AMF Group, gruppo con sede a Bassano del Grappa (Vicenza) e produttore di accessori per i principali brand mondiali, come Burberry, Louis Vuitton, Hugo Boss e Moncler, controllato dal 2019 da Alpha Private Equity, prosegue lo shopping e compra la francese Chaines et Cie da Frédéric Dreyfus, che reinvestirà nel gruppo e continuerà a svolgere il ruolo di manager della società (si veda qui il comunicato stampa). AMF è stata assistita nell’operazione da De Pardieu Maffei e Scalene Partners. Frédéric Dreyfus è stato assistito da G&G Avocats e Mirabaud Advisors.
Discendente da quattro generazioni di orafi, Chaines et Cie Group è un produttore francese di catene e accessori in acciaio inox per pelletteria nonché di gioielli di alta gamma. Chaines et Cie Group è riconosciuta per il suo eccezionale patrimonio artistico nel settore delle catene, che ha consentito all’azienda di stabilire un rapporto esclusivo con i marchi del lusso più iconici.
Nicole Faerber, presidente del gruppo AMF, e Frédéric Dreyfus di Chaines et Cie, hanno commentato: “Il lusso vive dell’amore per i dettagli e della capacità di attingere dalla storia, inventando il futuro. In questo contesto, l’unione tra Francia e Italia è la chiave. Combineremo il patrimonio artistico e il savoir faire di Chaines et Cie con la creatività e la tecnologia di AMF, mantenendo al contempo gli elevati livelli di servizio che abbiamo sempre garantito ai nostri clienti. Abbiamo molti progetti in mente e non vediamo l’ora di iniziare questo percorso insieme”.
L’operazione darà luogo al primo player paneuropeo nel settore degli accessori per il settore del lusso con ricavi consolidati previsti per il 2022 superiori a 120 milioni di euro. L’acquisizione arriva a poche settimane di distanza da quella annunciata lo scorso giugno relativa alla maggioranza del gruppo Italcatene, eccellenza nella produzione di catene per le maison della moda e del lusso. A vendere la quota è stata la famiglia Tozzi, che a sua volta a reinvestito nel gruppo e continuerà a gestirlo (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, nel giugno 2020, AMF aveva acquisito Mimest, azienda trentina che realizza oggetti metallici tramite la tecnologia del Metal Injection Molding (MIM). A vendere erano stati i soci fondatori e Sdn, holding che fa capo a Franco Marcolin. Matteo Perina e Rudj Bardini, manager di Mimest, che hanno continuato a guidare la società (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che il fondo Alpha aveva rilevato il 65% di AMF Group nel luglio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), per una valutazione di 150 milioni di euro sulla base di un fatturato di allora di 54 milioni circa e un ebitda di 15 milioni. Il presidente di AMF, Nicole Faerber, figlia del fondatore del gruppo, e la madre Carmen Toffanello, amministratore delegato, avevano reinvestito per il 25%, mentre il restante 10% era stato acquisito da altri investitori, fra i quali Italglobal Partners, holding di investimento fondata da Ruggero Jenna e Francesco Sala che controllava l’azienda assieme a una cordata di investitori italiani dal 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). Tra soci di minoranza rientravano anche l’imprenditore Matteo Bellotti e Andrea Morante, ex ad di Pomellato e attuale presidente del fondo QuattroR. Il club deal di investitori a sua volta aveva rilevato il controllo della società dal fondo CN2, prima gestito da Cape Natixis sgr e successivamente da Opera sgr. La famiglia Faerber in quell’occasione aveva arrotondato la propria quota dal 35% al 49%, per poi ridurla successivamente.