Il titolo Alerion Clean Power spa ha chiuso la settimana borsistica venerdì 27 maggio su Euronext Milan in discesa a 29,6 euro dal picco a 33,35 euro di mercoledì 25, sulla scia dell’indiscrezione de Il Sole 24 Ore, che ha rivelato che si sarebbe fermata la ricerca di un investitore pronto a entrare con una quota di minoranza (si parlava del 40%) del gruppo specializzato nello sviluppo di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, a seguito di un’asta gestita dall’advisor Rothschild (si veda altro articolo di BeBeez). Il dossier aveva catalizzato l’interesse dei principali operatori di private equity specializzati in infrastrutture, come Macquarie e Ardian, ma anche dell’operatore arabo Masdar Clean Energy, e di grandi fondi pensione e compagnie di assicurazione.
Alerion Clean Power è oggi controllato al 93,8% dalla famiglia altoatesina Gostner, sia attraverso la holding FGPA srl (al 25,33%) sia attraverso Fri-El Green Power spa (al 68,43%), holding fondata nel 1994 come Ener.CO srl e oggi leader nei settori della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Ancora lo scorso aprile, il comunicato diffuso a valle dell’Assemblea di bilancio precisava che “L’Assemblea straordinaria ha deliberato di attribuire al Consiglio di Amministrazione la facoltà, ai sensi dell’art. 2443 del codice civile, di aumentare il capitale sociale a pagamento, anche in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, del codice civile per un importo massimo complessivo di Euro 600 milioni, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, da esercitarsi entro il 31 dicembre 2023″ (si veda qui il comunicato stampa).
La decisione di aumentare il capitale di 600 milioni era stata già presa lo scorso novembre 2021 e in occasione della diffusione dei risultati del gruppo per il 2021 (si veda qui il comunicato stampa) era stato precisato che “Alerion ha avviato un processo di riorganizzazione strategica finalizzato alla individuazione di un partner industriale o finanziario che assicuri alla società le risorse finanziarie necessarie per sostenere il programma di investimenti dei prossimi anni. Gli investimenti cumulati nel quadriennio 2022-2025 saranno pari a circa 3,1 miliardi di euro, che si prevede verranno finanziati attraverso un mix di debito nonché con i proventi di un’operazione di rafforzamento patrimoniale, pari a circa 600 milioni di euro, che la società intende realizzare entro la fine del 2022. La predetta operazione di rafforzamento patrimoniale sarà realizzata, subordinatamente all’individuazione del partner industriale o finanziario in esito al predetto processo di riorganizzazione strategica, con il supporto di tale partner e dell’azionista Fri-El”.
In particolare Alerion intende raggiungere a fine 2025 una capacità installata lorda di circa 3,8 GW, con un incremento lordo di circa 3,1 GW rispetto al 2021. I mercati di riferimento saranno l’Italia, la Romania e la Spagna e il mix tecnologico si arricchirà con l’ingresso nel settore solare fotovoltaico. Il bilancio 2021 si è chiuso con 153,8 milioni di euro di ricavi (da 109,3 milioni nel 2020), un ebitda di 131,9 milioni (da 81,1) e un debito finanziario netto inclusi i derivati di 502,5 milioni (da 491 milioni). Il primo trimestre 2022 si è invece chiuso con ricavi per 70,5 milioni (dai 39,5 milioni del primo trimestre 2021), un ebitda di 61,9 milioni (da 35,7 milioni) e un debito finanziario netto di 446,4 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Ma ora, evidentemente, l’operazione di aumento di capitale è stata spostata in avanti nel tempo. Anche perchè a inizio maggio il gruppo di è comunque dotato di risorse fresche grazie al collocamento di un green bond da 100 milioni di euro a scadenza 2028 e cedola 3,5%, sottoscritto per 22 milioni dalla controllante Fi-El Green Power e poi quotato al MOT (si veda qui il comunicato stampa).