L’impatto del conflitto tra Russia e Ucraina inizia a sentirsi concretamente sui conti delle aziende italiane, anche di quelle di medie e grandi dimensioni.
Un esempio eclatante è quello di Pro-Gest, il più importante gruppo cartario italiano, che ieri ha annuncia che la produzione delle sei cartiere del gruppo attive in Italia sarà sospesa a causa dell’ulteriore aumento dei prezzi del gas naturale. Per il momento nessuna sospensione riguarderà invece gli impianti del Gruppo destinati alla produzione degli imballaggi.
“A seguito della rapida escalation delle quotazioni del metano, ora ai massimi storici, Pro-Gest invoca la forza maggiore e decide di interrompere temporaneamente la produzione di tutte e 9 le macchine continue di carte per ondulatore e tissue”, si legge in un comunicato stampa diffuso ieri, che aggiunge: “Accanto ai rincari energetici, la situazione dei prezzi delle materie prime, ancora in crescita, e l’aumento del costo dei trasporti impediscono infatti di mantenere il costo della produzione entro i limiti consentiti dal mantenimento dell’equilibrio finanziario complessivo”.
Pro-Gest, controllata dalla famiglia Zago e con sede a Ospedaletto d’Istrana, in provincia di Treviso, dal 1973 produce carta riciclata, carta, cartone ondulato, imballi e packaging grazie a una rete di 20 impianti produttivi in 7 regioni italiane. Il gruppo produce in Italia più di un milione di tonnellate di carta all’anno su una produzione totale di 3 milioni/anno di carta per ondulatori, con un market share superiore al 30% e ha chiuso l’esercizio 2021 con un fatturato superiore ai 700 milioni di euro, in crescita di circa il 60% dal 2020, in cui si erano registrati ricavi consolidati per 448,5 milioni, e con una crescita anche dell’ebitda rispetto ai 63,5 milioni dell’anno prima. Il tutto a fronte di oltre 500 milioni di euro investiti in tecnologia negli ultimi cinque anni (si veda qui il comunicato stampa). I primi 9 mesi si erano già chiusi con 514,4 milioni di euro di ricavi (dai 332,1 milioni dei 9 mesi 2020), un ebitda di 67,7 milioni (da 49,9 milioni), che rettificato sale a 79,8 milioni (da 56,4 milioni) e un debito finanziario netto di 441,6 milioni (da 447,5 milioni a fine 2020) (si veda qui la presentazione agli analisti).
Il debito include tre bond. Ricordiamo che a fine 2020 la piattaforma di Global Credit di Carlyle si era impegnata a sottoscrivere un totale di 200 milioni di euro di bond di Pro-Gest (si veda altro articolo di BeBeez) per rifinanziare il debito esistente e supportare la crescita del gruppo che da più di un anno era alla ricerca di una soluzione per mettere in sicurezza la struttura finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, Carlyle ha poi sottoscritto a fine 2020 un bond da 90 milioni e un altro da 35 milioni di euro, entrambi con scadenza 2025, appunto per rifinanziare il debito del gruppo e delle controllate Cartiere Villa Lagarina spa e Tolentino spa. In aggiunta, Carlyle si era impegnato a sottoscrivere altri bond emessi dalla controllata Cartitalia srl sino a un massimo di 75 milioni di euro. Questi ulteriori 75 milioni di euro di bond, sempre a scadenza dicembre 2025, sono poi stati emessi e sottoscritti lo scorso giugno 2021 con l’obiettivo di supportare la crescita del gruppo (si veda qui il comunicato stampa). Che appunto si era rimesso in carreggiata dopo che contestualmente a investimenti importanti condotti sullo sviluppo di un nuovo impianto della controllata Cartiera Villa Lagarina a Mantova, le autorità locali ne avevano bloccato l’attività per irregolarità nella richiesta dei permessi. Situazione a cui si era aggiunta anche una multa comminata dall’Antitrust al termine di una lunga istruttoria che aveva coinvolto anche altre imprese e gruppi attivi nei mercati dei fogli in cartone ondulato e degli imballaggi in cartone ondulato in Italia.
Ma appunto ora che il gruppo era tornato a offrire buoni risultati è arrivata un’altra tegola. Si legge infatti nella nota di Pro-Gest: “La carta, venduta a circa 680 euro a tonnellata, richiede oggi infatti circa 750 euro di soli costi energetici, al netto degli importanti investimenti effettuati dal gruppo negli ultimi anni che consentono a Pro-Gest di avere un parco macchine all’avanguardia e stabilimenti allo stato dell’arte”.
Francesco Zago, amministratore delegato del gruppo, ha commentato: “È un momento di straordinaria e drammatica criticità che vogliamo superare quanto prima. Stiamo monitorando da vicino la situazione della guerra e siamo profondamente addolorati per il popolo ucraino, auspicando una soluzione immediata del conflitto armato. Anche a causa di queste gravi tensioni, il prezzo del gas naturale oggi è di oltre dieci volte superiore rispetto a dodici mesi fa ed è triplicato in poco più di una settimana. Ci auguriamo sinceramente di poter riprendere la produzione non appena le condizioni lo consentiranno e chiediamo alle istituzioni di intervenire per salvaguardare interi comparti produttivi, messi oggi fuori mercato da un aumento incontrollato dei costi”.