Made in Italy Investimenti – Monferrato, management company dedicata allo sviluppo del territorio, sta studiando l’acquisizione del Genoa Calcio. Lo ha reso noto ieri Andrea Bruzzone, direttore generale della management company con sede ad Acqui Terme (Alessandria) che ha un piano di investimenti da 120 milioni di euro per il triennio 2021-2023 (si veda qui Calcio e finanza).
La potenza di fuoco di Made in Italy Investimenti era già stata svelata pochi giorni fa sempre da Bruzzone in occasione del suo intervento al convegno de Il Sole 24 Ore e Financial Times “Made in Italy: The restart”.(si veda qui Radiocor). Bruzzone aveva spiegato che l’obiettivo è investire quei 120 milioni in quattro settori: “Infrastrutture, agroalimentare, con un occhio di riguardo al settore vitivinicolo, turistico termale ed energia”.
E ieri Bruzzone ha aggiunto: “Da mesi analizziamo dossier di aziende, del territorio e non solo, e siamo già arrivati al closing di tre aziende nel settore infrastrutture, nell’agroalimentare e e nell’energia. Manteniamo un concordato riserbo per altre trattative di partecipazione e acquisizione in corso”.
L’annuncio di Bruzzone segue quello di lunedì 12 ottobre di Gestio Capital, family office con base a Londra fondato da Matteo Manfredi, che ha ritirato l’offerta di acquisto del Genoa da 105 milioni di euro complessivi (si veda qui l’ANSA), presentata lo scorso agosto con una cordata italiana guidata da Manfredi e Andrea Radrizzani per il club rossoblu (si veda altro articolo di BeBeez). La cordata coinvolgeva inoltre in quota minoritaria anche un fondo statunitense di private equity e Aser Ventures, la holding sportiva di Radrizzani, proprietario del Leeds, che ha riportato il club inglese, allenato da Marcelo Bielsa, in Premier League dopo 16 anni. L’affare è sfumato perché “nonostante i ripetuti tentativi conciliatori tenutisi nelle ultime settimane”, sono “venute a mancare le condizioni per una proficua negoziazione”, ha spiegato Gestio Capital. Dalle colonne de Il Secolo XIX, però, il patron del Genoa, Enrico Preziosi, ha tenuto a sottolineare che “questa storia è una pagliacciata. Li sfido a pubblicare l’offerta nel dettaglio”. Secondo indiscrezioni, infatti, l’offerta sarebbe stata ritenuta priva di garanzie, con un investimento di partenza di 5 milioni di euro e pagamento in 3 anni. Le valutazioni riguardo ai debiti sarebbero state divergenti.
Nel giugno 2019 era stato il fondo statunitense York Capital a firmare una lettera d’intenti per il passaggio di proprietà del Genoa Calcio (si veda altro articolo di BeBeez), ma poi non se ne era fatto nulla. Enrico Preziosi aveva messo in vendita ufficialmente la società a metà maggio 2019, quando aveva dato mandato ad Assietta di gestire l’operazione. Il Genoa è di proprietà di Preziosi dal 2003 e periodicamente l’imprenditore negli ultimi anni ha parlato di vendita, per poi tornare sui suoi passi.
Guidato dall’amministratore delegato Alessandro Zarbano, il Genoa Calcio ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2019 con 10,2 milioni di euro di utile netto (si veda qui il comunicato stampa). Un risultato raggiunto però solo grazie alle plusvalenze realizzate tra il gennaio e l’estate 2019 con le cessioni di Piatek al Milan e di Romero alla Juventus: poco meno di 29 milioni per il polacco, 24 milioni per l’argentino. A queste si devono aggiungere i 7,8 milioni per Salcedo, i 6,9 milioni per Russo (da Inter e Sassuolo) e i 4 milioni per Radu. Ricordiamo che invece il 2018 si era chiuso con perdite per circa 4 milioni, che seguivano la perdita per 11,7 milioni del 2017, quella di 4 milioni del 2016 e quella di 10,5 milioni del 2015.