Banca Popolare di Bari ha effettuato una cartolarizzazione sintetica su un portafoglio di crediti erogati a pmi e per l’acquisto di immobili residenziali per un totale di 3 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa). La banca si è avvalsa della consulenza di Banca Imi come arranger e dello studio legale Orrick Herrington & Sutcliffe LLP.
In una tradizionale operazione di cartolarizzazione multitranche i prestiti vengono comprati dalla società veicolo che emette poi le note, con il rischio delle prime perdite che viene trasferito ai sottoscrittori delle tranche junior e poi in seconda battuta a quelle mezzanine. In un’operazione sintetica, invece, i prestiti rimangono nel bilancio della banca ma il loro rischio di credito viene trasferito al mercato dei capitali. In sostanza la banca compra protezione sul portafoglio di crediti in questione, sottoscrivendo contratti di credit default swap. A vendere protezione a Popolare di Bari è stato in questo caso il fondo americano Christofferson Robb & Company che si è impegnato a proteggere il portafoglio dalle prime perdite per un totale di 260 milioni di euro. L’operazione ha determinato un impatto positivo sia sul CET1 ratio che sul total capital ratio della banca. Si tratta della prima banca italiana con modello standard del rischio di credito a utilizzare questo strumento di rafforzamento patrimoniale, introdotto dai nuovi regolamenti europei sulle cartolarizzazioni (Regolamenti dell’UE 2017/2401 e 2017/2402).
Questa operazione riguarda asset in bonis a differenza delle tre ultime cartolarizzzioni di crediti in sofferenza condotte negli ultimi anni dl gruppo bancario. Popolare di Bari aveva infatti ceduto nell’ottobre 2016 a fondi specializzati e altri investitori istituzionali le tranche mezzanine e junior della prima operazione di cartolarizzazione da 480 milioni di euro di Npl. In quel caso la cessione del portafoglio era avvenuta a un prezzo pari al 30% del valore lordo (si veda altro articolo di BeBeez), grazie all’utilizzo della garanzia pubblica per le tranche senior (Gacs), che sono invece state mantenute in portafoglio dalla stessa Popolare di Bari.
Nel dicembre 2017 la banca aveva chiuso la sua seconda cartolarizzazione di non performing loan supportata dalla Gacs. Più nel dettaglio Popolare di Bari e la controllata Cassa di Risparmio di Orvieto hanno ceduto un portafoglio di Npl da 319,8 milioni di valore lordo a un veicolo di cartolarizzazione che ha emesso a sua volta tre tranche di note. Il portafoglio ceduto era composto per il 56% da crediti ipotecari e per il rimanente 44% da crediti chirografari (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso ottobre 2018, infine, la banca aveva partecipato alla cartolarizzazione multi-tranche e multi-originator da 1,7 miliardi di euro, sempre con Gacs per la tranche senior, tramite l’spv POP NPLs 2018, che aveva visto la partecipazione di ben 16 banche popolari, con Pop Bari che aveva ceduto il portafoglio più importante, da 800 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).