Guala Closures, il gruppo specializzato nella produzione di chiusure di sicurezza per alcolici e vini ancora quotato (fino al prossimo 16 luglio) a Piazza Affari e in via di delisting a seguto dell’acquisizione e della conseguente opa totalitaria da parte di Investindustrial, ha collocato un bond senior secured da 475 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Il prestito obbligazionario scadrà nel 2028, e successivamente all’emissione è previsto che sia quotato su uno o più sistemi multilaterali di negoziazione nell’Unione Europea. Nel contesto dell’offerta, Guala Closures ha comunicato altresì che prevede di stipulare un nuovo contratto di finanziamento revolving multi valuta per un importo complessivo di 80 milioni, in sostituzione della linea revolving esistente, che sarà disponibile per sostenere, tra gli altri, le esigenze di capitale circolante del gruppo.
I proventi derivanti del bond saranno utilizzati, unitamente a liquidità disponibile della società e agli eventuali proventi derivanti dal nuovo finanziamento revolving, per rimborsare il prestito obbligazionario senior secured in essere emesso a ottobre del 2018 per un importo complessivo di 455 milioni con scadenza nel 2024, e quotato alla borsa di Lussemburgo, a un prezzo pari al 100% dell’importo complessivo in linea capitale delle stesse, rimborsare l’ammontare ancora dovuto ai sensi della linea revolving esistente, pagare gli interessi maturati a valere sulle obbligazioni esistenti e sulla linea revolving esistente e pagare le commissioni e i costi correlati al rifinanziamento.
L’emissione obbligazioonaria segue il cambio di controllo di Guala Closures, a seguito dell’opa promossa da Investindustrial tramite Special Packaging Solutions Investments sarl (SPSI), veicolo controllato dal fondo Investindustrial 7. I dati definitivi sull’opa attestano che il private equity questo mese ha conquistato il 94,9% di Guala Closures, tra i titoli apportati all’opa e quelli acquistati sul mercato nelle ultime settimane (si veda altro articolo di BeBeez). Il successo dell’opa era noto fin dal 4 giugno scorso, quando sulla base dei risultati provvisori era emerso che Investindustrial aveva raggiunto l’84% (si veda altro articolo di BeBeez) e poi il 93,7% il 7 giugno, data di chiusura dell’offerta (si veda altro articolo di BeBeez).
Guala Closures era quotata a Piazza Affari dall’agosto 2018, dopo la business combination con la Spac Space 4 (si veda altro articolo di BeBeez). La società conta oltre 4.850 dipendenti, è attiva in tutto il mondo con 30 stabilimenti produttivi e vende i suoi prodotti in più di 100 Paesi. Con oltre 17,3 miliardi di chiusure vendute nel 2020, Guala Closures ha chiuso il bilancio consolidato dello stesso anno con 572 milioni di euro (-5,7% dai 606,5 milioni del 2019), un ebtida rettificato consolidato di 98 (-13,7% da 113,5 milioni) e un debito finanziario netto salito da 462,5 milioni a 464,2 milioni al 31 dicembre 2020 (si veda qui il comunicato stampa), a causa di una serie di operazioni straordinarie. In particolare l’acquisizione delle attività di Closurelogic, sia in Germania sia in Turchia, l’acquisizione del 20% della società britannica Sharpend, in parte compensate dalla cessione della società italiana GCL Pharma (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre in materia di errformance finanziaria, ieri Guala Closures ha anche annunciato di prevedere che i ricavi netti, per i cinque mesi conclusi il 31 maggio 2021, saranno compresi tra 235 e 245 milioni rispetto ai circa 229 milioni per lo stesso periodo del 2020. In aggiunta, la società stima che il suo ebitda rettificato per i cinque mesi terminati il 31 maggio 2021 sarà superiore rispetto a quello relativo al corrispondente periodo del 2020.
Lo scorso 30 aprile in sede di assemblea di Guala Closures è stata votata al 59,224% la lista dei candidati presentata per il Cda da SPSI e il nuovo Cda ha a sua volta nominato presidente e amministratore delegato Gabriele del Torchio, che contestualmente ha lasciato il posto di ceo di Design Holding spa (si veda altro articolo di BeBeez), il polo del design controllato da Investindustrial e Carlyle, a cui fanno capo B&B Italia (arredamento), Flos e Louis Poulsen (illuminazione) e YDesign (e-commerce) (si veda altro articolo di BeBeez). Gli altri membri del nuovo Cda di Guala Closures sono: Dante Razzano, Roberto Maestroni, Francisco Javier De Juan Uriarte, Chiara Arisi e i consiglieri indipendenti Marina Brogi, Chiara Palmieri e Raffaella Viscardi; oltre all’ex amministratore delegato Marco Giovannini, in rappresentanza della lista di minoranza presentata da GCL Holdings sarl, la holding dello stesso Giovannini titolare prima dell’opa del 13,661% del capitale sociale e del 23,148% dei diritti di voto, che ha ottenuto il 29,911% dei voti in assemblea.