I fondi internazionali dedicati alle infrastrutture scaldano i motori per partecipare alla gara per la privatizzazione degli aeroporti francesi di Lyon-Saint-Exupery e Nice Cote d’Azur oggi di proprietà del Ministero dell’Economia (si veda Reuters). In vendita sarà messa una quota del 60% e le offerte non vincolanti sono attese per il 25 aprile. Le offerte vincolanti dovranno essere sottoposte poi in giugno, mentre una decisione definitiva sul vincitore della gara è attesa per fine luglio o inizio agosto. L’aeroporto di Nizza viene valutato circa 1,5 miliardi di euro, mentre quello di Lione vale attorno ai 900 milioni. Oltre ai fondi, tra i quali già si fa il nome di Ardian, sono in corsa ovviamente gruppi industriali specializzati in infrastrutture come il gruppo francese Vinci, Aeroports de Paris (solo per Nizza), la spagnola Ferrovial in cordata con il fondo francese Meridiam.
La notiizia segue quella della vendita, pochi giorni fa, da parte di Global Infrastructure Partners del London City Airport a una cordata composta da un gruppo di fondi infrastrutturali, composta da Ontario Teachers’ Pension Plan, Borealis Infrastructure, Alberta Investment Management Corporation (AIMCo) e Wren HouseInfrastructure Management (controllato dalla Kuwait Investment Authority). Il London City Airport è stato valutato 2 miliardi di sterline (si veda il comunicato stampa).
Duke Street ha comprato il produttore di apparecchiature mediche tedesco Medi-Globe per un valore compreso tra i 120 e i 150 milioni di euro (si veda RealDeals). Specializzato in attrezzature per chirurgia minimamente invasiva in gastroentereologia e urologia, Medi-Globe ha fatturato 120 milioni di euro nel 2015, con un ebitda di 16,6 milioni. L’acquisizione è stata condotta in coinvestimento con DB Private Equity, Atnahs Capital, Brederode, Harwood Capital e Deutsche Bank. A vendere è stato il venture capital tedesco GUB Wagniskapital.
Infrastrutture, private debt e private equity sono le tipologie di asset alternativi che più attirano gli investitori istituzionali internazionali quest’anno. Lo dice Preqin nel suo ultimo report che pubblica i risultati della’indagine periodica dedicata agli asset alternativi tra i principali investitori istituzionali internazionali. Più nel dettaglio il 48% degli intervistati ha detto che nel prossimo anno incrementerà l’allocazione del proprio patrimonio al settore delle infrastrutture, il 45% lo farà per il private debt e il 43% per il private equity. Tra gli altri risultati da segnalare, il 79% degli investitori intervistati investe in asset alternativi, con un 42% che investe in tre o più asset class, mentre il 5% investe in tutte le asset class alternative. Infine, ben il 66% degli intervistati investe in real estate, una percentuale in crescita dal 59% registrato sei mesi fa dal precedente report.