Ennesima opa finanziata dai fondi di private equity e finalizzata al delisting da Piazza Affari. Questa volta tocca a Salcef Group, azienda quotata sull’Euronext Star Milano, controllata dalla famiglia Salciccia (attraverso Finhold srl) e attiva nell’industria ferroviaria, in particolare nella progettazione, costruzione e manutenzione di infrastrutture ferroviarie e di mobilità urbana (si veda qui il comunicato stampa).
La società era sbarcata all’allora AIM Italia nel novembre 2019, a seguito della business combination con la Spac Industrial Stars of Italy 3, promossa da Giovanni Cavallini, Attilio Arietti, Davide Milano ed Enrico Arietti (si veda altro articolo di BeBeez) e si era poi trasferita all’MTA nel dicembre 2020 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
L’azionista di maggioranza, che possiede il 64,77% del capitale (si veda qui l’azionariato), ha siglato un accordo vincolante con MSIP-Morgan Stanley Infrastructure Partners, che prevede innanzitutto il trasferimento dell’intera quota in una newco risultante dalla scissione di Finhold e poi il passaggio di circa il 42% di questa nuova società ai fondi gestiti dal colosso finanziario statunitense.
Dopo il closing dell’operazione, che avverrà entro il prossimo mese di luglio, la newco lancerà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria a 26,55 euro per azione cum dividendo, che corrisponde a un premio del 20% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni in Borsa di martedì scorso, ovvero al prezzo della seduta precedente alla comunicazione dell’operazione. Mercoledì scorso il titolo ha chiuso a 25,9 euro, allineandosi sostanzialmente al prezzo d’opa, segnando un progresso del 17,19%. L’equity value è pari a circa 1,62 miliardi di euro, incluso il dividendo e al netto delle azioni proprie.
Per gli analisti finanziari il titolo vale di più, ma l’adesione all’opa è l’unica opzione. Per Banca Akros Salcef Group vale 30 euro, “ma è chiaro che i fondatori hanno il pieno controllo dell’assemblea straordinaria degli azionisti e possono forzare il delisting delle azioni. Riteniamo, quindi, che non ci sia altra opzione se non quella di cedere le azioni in opa”. Dello stesso avviso Intermonte, che sul titolo ha un target price a 30,4 euro: “Lo scenario che il delisting si realizzi è credibile”.
“L’obiettivo dell’offerta è il delisting delle azioni Salcef dal mercato Euronext Star Milan, gestito da Borsa Italiana. Qualora tale delisting non dovesse avvenire per mezzo dell’opa, gli azionisti fondatori e MSIP intendono concretizzarlo tramite altre modalità, ivi inclusa una fusione di Salcef nella società veicolo che promuoverà l’opa”, si legge nella nota.
Gli azionisti di Finhold sono assistiti dallo studio legale Gianni&Origoni, mentre MSIP è supportata dalla divisione Investment Banking di Morgan Stanley, da Banca Finint e da White & Case.
“Siamo molto lieti di collaborare con MSIP, uno dei maggiori player globali nel settore delle infrastrutture, che rappresenta la migliore opzione per continuare a supportare il gruppo nei prossimi anni. Facendo leva sulle relazioni e sulle competenze globali di MSIP, con particolare riferimento al mercato statunitense, riteniamo che il gruppo sia ora pronto a compiere un nuovo passo in avanti nella sua strategia di sviluppo e crescita”, ha commentato l’amministratore delegato di Salcef Group, Valeriano Salciccia. “Grazie alla piena continuità in termini di governance e management che sarà garantita da MSIP, tutti i dipendenti potranno trarre grandi benefici dalla mentalità e dalla cultura internazionale portate da MSIP. Ringraziamo inoltre tutti gli investitori che hanno creduto nel nostro progetto, aiutando l’azienda a raggiungere traguardi eccezionali negli ultimi cinque anni”, ha aggiunto il manager.
Finhold è una società controllata indirettamente dai fratelli Valeriano e Gilberto Salciccia (presidente). Il capitale è ripartito tra Fidia srl e Titania srl, ciascuna con il 41%, mentre il restante 18% è detenuto da Ermes Gestioni srl. Il pacchetto di maggioranza corrisponde a circa il 66,4% del capitale al netto delle azioni proprie e a circa il 75,49% dei diritti di voto. L’opa è pertanto finalizzata all’acquisto di tutto il flottante, corrispondente a circa il 35,23% del capitale (33,6% al netto delle azioni proprie).
Qualora prima del perfezionamento dell’operazione o dell’opa si perfezionasse la distribuzione del dividendo di 0,55 euro per azione, così come approvato dall’assemblea degli azionisti del 22 aprile scorso (si veda qui il comunicato stampa di allora), il prezzo dell’offerta sarà ridotto di un importo pari all’ammontare della cedola.
È previsto che Finhold e i fondi gestiti da MSIP sottoscriveranno patti parasociali per la governance di Salcef e la stabilizzazione del controllo della società “con l’obiettivo di creare valore industriale di lungo periodo”, si legge nella nota.
Il 2023 è stato “il miglior anno di sempre” per Salcef Group, che ha raggiunto ricavi per 795 milioni (più 40,5%), un ebitda di 161 milioni (più 39,6%), un portafoglio ordini salito a 2,2 miliardi, con 1,1 miliardi di nuovi contratti firmati nell’esercizio, un utile netto di 62,1 milioni (più 36,5%) e una liquidità netta di 7,2 milioni a valle di circa 41 milioni per m&a e buyback (si veda qui il comunicato stampa).
L’azienda è stata fondata nel 1949 con il nome di Cosfer ed è stata acquisita nel 1975 dal padre Rodolfo Salciccia. Fra il 1998 e il 2019 la società ha effettuato otto acquisizioni, l’ultima delle quali è avvenuta nell’estate del 2019, quando ha acquisito il 100% di Coget Impianti spa, azienda bresciana che si occupa della progettazione, costruzione e manutenzione delle linee elettriche di distribuzione ad alta, media e bassa tensione e delle linee elettriche di contatto (catenaria) per la trazione elettrica, prevalentemente per il trasporto ferroviario (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 è entrata nel mercato statunitense comprando il 90% di Delta Railroad Construction per 36,14 milioni di dollari. Nel 2021 è stata la volta dell’ingresso in Germania con l’acquisizione per 8,5 milioni di euro di tutto il gruppo Bahnbau Nord. La società ha poi rilevato nel 2022 prima il ramo d’azienda operante nel settore ferroviario di PSC Group per circa 26,6 milioni e poi il 100% di Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie per 70 milioni. Nel 2023 ha infine acquisito l’intero capitale di Colmar Technik per 25 milioni. Due anni e mezzo fa l’azienda ha chiuso un aumento di capitale da 32 milioni in accelerated bookbuilding (si veda altro articolo di BeBeez).
Finhold srl ha registrato nel 2022 un fatturato di circa 554,7 milioni di euro, in crescita del 27,65% rispetto all’esercizio precedente, un ebitda di quasi 96,9 milioni e un indebitamento finanziario netto di oltre 73 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).