Igi sgr lancia il suo primo fondo di private debt. Non si tratta di un fondo di minibond, ma di un veicolo che investirà in varie tipologie di debito, con un approccio da private equity sia al momento della due diligence sia una volta condotto l’investimento. Il target della raccolta è di 150 milioni di euro e il primo closing è atteso entro fine anno. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza.
“Il nostro veicolo investirà nel debito di pmi italiane nelle sue forme più varie e in particolare in obbligazioni subordinate, PIK, dotate di equity kicker e/o di warrant o titoli convertibili”, ha detto a MF-Milano Finanza Matteo Cirla, amministratore delegato dell’sgr, che ha aggiunto che “l’obiettivo è finanziare lo sviluppo di aziende in crescita, di proprietà di imprenditori che per i motivi più vari non hanno intenzione di aprire il capitale a un fondo di private equity, ma che tuttavia hanno voglia di avere al loro fianco degli investitori finanziari che siano anche dei consulenti con i quali confrontarsi in tempo reale in tema di strategie e di gestione dello sviluppo”.
Quanto alla struttura, il fondo sarà gestito da un nuovo team guidato da Matteo Ferro-Luzzi, sinora nel consiglio della Holland Coordinator&Service Company Italia spa di Tarak Ben Ammar ed ex responsabile della finanza strutturata di Interbanca. Il team sarà dunque indipendente da quello di gestione dei fondi di private equity di Igi sgr (al momento è operativo il quindo fondo, quello da 100 milioni raccolto nel 2010 ed ereditato da Arca Impresa Gestioni sgr, a fine 2012 a seguito dell’acquisizione della società di gestione prima di proprietà di un gruppo di banche popolari; il fondo oggi è investito al 53%, l’ultimo investimento è quello in Fimotec, si veda altro articolo di BeBeez) . I due tipi di fondi non investiranno mai contemporaneamente nel capitale e nel debito di una stessa società.
A supporto del team, con funzioni di analisi del credito, è stato poi nominato un advisory board composto dai banchieri Giorgio Cirla (ex ad di Interbanca) , Lino Moscatelli (ex ad Carifirenze), oltre a Francesco Silva (cofondatore di ECPI Group, specializzato nell’analisi dei fattori di sostenibilità nel controllo dei rischi extra-finanziari degli emittenti).
“L’obiettivo di rendimento del fondo è del 5-6% per gli investitori al netto delle commissioni di gestione”, ha detto ancora Matto Cirla, che ha aggiunto che “a tutela degli investitori, le aziende emittenti dei bond che andremo a sottoscrivere saranno valutate da ECPI, che emetterà un rating di sostenibilità, utile alla definizione del merito creditizio delle aziende target”.