E’ atteso per fine ottobre il primo closing di Lifestyle Impact & Innovation, sicav lussemburghese di private equity lanciata da Mirabaud Asset Management lo scorso gennaio, con target finale di raccolta di 200 milioni di euro e focus di investimento su Francia e Italia (si veda altro articolo di BeBeez). L’imminente primo closing è stato anticipato ieri da Renaud Dutreil, responsabile globale dell’attività nel private equity del gruppo, nel corso di una presentazione a Milano. Il closing finale, invece, è atteso per fine 2021.
Mirabaud è tra le più antiche società europee di gestione di patrimoni, essendo stata fondata a Ginevra nel 1819. Il core business di Mirabaud è nei fondi aperti tradizionali, che ancora oggi rappresentano l’80% degli asset in gestione, ma è significativa l’attività negli asset alternativi, soprattutto hedge fund, 1,3 miliardi di euro a fine 2019.
Nel 2017 è iniziata l’avventura nel private equity, sotto la direzione di Dutreil, ex ministro francese per le piccole e medie imprese ed ex presidente di LVMH North America nonché membro (fino al 2013) del board di LCapital. Dal suo curriculum è facile capire perché il focus degli investimenti in private equity di Mirabaud sia il settore del lusso. In effetti il primo fondo, Living Heritage Companies (in francese, Patrimoine Vivant), che nel dicembre 2018 aveva chiuso la raccolta a quota 155 milioni di euro, si focalizza su marchi prestigiosi e già affermati come il marchio francese di alta oreficeria Mauboussin (si veda altro articolo di BeBeez) o i ristoranti stellati di Alain Ducasse, all’inizio di ottobre (si veda altro articolo di BeBeez).
Come indica il nome stesso del nuovo fondo la strategia di investimento si prefigge di coniugare il lusso all’innovazione tecnologica e alle sue positive ricadute ambientali e sociali, in linea con i principi ESG che stanno sempre più condizionando le aziende in cui investono i fondi di private capital (si veda altro articolo di BeBeez). L’idea è dare agli investitori accesso a imprese innovative operanti nel settore del lusso e lifestyle, con un chiaro orientamento alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.
“Stiamo seguendo in particolare un’azienda, fondata da due ricercatori francesi, che con un’avanzatissima tecnologia a base di plasma riescono a ricreare dei diamanti in laboratorio. Dietro una tecnologia innovativa come questa c’è un cambiamento totale nel modo di intendere il mondo della gioielleria”, ha detto ancora Dutreil. Diamanti creati in laboratorio significa niente più miniere, con le loro condizioni di lavoro ormai inaccettabili, e anche una consistente riduzione degli spazi che un mercato opaco come quello dei diamanti concede al riciclaggio di capitali frutto di attività illecite.
“Il mercato sta imponendo nuovi standard: tali cambiamenti non hanno nulla a che vedere con i prodotti finali, uguali in tutto e per tutto a quelli tradizionali, ma con i valori che stanno dietro la loro produzione e a cui i Millennial sono particolarmente attenti”, ha aggiunto Dutreil, che ha citato anche un’altra azienda, che produce pelle naturale sfruttando le stesse tecnologie, basate sulla rigenerazione delle cellule staminali, utilizzate nel reparto ustioni degli ospedali. “Siamo in stretto contatto con marchi del lusso desiderosi di utilizzare queste tecnologie”, ha concluso il top manager di Mirabaud AM.