21 Invest, la holding d’investimento di Alessandro Benetton, sottoscriverà in aumento di capitale una quota del 36% di Zonin 1821 per un importo di 65 milioni di euro. Lo ha scritto Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi.
Zonin ha chiuso il 2017 con 201 milioni di euro di ricavi 2017, che lo collocano al quarto posto della classifica per fatturato di settore stilata da Mediobanca, dopo Cantine Riunite (594 milioni di ricavi), Caviro (315 milioni) e Antinori (221 milioni).
Zonin è stata affiancata nella selezione del partner proprio da Mediobanca, mentre il nuovo piano industriale, che prevede la crescita del fatturato fino a 300 milioni e punta alla quotazione in Borsa tra 5 anni, è stato messo a punto con la consulenza di Bain & Co
Zonin 1821, la storica azienda vinicola di Gambellara, in provincia di Vicenza, era dalla scorsa primavera alla ricerca di un socio finanziario per accompagnarla nel passaggio generazionale e nella crescita internazionale, dopo l’uscita di scena del patron Gianni Zonin, imprenditore ed ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, per il quale è stato rinviato a giudizio (assieme a tutto l’ex vertice) nell’ambito del crac dello storico istituto di credito. Il processo ha avuto inizio qualche giorno fa (si veda altro articolo di BeBeez).
Al dossier hanno lavorato anche altri fondi di private equity, in particolare quelli che hanno un focus sull’agroindustria e i vini, da Idea Taste of Italy di Dea Capital Alternative Funds sgr al colosso francese Unigrains, che in Italia investe con il Fondo AgroAlimentare I e con i fondi Cerea.
Nella primavera 2016 Gianni aveva ceduto ai figli Domenico, Francesco e Michele la piena proprietà del 26,9% e i diritti di usufrutto sul 23% del capitale della Gianni Zonin Vineyard sas di Giovanni Zonin & C. e il 38,5% della Zonin Giovanni sas, holding dell’impero vitivinicolo dell’ex banchiere vicentino.