Unicredit e Danske Bank stanno organizzando il pacchetto di finanziamento da 200 milioni di euro a supporto del buyout di Unifeeder annunciato nei giorni scorsi dal private equity svedese Nordic Capital. Lo rivela Bloomberg.
Nordic Capital ha acquisito la compagnia danese specializzata in trasporti intercontinentali via mare di container dal private equity Usa Montagu Private Equity. Quest’ultimo a sua volta aveva comprato la società di shipping nel 2007. L’anno scorso Unifeeder ha acquisito Feederlink, la sua principale concorrente sulle rotte dei container nel Nord Europa. Unifeeder è la più importante compagnia di feeder container dell’Europa settentrionale. Nel 2012 ha trasportato due milioni di teu, effettuando oltre ottomila scali in più di quaranta porti.
Blackstone ha fissato ieri tra i 24 e i 27 dollari la forchetta di prezzo dell’ipo al New York Stock Exchange per la controllata SeaWorld che negli Usa gestisce 11 parchi dei divertimenti acquatici, che viene così valutata sino a 2,5 miliardi di dollari. Lo riferisce Reuters, che precisa che al massimo della forchetta l’ipo raccoglierà 540 milioni di dollari, perché gli azionisti venderanno sul mercato 10 milioni di azioni e lo stesso farà SeaWorld con azioni di nuova emissione, i cui proventi serviranno a rimborsare il debito. Le società quotate del settore quest’anno stanno registrando performance molto buone: le azioni di Six Flags Entertainment Corp si sono apprezzate del 19% da inizio anno e quelle di Cedar Fair hanno guadagnato il 16%. Blackstone ha acquisito SeaWorld dal colosso del beverage Anheuser-Busch InBev nel dicembre 2009 per 2,3 miliardi di dollari.
I prestiti a leva negli Usa hanno già raggiunto quota 185 miliardi di dollari in tre mesi quest’anno negli Stati Uniti, spinti più che dall’aumento delle operazioni di leveraged buyout, da un boom di operazioni di rifinanziamento di linee esistenti, spesso al fine di pagare dividendi agli azionisti. I rifinanziamenti, infatti, hanno rappresentato circa i due terzi del totale dei nuovi prestiti erogati da inizio gennaio a fine marzo. Lo riferisce Forbes, commentando gli ultimi dati diffusi da S&P’s LCD, che precisa che questo risultato è stato possibile grazie a un mercato particolarmente favorevole agli emittenti, grazie alla forte domanda da parte degli investitori. E questo nonostante il fatto che lo stock complessivo di prestiti a leva abbia raggiunto quota 561 miliardi.