Adler Pelzer Group, produttore di componentistica per il settore auto campano partecipato da FSI, ha acquistato Faurecia Acoustics and Soft Trims (AST), la divisione Acoustics di Faurecia (si veda qui il comunicato stampa).
Faurecia AST è attiva in Europa con stabilimenti industriali situati in Francia (Marckolsheim, Saint-Quentin, Mouzon e Mornac), Lussemburgo (Eselborn), Regno Unito (Washington), Spagna (Olmedo) e Polonia (Legnica). A questi si aggiunge il centro R&S in Francia, a Mouzon, che conta circa 1.820 dipendenti e 385 milioni di euro di fatturato nel 2019.
Fondata nel 1997, Faurecia è quotata su Euronext a Parigi ed è cresciuta fino a diventare uno dei principali attori dell’industria automobilistica mondiale. Con 248 siti industriali, 37 centri di R&S e 115.500 dipendenti in 37 paesi, Faurecia è leader mondiale nelle sue 4 aree di attività: sedili, interni, clarion eletronics e clean mobility. Faurecia ha focalizzato la sua strategia tecnologica sulla fornitura di soluzioni per “l’abitacolo del futuro” e per la “mobilità sostenibile”. Nel 2019, il gruppo ha registrato un fatturato di 17,8 miliardi di euro.
Con l’acquisizione di Faurecia AST, Adler Pelzer Group compie un ulteriore passo verso l’obiettivo di diventare leader mondiale nel settore dell’acustica automobilistica in qualità di investitore industriale da tempo fedele all’automotive e con un comprovato track record di crescita. L’operazione può portare valore al mercato degli interni automobilistici grazie alla complementarità con i clienti e con l’impronta industriale e operativa: può infatti migliorare la familiarità con gli OEM come Stellantis e l’alleanza Renault-Nissan grazie alla solida relazione capitalizzata da Faurecia AST in anni di cooperazione e presenza in Francia e Regno Unito. Inoltre, l’acquisizione permette di completare quanto sopra con una forte presenza in Europa Orientale – con il know-how e l’impronta creati dalla forte presenza degli OEM tedeschi in Germania e in Europa Orientale – così come da Stellantis in Italia e USA. Adler Pelzer Group potrebbe poi integrare nella sua rete mondiale di R&S un ulteriore centro, quello di Faurecia AST a Mouzon: in questo modo, il Gruppo Adler dedicherebbe un centro di eccellenza dedicato ai prodotti anche per clienti in loco. La società campana potrebbe inoltre beneficiare di sinergie relative alla fornitura di materiali e all’integrazione verticale di prodotti semilavorati, come tappeti insonorizzanti (heavy layer) e la moquette per gli interni e il bagagliaio, così come alla riduzione dei rifiuti, al riciclaggio e all’innovazione di processo. L’accordo prevede anche una partnership sull’acustica per gli interni degli autoveicoli in modo da capitalizzare gli attuali punti di forza e far crescere ulteriormente il business, offrendo prodotti innovativi ai clienti.
“Crediamo che il futuro migliore per la nostra divisione AST sia all’interno del gruppo Adler Pelzer. Ne siamo convinti grazie a tutte le complementarità identificate, nonché per la posizione di mercato di Adler Pelzer”, ha dichiarato Patrick Koller, ceo di Faurecia. Il presidente di Adler Pelzer Group, Paolo Scudieri, ha commentato: “Questa collaborazione rappresenta per noi una pietra miliare nel continuo sviluppo di prodotti d’eccellenza per il settore automotive, segno della grande collaborazione internazionale che l’industria italiana è in grado di mettere in atto”.
Pietro Lardini, ceo di Adler Pelzer Group, ha aggiunto: “Siamo estremamente lieti di dare il benvenuto nella famiglia Adler Pelzer al team e al business di AST, che abbiamo intenzione di far crescere ulteriormente in qualità di solido contributo alla nostra competenza nel settore acustico”.
Fondata nel 1956 da Achille Scudieri e con sede a Ottaviano, in provincia di Napoli, Adler Group è oggi guidata appunto da Paolo Scudieri (figlio di Achille). Adler collabora con i principali gruppi automobilistici internazionali, da Alfa Romeo ad Aston Martin, da Audi a Bentley, da Bmw a Ferrari, da Fiat a General Motors, passando per Porsche, Renault, Toyota, Volkswagen, Volvo e altre ancora. Per il comparto truck, agri e movimento terra, invece, il gruppo si rivolge soprattutto a Daimler, Cnh, Iveco, Iris Bus. E ancora, per l’indotto auto, a Delphi, Denso, Faurecia, Jci, Lear, Bosch, Magneti Marelli. Infine ad Azimut, Electrolux, Trenitalia, saune Duval, Sparco e Saratoga, per l’industria.
Adler nel 2003 aveva comprato da Lear Corporation gli stabilimenti polacchi e quello di Villastellone e nel 2007 i suoi tre stabilimenti italiani. Nel marzo 2016 Adler è salita al 100% del capitale del leader tedesco dell’insonorizzazione e finitura interna di auto HP Pelzer Holding (poi ribattezzata Adler Pelzer Holding ). Inoltre nel luglio 2017 Adler ha comprato la britannica CAB Automotive. Nel novembre 2020 ha acquistato la divisione Acoustics di STS Group (si veda altro articolo di BeBeez).
Adler Pelzer è partecipata dall’aprile 2018 al 28,1% dal fondo FSI (si veda altro articolo di BeBeez) e controllata per il resto dalla famiglia Scudieri (tramite Adler Plastic). Nel giugno 2019 Adler ha lanciato in partnership con l’università statale di Napoli Uniparthenope il progetto Hydro, per individuare e sviluppare soluzioni innovative per veicoli ibridi a impatto ambientale zero. A finanziare il progetto è stata Mediocredito Centrale, con risorse della Banca Europea degli Investimenti (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre il gruppo ha siglato un accordo con l’israeliana Sonovia, specializzata nella produzione di tessuti antibatterici e antivirali high tech, per sviluppare tessuti e materiali per interni di auto e mezzi di trasporto con proprietà antibatteriche e antivirali. Adler ha individuato il partner Sonovia grazie all’Osservatorio Tecnologico AdlerInlight di Tel Aviv, fondato da Adler insieme a Roberta Anati, ceo e fondatrice di Inlight (si veda qui il comunicato stampa).
Adler è presente in 23 paesi e conta oltre 80 stabilimenti e oltre 11 mila dipendenti tra Europa, Asia e America. Il gruppo ha chiuso il 2019 con 1,43 miliardi di euro di ricavi consolidati (da 1,47 miliardi nel 2018), un ebitda di 103,7 milioni (da 130,5 milioni)(si veda qui il comunicato stampa) e un debito che, secondo il report di Moody’s di settembre 2020, è salito a 5 volte l’ebitda a fine 2019 dalle 3,9 volte di fine 2018. Il report di Moody’s si riferisce ai 350 milioni di euro di bond emessi nel 2017 per rifinanziare i bond prima in circolazione emessi nel 2014 e quotati in Germania a Francoforte, Monaco e Stoccarda e all’Irish Stock Exchange (si veda altro articolo di BeBeez). Moody’s aveva ridotto nel giugno 2020 sia il rating corporate di Adler sia il rating del bond a B3 dal precedente B2, per tenere conto dell’impatto negativo dell’emergenza Covid-19 sui conti del gruppo (si veda qui il report di Moody’s).