Barton Creek Equity Partners (“BCEP”), private equity con base a Austin nel Texas ha completato la cessione di FlexXray, LLC (“FlexXray”) a Levine Leichtman Capital Partners (“LLCP”). Si veda PeHub. FlexXray è una azienda leader con la sua piattaforma nell’assicurare che i cibi prodotti siano in linea con la stretta regolamentazione Americana. Il suo servizio si traduce in test specifici, ispezioni e servizi di support all’eventuale ripristino per I produttori di cibo nord americani. Nel corso dei due anni che l’hanno vista come azionista, BCEP, di concerto col management, hanno accompagnato l’azienda dall’essere una azienda costruita per le esigenze del fondatore a una azienda in grado di erogare servizi ai produttori di cibo in Nord America, contemporaneamente mettendo le basi per una piattaforma in grado di sostenere una crescita future oltre a una espansione di servizi. Con questi sforzi, uniti ad una significativa capacità di espansione, FlexXray ha visto crescere il fatturato e l’Ebitda oltre ad avere sostanzialmente raddoppiato il numero dei clienti.
La newyorkese WeWork ha raccolto 4,4 miliardi di dollari (3,69 miliardi di euro) di funding da SoftBank, il gigante giapponese del telecom e della tecnologia. L’operazione è stata confermata dall’azienda americana di co-working. SoftBank investirà 3 miliardi di dollari direttamente in WeWork, con il restante 1,4 miliardi di dollari che saranno investiti nelle controllate di WeWork – WeWork Cina, WeWork Giappone e WeWork Pacifico – per finanziarne l’espansione in Asia. Si veda Costar. Una parte dell’investimento sarà effettuato attraverso il Vision Fund, un veicolo di investimento focalizzato sulle tecnologie emergenti, veicolo nel quale hanno investito anche Apple, Foxconn oltre al fondo sovrano dell’Arabia Saudita. WeWork affitta spazi dedicati a uffici in immobili commerciali per poi subaffittarli a piccole società che molto frequentemente sono start-up tecnologiche. La società era stata valutata 21 miliardi di dollari in luglio facendone la quinta startup in termini di valore al mondo. CoStar News aveva riportato in giugno che il gruppo americano di co-working aveva deciso di investire per la prima volta nel commercial property in UK con l’acquisizione di 200.000 piedi quadrati (18.580 mq) nello sviluppo City of London development opportunity, 120 Moorgate da Redevco. I contratti definitivi sono stati firmati la settimana scorsa. WeWork ha pagato l’immobile un intorno di 40 milioni di sterline. Negli ultimi anni We Work ha ammassato 15 luoghi a uffici per il co-working distribuiti intorno a Londra che ospitano circa 15.000 persone. La decisione di comprare l’immobile sito al 120 di Moorgate segna una chiara discontinuità con il modello usuale basato sull’affittare e poi subaffittare. L’operazione nel frattempo è stata seguita dall’acquisto di un altro immobile a uffici al 51 di Eastcheap. I Rumours relativi al fatto che WeWork stesse per acquisire l’immobile sul South Bankthat attualmente sede del Ft si è rivelata infondata. In maggio, WeWork insieme al private equity Rhone Group aveva raccolto alcune centinaia di milioni di dollari per un fondo di real estate. Comprare direttamente gli immobili da lei poi occupati consentirà a WeWork di beneficiare della rivalutazione dell’immobile connessa col fatto che la stessa WeWork lo ha in affitto. William Newton, presidente dell’azienda che monitorizza il property WiredScore, ha dichiarato: “Sebbene fosse noto che un vero e prorpio boom fosse in atto per il co-working, va notato che nel primo semestre del 2017, stando ai dati di Cushman & Wakefield in testa alle classifiche degli affittuari ci sono appunto le aziende do co-working per spazio affittato. WeWork è una presenza monumentale nel settore con 23 spazi nella sola Londra includendo il recentemente annunciato affitto a Almacantar sulla Southbank e Regal Homes’ Shoreditch Exchange in Hackney.