Sarà pubblicato a breve il bando per la vendita di Alitalia Loyalty, la società che dal 2015 comprende il programma Millemiglia della ex copagnia aerea di bandiera Alitalia, per fidelizzare i clienti con i punti che si accumulano su ogni biglietto aereo comprato. Lo riferisce Il Sole 24 Ore.
E’ esclusa dalla gara ITA, la nuova compagnia aerea decollata lo scorso 15 ottobre: la Commissione UE, quando ha autorizzato la procedura per la nascita di ITA, che è stata capitalizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha infatti imposto che, così come doveva essere venduto in asta il brand Alitalia, fosse venduto in asta anche il programma di loyalty. Tuttavia, mentre ITA avrebbe potuto partecipare all’asta per il brand, così come è poi accaduto con ITA che se lo è aggiudicato per 90 milioni, la nuova società non potrà invece partecipare all’asta per il MilleMiglia e questo, dice la Commissione, per evitare il trasferimento diretto di clienti tra le due compagnie. Detto questo, nulla vieta che ITA possa poi in futuro siglare un accordo commerciale con il futuro proprietario del programma.
Alitalia Loyalty potrebbe fare gola a private equity e aziende. Su quest’ultimo fronte si parla per esempio di American Express, che aveva già stretto in passato accordi con Alitalia per le carte di credito.
Le miglia del programma Millemiglia non sono più utilizzabili, ma possono essere ancora accumulate e impiegate presso i partner commerciali del programma, ha reso noto Alitalia Loyalty lo scorso ottobre (si veda l’Agi).
La scorsa settimana la società ha chiuso un accordo con l’agenzia di viaggi online lastminute.com, grazie a cui è possibile acquistare voli di oltre 400 compagnie aeree verso più di 200 paesi nel mondo, 1.500.000 di possibilità di soggiorni, servizi di 150 catene alberghiere e tantissimi pacchetti volo+hotel (si veda La Stampa). Nel 2020 i ricavi di Alitalia Loyalty sono crollati da 51 a 17,48 milioni, l’utile netto da 19 a 4 milioni, ha 48 dipendenti.