Cinven ha liquidato anche l’ultima sua quota nel gruppo francese tlc Numericable vendendo la sua partecipazione in Altice (scarica qui il comunicato stampa), il gruppo tlc del miliardario franco-israeliano Patrick Drahi che controlla Numericable. Cinven aveva trasformato parte della sua quota in Numericable in azioni Altice. Altice aveva comprato una prima tranche pari al 14%del capitale di Numericable nel giugno 2014 e successivamente nel novembre dello stesso anno un’altra quota del 34,6% da Cinven e Carlyle (si veda altro articolo di BeBeez). Operazione, quest’ultima, cui era seguita l’integrazione tra Numericable e la compagna telefonica di Vivendi, SFR. I due fondi avevano disinvestito parzialmente le loro quote in un primo tempo in occasione della quotazione del gruppo tlc al NYSE Euronext Paris nel 2013. L’investimento ha avuto una durata di undici anni e Cinven ha conseguito un ritorno complessivo pari a 4,7 volte il capitale investito (2,2 miliardi di euro) con un capital gain pari a 1,7 miliardi di euro e un Irr pari al 15,7%.. Tra il 2005 e il 2006 Cinven acquisì il 70% di Numericable per un valore d’impresa di 528 milioni. Oggi, a valle di numerose acquisizioni e rifocalizzazioni di business Numericable vanta un EV pari a 30 miliardi. Numericable è passata attraverso sette acquisizioni tra B2B e B2C operatori telefonici.
Wind Point Partners, private equity con sede a Chicago, ha acquisito Evans Food Group e le sue controllate (si veda PeHub). Evans Food, con sede a Chicago, fondata nel 1947 è leader indiscussa di prodotti a marchio Evans oltre che white label negli snack basati sulla cotenna di maiale. BMO Harris Bank N.A. and Antares Capital hanno finanziato l’operazione. Evans è presente sia in Usa sia in Canada oltre in altri 13 Paesi tra America Latina e Asia. Per gestire al meglio l’operazione, West Point ha chiamato Jose Luis Prado (già responsabile dell’industry degli snack in PepsiCo.) che ricoprirà in Evans la carica di presidente e e ceo, mentre il fondatore di Evans, Alejandro Silva, rimarrà nel consiglio di amministrazione. West Point non è nuova a investimenti nel settore, nel 2015 ha comprato Gehl Foods, ha investito in Shearer’s (venduta poi al fondo pensioni degli insegnanti dell’Ontario nel gennaio 2015), in Hearthside Food Solution (venduto a Goldman Sachs e Vestar nel giugno 2014), in Rupari Foods (acquistata nel luglio 2011 e in Nonni’s (acquistata nel febbraio 2011).
Si fa agguerrita la competizione per gli asset relativi ai servizi connessi con l’estrazione del petrolio di Halliburton e di Baker Hughes, che i due colossi minerari devono cedere, per avere il via libera alla fusione tra i due da parte dell’Antitrust. Nella gara, che già vedeva impegnata General Electric, è sceso in campo infatti anche Carlyle, che starebbe trattando per acquisire asset per un valore di 7 miliardi di dollari (si veda Fortune).