in Florida.
L’aumento dei costi operativi totali è stato parzialmente mitigato dai minori ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (-7 milioni di euro, pari al 20,7%) a seguito delle azioni intraprese nella campagna trasferimenti estiva 2021 e, in particolare, della risoluzione anticipata dei contratti con alcuni calciatori e della cessione dei diritti pluriennali di calciatori con elevato ammortamento, sostituiti da calciatori con minori costi di acquisizione. Al 30 settembre 2021, la posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo è scesa di 37,5 milioni (o 10,4%), attestandosi a 322,5 milioni, rispetto ai 360 milioni al 30 giugno 2021.
Al 30 settembre 2021, la linea di credito revolving di Inter era stata completamente utilizzata e si prevede che sarà rimborsata e cancellata in relazione all’ultimo bond, e l’Inter non stipulerà una nuova linea di credito revolving al suo posto.
Il 20 maggio 2021 e il 25 giugno 2021, rispettivamente, Grand Tower sarl, azionista di maggioranza diretta del club, ha esteso prestiti per 50 e 25 milioni al fine di finanziare le esigenze di liquidità del Gruppo. I prestiti HoldCo maturano interessi al tasso dell’8% annuo. Il capitale e gli interessi non saranno pagabili in contanti prima di 12 mesi dopo il rimborso delle notes esistenti. Storicamente, Suning si è impegnata a fornire all’Inter il supporto finanziario necessario e, di volta in volta, ha esteso la scadenza dei prestiti degli azionisti concessi all’Inter e/o ha capitalizzato gli importi in essere. Infatti, al 30 settembre 2021, un importo pari a 15 milioni di euro a valere sui finanziamenti HoldCo è stato convertito in equity, per un importo complessivo in essere a valere sui finanziamenti HoldCo pari a 61,2 milioni di euro (inclusi gli interessi maturati) mentre la quota capitale dei finanziamenti soci concessi da Great Horizon e Suning Sports è stata convertita in equity e l’importo complessivo in essere di 16 milioni di euro relativo agli interessi maturati.
I prestiti HoldCo sono stati finanziati da Oaktree attraverso un finanziamento da 275 milioni di euro a tre anni al tasso del 9% e appunto garantito dalle azioni del club in mano a Suning (si veda altro articolo di BeBeez). Il finanziamento era stato erogato a Great Horizon sarl, il veicolo lussemburghese che con il quale Suning controlla indirettamente FC Inter. Ed è stato poi via via poi Great Horizon a trasferire a FC Inter i capitali necessari per la gestione del business. Il finanziamento HoldCo è garantito in parte da pegni di azioni di Great Horizon S.à r.l., Grand Sunshine S.à r.l., Grand Tower, Inter e International Sports Capital spa.
Ricordiamo che la catena di controllo di FC Inter era stata modificata in occasione del finanziamento ottenuto da Oaktree e vede ora Grand Tower sarl al 68,55%, International Sports Capital spa (che fa capo a Lion Rock) al 31,05% e azionisti di minoranza allo 0,40%, con Grand Tower che è interamente posseduta da Grand Sunshine sarl, che a sua volta è interamente posseduta da Great Horizon sarl, che infine è parte di Suning Holdings Group.
In tema di finanziamenti, è interessante tornare a leggere la Relazione sui tre mesi al 30 settembre 2021 di Inter Media and Communication spa (si veda qui la presentazione agli analisti e qui la Relazione completa), che riassume la situazione dei vari prestiti ottenuti dagli azionisti. In particolare, si legge a pag. 31, FC Inter alla fine dell’esercizio che si è chiuso il 30 giugno 2021 aveva sui suoi libri presiti soci (shareholder loans) per un totale di 60 milioni di euro, tutti relativi a prestiti erogati durante quello stesso ultimo esercizio da Grand Tower, e aveva accumulato interessi per 17,2 milioni, di cui 1,2 milioni relativi ai prestiti erogati da Grand Tower nel corso dell’ultimo esercizio al 30 giugno 2021 e gli altri 16 milioni relativi al prestiti che erano stati erogati negli esercizi precedenti da Great Horizon e che nel corso dell’ultimo esercizio sono stati tutti convertiti a riserve di capitale.
A questo proposito, ricordiamo che nella Relazione sui risultati dell’esercizio 2020-2021 al 30 giugno 2021 di Inter Media (pag. 40), si leggeva che nel corso dell’anno fiscale in questione FC Inter ha ricevuto nuovi prestiti soci per un ammontare complessivo di 75 milioni di euro dopo la chiusura dell’operazione con Oaktree nel maggio 2021 e che sempre FC Inter ha convertito a riserve di capitale un totale di 132,1 milioni di euro di prestiti soci (di cui 15 milioni relativi a prestiti erogati durante l’esercizio chiuso il 30 giugno 2021 e gli altri erogati in esercizi precedenti). Ed ecco quindi perché a fine giugno 2021 sui libri del club calcistico erano rimasti solo 60 milioni di euro di prestiti soci. A fine settembre 2021, poi, FC Inter aveva utilizzato la su linea di credito revolving per 50 milioni di euro.