L’Antitrust ha prorogato sino al prossimo 20 gennaio il termine di conclusione dell’istruttoria avviata sull’acquisizione di Auchan Retail Italia da parte di BDC Italia spa, la newco controllata al 51% da Conad e partecipata per il resto indirettamente dal gruppo Wrm di Raffaele Mincione (si veda qui il Bollettino Antitrust del 30 dicembre 2019). Più nel dettaglio, il 49% di BDC Italia è detenuto da POP18 sarl, società controllata da Time Life sa, holding del gruppo Wrm.
L’acquisizione è stata annunciata lo scorso maggio (si veda qui il comunicato stampa) e siglata a luglio (si veda qui il comunicato stampa). Ma lo scorso novembre l’Antitrust ha stabilito che l’operazione potrebbe essere “suscettibile di determinare la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati dell’approvvigionamento, nonché in una pluralità di mercati locali della vendita al dettaglio della GDO, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza sui medesimi mercati” (si veda qui il Bollettino Antitrust del 18 novembre 2019). Per questo motivo ha avviato l’istruttoria. L’Authority ha poi accolto la richiesta di BDC che necessitava più tempo rispetto ai termini originari per produrre ulteriori documenti richiesti dall’Antitrust.
Oggetto dell’operazione è il capitale di Auchan spa, cui fanno capo 318 punti vendita (78 ipermercati, 176 supermercati e 64 superette), di cui 269 gestiti direttamente da Auchan o dalle sue controllate e 49 oggetto di affitto a favore di terzi. AUchan spa ha chiuso il 2018 con 1,96 miliardi di euro di ricavi e un ebitda negativo per 213 milioni (fonte Leanus). Da parte sua Conad ha chiuso il 2018 con 13,5 miliardi di euro di ricavi e una quota di mercato del 12,9% (si veda qui il comunicato stampa).
Per effetto dell’acquisizione, riferiva l’Antitrust a novembre, “sulla base dei dati contenuti nel report Nielsen GNLC – edizione settembre 2018, la catena a insegna CONAD, attualmente la seconda catena della GDO a livello italiano con una quota del 12,9% sul fatturato nazionale, diverrebbe il primo operatore con una quota del 18,5%. L’incremento di quota nazionale ascrivibile all’operazione sarebbe, infatti, del 5,6%. Le principali catene concorrenti a livello nazionale sono Coop (13,8%), Selex (9,9%) ed Esselunga (9%)”. Inoltre, aggiunge l’Antitrust, “considerato il livello aggregato delle quote – che si attestano, in alcune aree, ben al di sopra del 50% – unitamente alla rilevante e capillare presenza di punti vendita del sistema CONAD sul territorio nazionale e all’importanza e notorietà delle insegne dei punti vendita acquisiti, si ritiene che l’operazione in esame possa ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva nei 147 mercati locali della vendita al dettaglio sopra individuati, determinando il rafforzamento o la costituzione di una posizione dominante, anche a danno dei consumatori”. A questo si aggiunge che “la quota post merger di CONAD nel mercato degli approvvigionamenti è stimabile, sulla base dei dati forniti dalle parti, in circa il 24%, tale da consentire a CONAD di divenire il primo operatore del mercato, seguito da ESD Italia (20%) e Coop Italia (13%)”.
Il gruppo Wrm è attivo, attraverso le sue società operative, nel private equity, activist investing, ristrutturazione aziendale, investimenti immobiliari, Npl e gestioni patrimoniali. Lo scorso luglio Wrm acquisito il Progetto Luce, un portafoglio di crediti deteriorati garantiti da 74 impianti fotovoltaici con una potenza complessiva di oltre 85 MWp del valore lordo di 180 milioni di euro da Mediocredito Italiano (gruppo Intesa Sanpaolo). L’operazione è stata la prima del suo genere nel mercato italiano dei crediti energy da fonte rinnovabile (si veda altro articolo di BeBeez). Attualmente Wrm sta lavorando anche al salvataggio del gruppo Kipre, leader nella produzione di prosciutti di alta qualità a marchio Principe e King’s (si veda altro articolo di BeBeez).