La fintech italiana Opyn (l’ex Borsa del Credito, si veda altro articolo di BeBeez) e Banca Valsabbina hanno varato il programma di finanziamenti digitali Pmi Be-Tech, grazie al quale l’istituto di credito bresciano erogherà fino a 100 milioni di euro alle pmi tramite il canale di Opyn, in ottica software as a service. In altri termini, Opyn mette a disposizione dei richiedenti dei prestiti il software di valutazione del merito di credito, ma i fondi sono erogati dalla banca bresciana tramite un veicolo di cartolarizzazione dedicato, nell’ambito di un progetto denominato Pmi Be-Tech. L’operazione rappresenta un ulteriore passo nel percorso di integrazione banca-pmi-fintech (si veda qui il comunicato stampa).
Ha partecipato all’operazione anche la fintech italiana Cardo AI (partecipata al 9,8% dal maggio scorso da Banca Valsabbina; si veda altro articolo di BeBeez) in qualità di partner tecnologico fintech, che mette a disposizione del mercato del private debt le più avanzate tecnologie software e di intelligenza artificiale per la gestione e le elaborazioni dei dati, insieme alla creazione della reportistica contrattuale e regolamentare in modo totalmente automatizzato.
Hogan Lovells ha fornito l’assistenza legale come transaction legal counsel. Per il ruolo di master servicer e altri ruoli gestionali Opyn si è avvalsa della collaborazione di Centotrenta Servicing, mentre Banca Finint opera come paying agent, rappresentante dei portatori dei titoli e backup sub-servicer facilitator.
I finanziamenti saranno erogati in modalità completamente digitale e con valutazione in 24-48 ore in importi da 200 mila a 800 mila euro, con durata fino a 72 mesi. I prestiti sono assistiti dal Fondo di Garanzia per le Pmi e il processo di richiesta della garanzia è gestito direttamente da Opyn. Potranno accedere ai prestiti le pmi (società di capitali) con sede nei territori di insediamento della banca.
L’operazione rafforza ulteriormente la collaborazione tra la fintech milanese e la banca bresciana, che da settembre 2020 ha già veicolato mediante operazioni di cartolarizzazione circa 100 milioni di euro alle pmi attraverso il progetto Slancio Italia, varato da Opyn per fornire nuova liquidità alle imprese colpite dalla crisi economica (si veda altro articolo di BeBeez), a cui sono seguiti nell’aprile 2021 ulteriori 200 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito di una nuova cartolarizzazione. Nel luglio 2021 Banca Valsabbina ha consolidato la partnership, acquistando circa l’8,3% di Business Innovation Lab, in un’operazione che ha previsto in una prima fase l’acquisto delle quote sul mercato secondario e l’assegnazione a Valsabbina anche di warrant convertibili in ulteriori azioni fino al raggiungimento di una partecipazione complessiva al massimo pari al 9,9% (si veda altro articolo di BeBeez). Un’operazione, questa, che suggella una collaborazione già in atto da tempo. La banca, infatti, lo scorso aprile ha sottoscritto insieme ad Azimut i titoli abs della cartolarizzazione da 200 milioni di euro di crediti alle pmi erogati da Opyn/Borsa del Credito emessi dal veicolo Kripton spv (si veda altro articolo di BeBeez). Si era trattato della seconda operazione di questo tipo che coinvolgeva Banca Valsabbina. Nel settembre 2020, infatti, la banca aveva sottoscritto titoli abs di una cartolarizzazione di 100 milioni di euro di crediti offerti sulla piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez).
Hermes Bianchetti, responsabile della divisione business di Banca Valsabbina, ha commentato: “La partnership tra Banca Valsabbina e Opyn è ormai solida, e siamo soddisfatti di questo nuovo accordo con una delle realtà fintech più innovative in Italia. Abbiamo pensato a un progetto finalizzato a finanziare le pmi del territorio sfruttando la tecnologia e i processi digitalizzati di uno dei nostri principali partner fintech. Abbiamo messo a disposizione liquidità per un plafond di finanziamenti, assistiti dal Fondo di Garanzia, a sostegno dell’economia dei territori di nostro riferimento. Il programma Pmi Be-Tech vuole infatti connettere le imprese alla Banca tramite il fintech. Nell’ambito del progetto, la banca si appoggia a un selezionato numero di reti convenzionate con Opyn che potranno far conoscere il prodotto alle imprese potenzialmente interessate. Con questa struttura intendiamo snellire e velocizzare i tempi di risposta alle pmi, mantenendo alta l’efficacia dei presidi a mitigazione del rischio.”
Ivan Pellegrini, ceo di Opyn, ha aggiunto: “Questa operazione rappresenta per Opyn un passo importante nel percorso di evoluzione della società. Che una banca di primaria importanza del territorio abbia scelto di affidarsi a Opyn per abbracciare così strettamente il digitale è oltremodo significativo ed è indice di quanto la nostra tecnologia, sviluppata e continuamente perfezionata in un decennio, sia considerata solida anche dal sistema bancario tradizionale. Nel prossimo futuro il lending digitale diventerà parte integrante dei servizi che le banche offriranno all’economia reale. Opyn sarà in prima linea in questa evoluzione con la funzione di abilitatore tecnologico per la finanza.”
Fondata nell’ottobre 2013 da Antonio Lafiosca, Alessandro Andreozzi e Ivan Pellegrini come piattaforma digitale di brokeraggio per il credito alle aziende, nel 2015 l’allora Borsa del Credito aveva aperto il canale di P2P lending (si veda altro articolo di BeBeez). Il cambio di nome in Opyn lo scorso settembre ha coinciso con l’annuncio di un’espansione a livello europeo (in particolare in Germania, Olanda e Paesi Scandinavi) e l’affiancamento dell’attività di puro marketplace a quella di lending as a service (Laas) (si veda altro articolo di BeBeez).
Azimut è socio di Opyn/Borsa del Credito dal 2016, cioè da quando ha partecipato al round di investimento da 1,6 milioni di euro raccolto dalla startup e guidato dal fondo P101, affiancato anche da GC Holding, la controllante dello spedizioniere Italmondo (si veda altro articolo di BeBeez). P101 era invece azionista di Opyn sin da 2015, quando aveva guidato un primo round da un milione di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Tornando ad Azimut, quest’ultima ha lanciato, in collaborazione con Opyn, l’Azimut Token (Azim), il primo criptoasset destinato allinvestimento nell’economia reale, rappresentazione digitale di un portafoglio di 5 milioni di euro di prestiti alle piccole e medie imprese italiane, originati sulla piattaforma di Opyn (si veda altro articolo di BeBeez).
“I due soci finanziari più avanti usciranno dal capitale e la quotazione in Borsa “potrebbe essere una strada verso la exit”, aveva affermato Pellegrini lo scorso settembre (si veda altro articolo di BeBeez). Opyn è in una fase di grande crescita: il primo semestre del 2021 si è chiuso con circa 6 milioni di euro di ricavi (contro i 4 dell’intero 2020) e circa 2 milioni di ebitda positivo. Numeri che proiettano per la fine del 2021 una crescita anno su anno dei ricavi di circa 4 volte e di 10 volte per l’ebitda. Borsa del Credito aveva chiuso invece il 2020 con un utile lordo di oltre 613 mila euro e un utile netto di quasi mezzo milione di euro, grazie a un aumento esponenziale dei ricavi, che a fine 2020 hanno superato i 4 milioni, in crescita del 460% dai circa 743 mila euro del 2019. Il tutto a fronte di una posizione finanziaria netta di circa 3 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Numeri ottenuti grazie all’aumento importante dell’erogato, arrivato da inizio operatività nel 2015 a fine 2020 a quota 150 milioni di euro, di cui 75 soltanto nel 2020 (si veda anche il Report BeBeez Piattaforme Fintech 2020, disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
Opyn fa capo a Business Innovation Lab spa, che controlla al 100% anche Mo.Net spa, autorizzata a svolgere i servizi di peer-to-peer lending e ART sgr, gestore di fondi alternativi di investimento, riservati a investitori professionali, che sottoscrivono i prestiti offerti in piattaforma. La sgr gestisce Magellano, il nuovo fondo destinato al finanziamento delle pmi italiane, che questo mese ha incassato 30 milioni di euro dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI). Fino a oggi, e con il contributo del FEI, Magellano ha raccolto 75 milioni, su un obiettivo complessivo di 200 (si veda altro articolo di BeBeez).
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