A per domani l’annuncio dell’accordo per il passaggio del controllo della Formula 1 al colosso Usa Liberty Media del tycoon John Malone, contestuale al pagamento della prima rata del prezzo di 8,5 miliardi di dollari. Lo ha anticipato lo stesso Bernie Ecclestone sabato 3 settembre nel paddock del circuito di Monza, alla vigilia del Gran Premio di ieri (si veda La Gazzetta dello Sport). CVC Capital Partners, che controlla al 35% Delta Topco, la holding di Formula One (la società che appunto gestisce i diritti di Formula 1), uscirebbe finalmente dal suo investimento condotto nel 2005, un’operazione che studia da più di due anni e che comunque nel frattempo le ha già fruttato parecchio denaro in termini di superdividendi (si veda altro articolo di BeBeez). Gli altri azionisti del gruppo sono Waddell & Reed con il 20,9% e Bernie Ecclestone, che possiede il 5,3% direttamente e l’8,5% con la sua fiduciaria Bambino.
21 Partners, gruppo europeo fondato e guidato da Alessandro Benetton, cede Digital Virgo, nel portafoglio del fondo francese 21 Centrale Partners, dopo aver affiancato il ceo Eric Peyre sin dall’inizio dell’attività, contribuendo alla fondazione del gruppo nel 2008. Al suo posto entrano nel capitale Sofival e Bnp Paribas Development che affiancheranno nell’azionariato il management (si veda engage). 21 Partners, nel corso degli 8 anni del rapporto di investimento, ha sviluppato con il management un piano industriale che ha permesso di raggiungere buoni risultati: Digital Virgo è diventato una affermato operatore internazionale nella distribuzione e valorizzazione di contenuti digitali. Lavorando con un network di 140 operatori delle telecomunicazioni e raggiungendo così 1,3 miliardi di utenti potenziali, il gruppo offre un ampio portafoglio di contenuti premium B2C nonché servizi dedicati alle imprese, quali intrattenimento digitale (giochi, video, ecc.), servizi di marketing digitale e soluzioni di pagamento. Digital Virgo ha esteso la propria presenza arrivando ad operare in 28 Paesi, dagli 8 iniziali, con un posizionamento significativo in America Latina, Europa orientale e Africa; ha completato 8 acquisizioni che hanno permesso al gruppo di affermare le proprie competenze innovative e tecnologiche, nonché di accedere a nuovi mercati; ha inoltre diversificato ed ampliato la propria offerta (video on demand, social networks, giochi e infotainment). Tutte queste operazioni hanno permesso a Digital Virgo di crescere e di raggiungere, in 8 anni di attività, ricavi per oltre 250 milioni di euro.
Stando a fonti vicine al deal, Carlyle Group e TPG Capital hanno fatto una joint venture con due diverse società statali cinesi per partecipare all’asta per l’aggiudicazione dei punti vendita di McDonalds in Cina e a Hong Kong. Il valore del deal potrebbe finire per essere tra i 2 e i 3 miliardi di dollari (si veda Reuters). Le fonti sostengono che i due big del buyout si sono alleati con partner strategici ai fini di meglio rispondere alle esigenze di McDonalds che preferirebbe un partner strategico di più lungo periodo rispetto ai fondi che tendono a monetizzare l’investimento dopo pochi anni. L’alleato di Carlyle è la conglomerata statale CITIC Group, mentre TPG ha fatto squadra con Beijing Capital Agribusiness Group (a sua volta già partner di McDonalds in Cina) e dovrebbero sottoporre offerte “binding” per la metà di settembre con i due big del private equity che sarebbero in minoranza anche se significativa nel relativo consorzio. Reuters era stata quella che aveva anticipato che McDonalds, dopo essere stata colpita da una serie di scandali nella sua supply chain in Asia, aveva deciso di dare mandato a Morgan Stanley per la cessione dei suoi 2.800 ristoranti esistenti in Cina, Hong Kong e Sud Corea. In questo caso però si tratterebbe solo di quelli in Cina e a Hong Kong che rappresentano circa l’85% dei 2.800 punti vendita sopra citati. Concorrenti dei due consorzi sono China Cinda Asset Management Co, Beijing Tourism Group e il gruppo Sanpower che investe normalmente in tecnologia e real estate. In via separata la sud-coreana Maeil Dairy Industry ha dichiarato di considerare l’idea di fare un bid per i punti vendita sud-coreani di McDonalds in un deal che avrebbe un valore stimato di 268 milioni di euro. La società si è astenuta dal dichiarare se avrebbe avuto o meno un partner ma un media sud-coreano ha dichiarato esserci un potenziale link con Carlyle. Tra i concorrenti di Maeil Dairy Industry per i punti vendita sud-coreani vanno annoverati CJ Corp e NHN Entertainment Corp, anch’esse sud-coreane, che preventivamente avevano mostrato interesse sul dossier. Il motivo delle cessioni da parte di McDonalds è dato dalla volontà di avere un modello di business meno capital intensive, e ai compratori offre un contratto di franchising di 20 anni con una opzione per una estensione di ulteriori 10.
Voci vicine al deal riportano che TPG sarebbe entrata in colloqui preliminari con Intel per acquisire l’unità dedicata alla sicurezza informatica McAfee. (si veda cbronline) . Il deal potrebbe avere un valore intorno ai tre miliardi di dollari. I colloqui sono ancora ad uno stato embrionale e, stando a quanto riportato da Bloomberg , Intel potrebbe anche fare dietrofront dalla decisione di cedere, tant’è che nessuna banca è stata ancora coinvolta nel processo. Nel recente passato altri private equity si erano approcciati al deal (Permira e Thoma Bravo) ma un freno era giunto dai tassi di crescita deludenti di McAfee negli ultimi tempi anche se il settore dela Cybersecurity si è mosso molto con Symantec che ha comprato Blue Coat Security da Bearn Capital e Vista Equity Partners che ha comprato Ping Identity. Intel aveva acquisito McAfee nel 2011 per 7,7 miliardi di dollari ai fini di inserire aspetti relativi alla sicurezza nei suoi prodotti. Oggi la “eventuale” decisione di vendere sembra legata alla volontà di riconcentrarsi solo sui microchips.
CenterOak Partners, con sede a Dallas nel Texas, ha acquisito una partecipazione di maggioranza in Wetzel’s Pretzels. I termini finanziari dell’operazione non sono stati esplicitati. Wetzel’s Pretzels, con base a Pasadena in California, è proprietaria e franchisor di una catena di negozi (la seconda al mondo) che vendono pretzel (salatini e ciambelline salate). Golub Capital ha fornito l’acquisition finance a CenterOak con Gibson, Dunn & Crutcher che si è occupata della parte legale. Wetzel’s Pretzels ha avuto invece North Point Advisors come advisor finanziario (si veda PEHub). Wetzel’s Pretzels è stata fondata nel 1994 da Bill Phelps e Rick Wetzel e vanta oltre trecento negozi contando quelli di proprietà e quelli in franchising in 28 stati degli USA oltre che in sei paesi esteri. I negozi sono localizzati in centri commerciali, outlet, parchi a tema, stazioni e aeroporti. CenterOak Partners ha effettuato l’investimento con il suo fondo da 420 milioni di dollari CenterOak Equity Fund I.
Actis ha annunciate un significativo investimento in Medis Group importante produttore di farmaci generici in Tunisia e Algeria (si veda PEHub). I cedenti sono stati AfricInvest, private equity africano operativo nelle Mid-cap e la famiglia fondatrice Boujbel. Actis inietterà inoltre ulteriore capitale nella società allo scopo di creare un leader di settore per l’area africana e medio-orientale. Fondata dal dottor Lassaad Boujbel, la tunisina Medis ha un portafoglio di medicinali di qualità ad un prezzo abbordabile con un forte grado di riconoscibilità sia tra i medici che tra i pazienti. I prodotti sono dedicati sia a patologie croniche come il diabete e l’ipertensione sia alla terapia del dolore, le allergie ed il riflusso gastrico. In partnership con AfricInvest Medis ha sempre basato la sua strategia sull’innovazione. E’ stata infatti la prima società africana a lanciare prodotti sterili nel Nord Africa e ha costruito uno dei priimi laboratori oncologici del continente. Tra le ambizioni di Medis c’è quella di lanciarsi nel settore dell’infertilità e dei farmaci contro la sclerosi multipla oltre a diventare uno dei pochi produttori di terapie anticancro a basso costo. Medis ha una joint venture con alti tassi di crescita in Algeria e un promettente export in tutta l’area francofona limitrofa. Il settore farmaceutico dell’area ha promettenti prospettive di crescita connesse con gli aspetti demografici della regione uniti ai cambiamenti nello stile di vita degli abitanti. Dominato a lungo dalle multinazionali, il settore sta assistendo alla nascita di nuovi attori locali emergenti e le aspettative sono di crescita a doppia cifra oltre che molto più rapida rispetto al settore farmaceutico globalmente considerato. Actis investitore primario in aziende “growth” ha un portafoglio di circa 6,3 miliardi di dollari in Asia, Africa e America Latina, mentre AfricInvest ha circa 1 miliardo di dollari in gestione distribuiti su 14 fondi di Private equity con uffici a Tunisi, Nairobi, Casablanca, Algeri, Lagos, Abidjan e Parigi.