Si è tenuto ieri a Milano il convegno conclusivo del road show, organizzato da Consorzio camerale e Unioncamere Lombardia presso le sedi delle Camere di commercio lombarde per presentare natura, finalità e funzionamento dei minibond alle comunità produttive locali.
Il road show, realizzato con la collaborazione di numerosi consulenti e investitori, ha visto la partecipazione di circa 500 imprese. Agli eventi di presentazione sul territorio hanno fatto seguito una quarantina di incontri personalizzati, realizzati direttamente presso le sedi aziendali, tra gli imprenditori selezionati e i consulenti del network del road show.
Ai partecipanti è stata distribuita la nuova edizione de “I mini-bond. Istruzioni per l’uso”, la guida realizzata dal Consorzio Camerale, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e con la collaborazione dei principali operatori coinvolti nel processo di emissione di minibond (scarica qui la guida).
Di particolare interesse il confronto internazionale dei mercati europei dedicati ai minibond. Nella sezione dedicata, si ricorda che all’interno del panorama europeo dei minibond, la Germania è indubbiamente tra i casi di maggiore successo. Il Bondm, lanciato nel 2010 dalla Borsa di Stoccarda, rappresenta il primo mercato dedicato all’emissione e allo scambio di corporate bond quotati emessi da pmi. Il Bondm offre agli investitori, sia retail sia istituzionali, la possibilità di sottoscrivere i titoli sul mercato primario in fase di IBO (Initial Bond Offer) e di negoziarli sul mercato secondario. A tal fine è stato costituito un canale di vendita elettronico, il “Bondm subscription box”, attraverso cui gli investitori possono inserire direttamente il proprio ordine di acquisto; questo sistema agevola l’accesso al mercato da parte degli investitori retail.
Alla fine del terzo trimestre del 2014 sono state registrate 148 operazioni per un ammontare complessivo di quasi 6 miliardi di
euro. Il successo di tale mercato può essere considerato, tuttavia, è parziale alla luce del numero di declassazioni e di default registrati: a ottobre 2014 erano 23 le emissioni che presentavano criticità in tal senso, per un ammontare complessivo di un miliardo di euro.