Le azioni di SeaWorld Entertainment venerdì 19 aprile hanno chiuso a 33,52 dollari, con un balzo del 24% a Wall Street il loro primo giorno di quotazione a Wall Street, dopo aver toccato addirittura una punta del +28% a 34,65 dollari nel corso della seduta. Il big dei parchi a tema Usa appena portato in ipo da Blackstone ha così chiuso con una valutazione di 3,11 miliardi di dollari da una di 2,5 miliardi in ipo.
Lo riferisce Reuters, che ricorda che in ipo SeWorld aveva raccolto 702 milioni di dollari, offrendo al mercato 26 milioni di azioni a 27 dollari l’una, al massimo della forchetta, delle quali 10 milioni a fronte di un aumento di capitale e il resto vendute da Blackstone, che si diluirà al 63,3%, una volta che le banche underwriter (Goldman Sachs e JPMorgan) eserciterannola loro opzione d’acquisto.
Per la sua quota ceduta in ipo Blackstone ha portato a casa 2,6 volte quanto investito nel dicembre 2009, quando aveva acquisito il contollo di SeaWorld dal colosso del beverage Anheuser Busch InBev per 2,3 miliardi di dollari.
Nel 2012 SeWorld ha registrato un fatturato di 1,4 miliardi in crescita del 7% dal 2011 e un utile netto di 77,5 milioni, quadruplicato rispetto all’anno prima.
CVC finanzierà il buyout da 3,1 miliardi di euro del gruppo tedesco dei misuratori di consumi energetici, Ista, con un pacchetto di debito da 2 miliardi, composto da linee di credito e bond high yield. Lo rivela Reuters, che precisa che il debito senior sarà suddiviso tra linee senior e bond senior secured, mentre il debito junior sarà costituito da bond senior unsecured. Deutsche Bank, che aveva messo a disposizione lo staple financing (il pacchetto di finanziamento predisposto per l’acquitente dal venditore), dovrebbe ricevere a breve il mandato per organizzare il pool di banche finanziatrici.
Si tratta di un pacchetto di debito molto importante, visto che vale 7,25 volte l’ebitda di Ista, con la quota di senior che vale 5,5 volte l’ebitda. D’altra parte l’intervento di CVC, che ha investito un miliardo di equity, ha comnque ridotto la leva, che prima dell’operazione era addirittura di 7,5 volte.
CVC ha appena battuto il concorrente BC Partners nell’asta per l’acquisto del 76% del gruppo in capo a Charterhouse, in quello che è il più grande deal di private equity in Germania dal 2008. CVC possedeva già il restante 24% di Ista. Charterhouse aveva infatti acquisito Ista nel 2007 proprio da CVC for 2,4 miliardi di euros da CVC, finanziandosi con ben 2,1 miliardi di euro di debito. Successivamente CVC si era ricomprato la quota del 24%.
I fondi di venture capital Usa hanno rallentato il loro ritmo di investimento in start up, iniziando l’anno con volumi che sono i più bassi degli ultimi due anni. Lo riferisce PeHub, che riporta i dati pubblicati dalla National Venture Capital Association ed elaborati da PricewaterhouseCoopers e Thomson Reuters.
Nel dettaglio, gli investimenti nel primo trimestre del 2013 sono scesi del 6%dal primo trimestre 2012 a 5,78 miliardi di dollari, una cifra che è del 12% inferiore a quella investita nel quarto trimestre 2012. Il calo è evidente anche nel numero di operazioni, scese a 863, cioè -15% dal quarto trimestre dell’anno scorso. Lo stesso trend è risultato evidente anche dai dati pubblicati pochi giorni fa da Dow Jones VentureSource e PitchBook.
Tuttavia la situaizone varia molto da settore a settore. Per esempio, gli investimenti in Life sciences sono crollati del 28% dal quarto trimestre e quelli in cleantech addirittura del 35%, mentre quelli in software house “solo” del 18% (e sull’anno sono invece aumentati dell’8%).
I deal più importanti del trimestre sono stati:
- GENBAND di Frisco, Texas, con un investimento di 343 milioni di dollari
- Air Watch di Atlanta, con 200 milioni
- Pinterest di San Francisco, con 200 milioni
- LivingSocial di Washington D.C., con 110 milioni
- Nest Labs di Palo Alto, con 80 milioni