Henry Kravis e George Roberts, i due storici fondatori di KKR, hanno lasciato con effetto immediato e la guida operativa del colosso del private equity Usa. Lo ha comunicato ieri la stessa KKR (si veda qui il comunicato stampa), precisando che Joe Bae e Scott Nuttall sono stati nominati co-ceo, mentre Kravis e Roberts manterranno il ruolo di co-presidenti esecutivi del consiglio. “Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo costruito per supportare le aziende e servire i nostri clienti negli ultimi quattro decenni e mezzo. Joe e Scott, negli ultimi 25 anni, hanno svolto un ruolo significativo in questo sforzo e nel plasmare la società, la sua cultura e le nostre aziende leader di mercato in quello che sono oggi. In qualità di co-presidenti e co-direttori operativi, hanno lavorato in modo collaborativo e hanno consolidato un forte team di leadership che ha portato l’azienda a nuovi livelli”, hanno commentato Kravis e Roberts. I due manager avevano fondato KKR nel 1976 insieme a Jerome Kohlberg (KKR è l’acronimo per Kohlberg, Kravis & Roberts), tutti ex manager dell’allora Bear Sterns, una banca d’affari molto nota al tempo. Undici anni dopo, nel 1987, Kohlberg lasciò il gruppo in disaccordo con i suoi soci e fondò la società di private equity Kohlberg&Co. Si tratta solo dell’ultimo passo indietro condotto dai veterani del private equity Usa dopo decenni di successi. Ricordiamo per esempio che a fine 2017 anche Carlyle aveva annunciato il cambio generazionale alla guida del gruppo a partire dal 1° gennaio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
Pantheon Infrastructure ha lanciato la raccolta di un fondo da 300 milioni di sterline con un’ipo alla Borsa di Londra (si veda qui il Financial Times). Pantheon, con sede a Londra, 53,7 miliardi di sterline di asset in gestione, sta vendendo 300 milioni di azioni a una sterlina ciascuna. Advisor dell’operazione è Investec. Pantheon utilizzerà i capitali raccolti per investire in infrastrutture nei settori dell’acqua, delle telecomunicazioni e del materiale rotabile, che garantiscono tutti un flusso di reddito costante. Il nuovo fondo mira a rendimenti dall’8 al 10% all’anno. Richard Sem, partner al Pantheon, ha commentato: “C’è una crescente e sostanziale richiesta di investimenti in una serie di diversi settori infrastrutturali a livello globale, in cui il capitale privato sta svolgendo un ruolo sempre più importante nell’adattarsi alle principali tendenze globali come la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio”.
Azimuth Capital Management, società di private equity canadese con uffici anche San Francisco e a Denver, ha lanciato la raccolta di un fondo di investimento con target un miliardo di dollari per sostenere attività collegate alla transizione energetica (si veda qui il Wall Street Journal) e investire in particolare su produttori di combustibili rinnovabili, riciclatori di batterie e fornitori di accumulatori di energia. Anche il riciclaggio di oli usati e plastica e il trasporto elettrico saranno tra i campi di investimento. Azimuth, che tra i suoi investitori conta l’università di Stanton e quella del Texas, ha sinora tradizionalmente investito in petrolio e gas, mentre ha deciso ora di passare all’energia pulita.
Ardian ha annunciato il suo primo investimento nel settore delle telecomunicazioni in Spagna, acquisendo da EQT il 100% di Adamo, uno degli operatori di fibra ottica in più rapida crescita nelle aree rurali (si veda qui il comunicato stampa). Ardian lavorerà a fianco del management che reinvestirà in Adamo. Adamo ha una diffusione esistente di circa 1,8 milioni di case coperte, servendo circa 250.000 abbonati in 27 province in tutta la Spagna. Insieme al supporto di Ardian, Adamo continuerà a guidare lo sviluppo del suo progetto con l’espansione organica della sua rete e analizzando le opportunità per l’acquisizione di nuove reti. Adamo mira a raggiungere 3,2 milioni di case e nei prossimi anni espanderà la sua rete dorsale a più di 11.000 km. La sua strategia è quella di implementare la sua rete nelle aree rurali dove praticamente non c’è accesso a Internet ad alta velocità, contribuendo con i suoi servizi a colmare il divario digitale. Adamo ha una propria copertura in più di quattordici comunità autonome in Spagna e fornisce anche servizi di connettività attraverso la sua rete FTTH a quattro dei principali operatori del paese e a più di 160 operatori locali. Juan Angoitia, co-responsabile di Ardian Infrastructure in Europa, ha dichiarato: “Siamo molto lieti di poter annunciare il nostro primo investimento nel settore delle telecomunicazioni in Spagna. Il mercato spagnolo rimane molto interessante per noi. Il nostro obiettivo ora sarà lavorare insieme al team Adamo per creare valore per l’azienda e tutti i suoi stakeholder, aiutando allo stesso tempo ad affrontare i gravi problemi che le aree rurali della Spagna affrontano e favorendo il loro sviluppo economico e sociale”.
Edmond de Rothschild Asset Management ha annunciato un closing parziale per Bridge V, il suo quinto fondo di debito infrastrutturale, a oltre 1,2 miliardi di euro (si veda qui privateequitywire). Lanciata nel 2014 con un primo fondo da 400 milioni di euro, la piattaforma Bridge (acronimo per Benjamin de Rothschild Infrastructure Debt Generation) si sta avvicinando a 4 miliardi di euro di capitale complessivo raccolto. Bridge IV aveva chiuso la raccolta con 1,25 miliardi di euro di impegni a febbraio 2020. Il nuovo fondo investe con due strategie, una con focus su asset idonei Senior Solvency 2 Infra e l’altra nello spazio Yield Plus (range BB-/BB+ e principalmente debito Junior). Per la prima sono stati raccolti 900 milioni di euro e per la seconda oltre 300 milioni. Il nuovo fondo ha già impegnato 600 milioni di euro in 14 asset al 30 settembre 2021. Il team di 13 persone ha confermato la sua capacità di agire come un vero e proprio arrangiatore alternativo del debito collaborando con i principali sponsor finanziari e industriali ma anche con piccoli sviluppatori. La piattaforma, gestita da Jean-Francis Dusch e dal suo team con sede a Londra e Ginevra, ha storicamente investito in tutta Europa con alcuni asset dei paesi OCSE al di fuori dell’Europa investiti caso per caso. L’espansione geografica è fondamentale per la crescita della piattaforma nei prossimi anni, con strategie statunitensi e più globali allo studio. BRIDGE investe in tutti i settori ed è impegnato nella transizione energetica, nelle infrastrutture digitali, nei trasporti (inclusa la mobilità verde), nel sociale (inclusa l’efficienza energetica) e nei servizi di pubblica utilità più puliti. La sua base di investitori principali proviene da Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Italia, Austria, Slovacchia, Corea del Sud e si sta espandendo.
L’operatore di viaggi online, Travcorp Holdings Ltd, ha raccolto un round da 3,7 milioni di sterline da BGF (si veda qui privateequitywire). La società con sede a Chester è specializzata in pacchetti vacanze e hotel tramite i suoi marchi di consumo: Destination2.co.uk e HolidayGems.co.uk. I due marchi servono un mercato turistico diversificato, da vacanze premium a lungo raggio verso destinazioni come Barbados, Dubai e Maldive, a pacchetti a corto raggio a basso costo verso località come le Isole Canarie, le Baleari, la Turchia e la Grecia. Il sostegno di BGF, che sarà supportato da un significativo coinvestimento da parte del team di gestione di Travcorp, consentirà all’azienda di continuare a investire pesantemente in tecnologia, marketing e nuove destinazioni mentre si prepara alla prevista ripresa dei viaggi nei mesi a venire. L’investimento supporterà anche i piani di reclutamento di Travcorp, con oltre 30 nuove assunzioni pianificate nei prossimi 12 mesi, tra cui un Chief Technology Officer e un Head of Digital Marketing. Andrew Shapin è stato nominato nel consiglio di amministrazione come direttore non esecutivo, portando una significativa esperienza nei marchi digitali diretti al consumatore dai suoi incarichi come fondatore di The Cotswold Company e come CEO di Long Tall Sally.