Personio, scaleup tedesca che ha sviluppato un software in grado di semplificare tutta l’attività del dipartimento Risorse umane per le aziende di medie e piccole dimensioni, che ha da poco ampliato l’attività anche all’Italia, dove a breve è in programma l’apertura di un ufficio, ha raccolto un nuovo round di investimento, questa volta da 270 milioni di dollari, che l’ha portata alla valutazione di 6,3 miliardi di dolllari (si veda qui il comunicato stampa). Personio è quindi oggi tra le più grandi scaleup software d’Europa.
Una cifra record, se si pensa che il round precedente, chiuso soltanto lo scorso gennaio, era stato di 125 milioni di dollari e aveva portato la valutazione di Personio a “soli” 1,7 miliardi (si veda qui il comunicato stampa di allora). Questi due round fanno seguito ai precedenti raccolti nel gennaio 2020 (75 milioni), nel gennaio 2019 (40 milioni), nell’agosto 2017 (12 milioni) e nel luglio 2016 (2,1 milioni di euro). Il tutto per un totale di circa 485 milioni di dollari raccolti.
A guidare quest’ultimo round sono stati Greenoaks, Altimeter Capital e Alkeon Capital, che sono stati affiancati dagli investitori precedenti Northzone, Index Ventures, Lightspeed Venture Partners, Accel, Global Founders Capital di Rocket Internet. Ricordiamo che nel capitale della scaleup erano entrati in passato anche Picus Capital e Lars Dalgaard (fondatore del software di gestione HR Success Factor, poi venduto a SAP).
“Siamo particolarmente contenti dell’ingresso di questi tre nuovi investitori, perché sono investitori di lungo periodo, che hanno dimostrato in passato di voler restare nel tempo nel capitale delle scaleup in cui hanno investito, anche una volta che quelle scaleup si sono quotate in Borsa”, ha detto a BeBeez Hanno Renner, ceo e co-founder di Personio, facendo capire quindi che la prospettiva naturale per Personio è l’ipo. Nel portafoglio dei nuovi investitori ci sono già importanti società di software come UiPath, Hubspot, Stripe e Snowflake.
In ogni caso, ha aggiunto Renner, nonostante i tanti capitali raccolti, la governance della scaleup è ancora saldamente nelle mani dei fondatori Hanno Renner, Arseniy Vershinin, Ignaz Forstmeier e Roman Schumacher, a cui si è aggiunto più tardi anche Jonas Rieke.
A giustificare il balzo nella valutazione in poco meno di un anno c’è il fatto che in pochi mesi il numero dei clienti si è moltiplicato, arrivando a 5 mila, così come quello della presenza geografica, con l’apertura degli uffici di Madrid, Dublino e Amsterdam, dopo quelli di Monaco e Londra. Tra i clienti ci sono già varie decine di startup e pmi italiane, tra cui Poke House, la compagnia assicurativa Prima Assicurazioni e la società di ingegneria civile con sede a Milano ISAAC. In Europa tra i clienti ci sono nomi noti come Statista, SkyTeam ed HelloPrint.
Fondata nel 2015, Personio ha raccontato ancora Renner, “conta oggi mille dipendenti e stiamo ancora crescendo, in particolare stiamo per esempio formando un team specializzato nella gestione dei clienti locali italiani e nell’ultimo anno ha più che raddoppiato i ricavi. Quanto al breakeven, al momento non è un obiettivo, perché su questo mercato ci sono ancora tante opportunità da cogliere e investimenti da fare. Non solo in Europa, ma anche negli Usa. Vogliamo dimostrare che anche una scaleup del settore software nata in Europa è in grado di raggiungere le dimensioni che di solito raggiungono le scaleup nate negli Usa, in grado di crescere a livello globale. Non è un caso che di recente abbiamo chiesto alla responsabile delle risorse umane della svedese Spotify, Katarina Berg, di entrare nel nostro consiglio di amministrazione (si veda qui il comunicato stampa, ndr)”.
Il modello di business di Personio è quello del software-as-a-service (SaaS), dato che offre in licenza a sua piattaforma software ai suoi clienti imprese per un mese o più. L’ultimo prodotto appena lanciato è People Workflow Automation, una nuova categoria di software in grado di trasformare i processi manuali e frammentati delle risorse umane delle pmi in flussi di lavoro automatizzati che si estendono all’intera organizzazione e a tutte le sue applicazioni. Personio sottolinea nella sua nota che le pmi ora utilizzano una media di oltre 40 applicazioni, molte delle quali poggiano su dati o si riferiscono a processi intrinseci delle risorse umane. Le grandi aziende possono mitigare l’impatto delle applicazioni frammentate combinando prodotti di una varietà di società di software (come Workday, ServiceNow e Uipath) con risorse e consulenze IT interne per creare un’automazione del flusso di lavoro personalizzata. Al contrario, la maggior parte delle PMI non dispone delle risorse, delle competenze tecniche o di una tecnologia adeguata a costruire dei flussi di lavoro automatizzati. Questa frammentazione dei processi e delle applicazioni porta a perdite di tempo, a ritardi e a opportunità mancate sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti. People Workflow Automation aiuta a evitare questi ritardi nell’esecuzione di attività business-critical con strumenti disconnessi.