
Ha già chiuso cinque investimenti in direct lending, investendo oltre 200 milioni di euro, e raccolto interesse dagli investitori per circa 400 milioni di euro l’Infrastructure Debt Fund 1 (IDF1 ) di F2i sgr, che aveva annunciato il primo closing della raccolta del fondo nell’agosto 2022 con 310 milioni di euro di impegni rispetto a un target complessivo di 500 milioni (si veda altro articolo di BeBeez) e che a dicembre 2022 aveva raggiunto i 330 milioni di euro di impegni. Lo ha annunciato ieri l’sgr, precisando si aspetta di raggiungere il target finale dei 500 milioni nei prossimi mesi (si veda qui il comunicato stampa).
Due dei cinque investimenti sono stati annunciati sempre ieri, sebbene siano stati chiusi nei mesi scorsi. Uno di questi è il primo condotto dal fondo all’estero: IDF1 ha infatti partecipato al finanziamento da 6,85 miliardi di euro per sostenere l’acquisizione da parte di DigitalBridge e Brookfield del 51% di GD Towers da Deutsche Telekom, annunciata nel luglio 2022 (si veda qui il comunicato stampa di allora) e finalizzata lo scorso febbraio. GD Towers è uno dei principali operatori europei di torri per telecomunicazioni, con 40.000 siti per telefonia mobile in Germania e Austria, dove figura rispettivamente come 1° e 2° player di mercato. A esito dell’acquisizione GD Towers prevede di rafforzare il piano d’investimenti per diffondere l’accesso ai servizi di connessione e telecomunicazione su rete mobile in aree urbane, extraurbane e rurali, con impatto positivo sulla qualità dei servizi e sullo sviluppo economico dei territori interessati.
L’altro deal ancora mai comunicato prima riguarda invece il fatto che F2i abbia partecipato al finanziamento da 250 milioni di euro erogato lo scorso aprile alla Compagnia Valdostana delle Acque (CVA) da un pool di banche, finalizzato al rifinanziamento del debito esistente e alla realizzazione di acquisizioni e investimenti a sostegno della transizione energetica, dello sviluppo del settore idroelettrico, eolico e fotovoltaico, con l’obiettivo di raggiungere 2 Gigawatt di potenza installata (si veda altro articolo di BeBeez). Oltre a consolidare il contributo alla produzione idroelettrica nazionale e alla gestione ottimale delle risorse idriche regionali, la CVA aumenterà così l’impegno alla decarbonizzazione, mantenendo un focus sulla sostenibilità nel lungo termine dei propri impianti di energia rinnovabile anche tramite il coinvolgimento degli stakeholder locali.
Lo scorso giugno, invece, F2i ha partecipato al finanziamento di Acque spa, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato nel territorio del Basso Valdarno, che ha incassato linee per un totale di 355 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Di questi, 225 milioni provengono da un lato da un pool di banche composto dai Banco BPM, BBVA, BNL BNP Paribas, BPER, Credit Agricole, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, MPS e UniCredit, e dall’altro appunto dall’Infrastructure Debt Fund 1 di F2i, mentre un’altra linea da 130 milioni è stata erogata dalla BEI.
Gli altri due deal risalgono invece a inizio dicembre 2022, quando il fondo ha finanziato da un lato l’operatore tlc di fibra ottica Open Fiber, controllato oggi da CDP Equity e Macquarie Infrastructure, affiancandosi al pool di investitori che a fine 2021 avevano siglato l’accordo per rifinanziare 7,2 miliardi di euro di debito e per erogare eventualmente ulteriori linee per altri 2,8 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez); e ha finanziato dall’altro il gruppo specializzato in impianti di produzione di energia rinnovabile Falck Renewables (si veda altro articolo di BeBeez), oggi ribattezzato Renantis, dopo il delisting da Piazza Affari a opera del fondo Infrastructure Investments Fund (IIF) gestito da JP Morgan Asset Management. Il quale nei giorni scorsi ha peraltro annunciato che fonderà le due controllate europee che sviluppano, progettano, costruiscono e gestiscono impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, cioé appunto da lato l’italiana Renantis e dall’altro la britannica Ventient Energy (si veda altro articolo di BeBeez).
“Le operazioni annunciate dimostrano la capacità di F2i sgr di essere un operatore di scala nazionale ed europea anche nel segmento del direct lending e dei bond infrastrutturali, oltre che nell’equity dove gestisce attivi per circa 7 miliardi di euro. Grazie al nostro consolidato network, F2i ha accesso alle più rilevanti operazioni sul mercato del debito a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture”, ha commentato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i sgr.
Ricordiamo che IDF1 è un fondo dedicato agli investimenti in Italia e in Europa e si qualifica come prodotto ex art. 8 del Regolamento UE SFDR in quanto investe in prestiti diretti e obbligazioni di società di infrastrutture strategiche e promuove caratteristiche ambientali e sociali nel rispetto di principi di buona governance. Coerentemente con la strategia ESG del fondo, i finanziamenti appena annunciati concorrono a promuovere, da un lato, un accesso diffuso alle infrastrutture digitali migliorando la competitività e qualità dei servizi nelle aree urbane ed extra-urbane e, dall’altro, a un utilizzo efficiente e sostenibile delle materie prime e delle fonti di energia in un’ottica di sostenibilità dei territori e riduzione delle emissioni inquinanti.